Una variante enzimatica capace di mangiare la plastica potrebbe eliminare miliardi di tonnellate di rifiuti. A crearla sono stati ingegneri e scienziati dell’Università del Texas, ad Austin. Una scoperta, pubblicata su Nature, che potrebbe aiutare a risolvere uno dei problemi ambientali più urgenti del mondo. L’enzima può potenziare il riciclaggio su larga scala che consentirebbe alle principali industrie di ridurre il proprio impatto ambientale recuperando e riutilizzando la plastica a livello molecolare.
“Le possibilità sono infinite in tutti i settori per sfruttare questo processo di riciclaggio all’avanguardia”, ha affermato Hal Alper, professore del Dipartimento di ingegneria chimica McKetta dell’università texana. “Oltre all’ovvio settore della gestione dei rifiuti, questo offre anche alle aziende di ogni settore l’opportunità di assumere un ruolo guida nel riciclaggio dei loro prodotti. Attraverso questi approcci enzimatici più sostenibili, possiamo iniziare a immaginare una vera economia circolare della plastica”.
Il progetto si è concentrato sul polietilene tereftalato (PET), un polimero importante che si trova nella maggior parte degli imballaggi di consumo, inclusi contenitori per biscotti, bottiglie di bibite gassate, imballaggi per frutta e insalata e alcune fibre e tessuti. Costituisce il 12% di tutti i rifiuti globali. L’enzima è stato in grado di completare un “processo circolare” di scomposizione della plastica in parti più piccole (depolimerizzazione) e quindi di ricomposizione chimica (ripolimerizzazione). In alcuni casi, queste plastiche possono essere completamente scomposte in monomeri in appena 24 ore.
“Questo lavoro dimostra davvero il potere di riunire diverse discipline, dalla biologia sintetica all’ingegneria chimica all’intelligenza artificiale”, ha dichiarato Andrew Ellington, professore presso il Center for Systems and Synthetic Biology il cui team ha guidato lo sviluppo del modello di apprendimento automatico.
Il team prevede di lavorare per aumentare la produzione di enzimi per prepararsi all’applicazione industriale e ambientale. I ricercatori hanno depositato una domanda di brevetto per la tecnologia. Ripulire le discariche e rendere più ecologiche le industrie ad alta produzione di rifiuti sono le più ovvie, ma un altro potenziale utilizzo chiave è il risanamento ambientale. Il team sta esaminando diversi modi per portare gli enzimi sul campo per ripulire i siti inquinati.