Era il 4 luglio del 1667 quando Antonio Stradivari entrò per la prima volta nella sua casa nuziale assieme alla moglie Francesca Ferraboschi. In quel luogo il celebre liutaio cremonese visse per diversi anni e creò straordinari strumenti ad arco. Oggi la Casa rinasce dopo un’articolata opera di restauro su impulso della Fondazione Casa Stradivari come officina di liuteria per giovani artigiani e centro culturale.
Casa Stradivari è stata inaugurata ieri, a 356 anni esatti da quel giorno, alla presenza delle autorità. Ospiterà uno spazio di formazione per giovani liutai al piano terra, proprio dove Stradivari aveva la sua bottega. Gli apprendisti liutai frequenteranno un corso di 18 mesi sotto la guida di maestri di fama internazionale. Gli altri piani, invece, accoglieranno sale per approfondimenti e formazione strumentale, una biblioteca e una residenza che ospiterà regolarmente artisti impegnati in diverse discipline, chiamati a sviluppare progetti culturali.
Le nuove attività di Casa Stradivari prenderanno il via in autunno grazie alla collaborazione istituzionale tra la Fondazione Casa Stradivari, il Comune di Cremona e la Fondazione Museo del Violino “A. Stradivari”.
“Casa Stradivari – si legge nel messaggio del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso – sarà un polo culturale per i giovani e darà ospitalità anche agli artisti già affermati. In questa cornice riuscirete certamente a creare un ambiente fertile per la crescita di nuovi talenti e l’avvio d’impresa di giovani liutai”.
Un luogo quindi che non solo sarà aperto a cittadinanza e turisti, ma dedicato alla formazione di liutai e violinisti provenienti da tutto il mondo. L’edificio, d’impianto medievale-lombardo, ospiterà anche corsi e master per apprendere la Liuteria, l’antica arte della progettazione, costruzione e restauro di strumenti a corda ad arco (quali violini, violoncelli, viole, contrabbassi), che figura tra i 13 riconoscimenti dell’Unesco assegnati a Regione Lombardia, come Patrimonio immateriale dell’Umanità.