C’è un nuovo cammino, nato per unire le due Capitali Italiane della Cultura 2023: Bergamo e Brescia. Si chiama, appropriatamente, Via della Sorelle collega le due città lombarde accomunate non solo dall’essere Capitali della Cultura ma anche dalle tante similitudini che non cancellano però le identità differenti e le peculiarità.

È lungo lungo 130 km, tocca 34 Comuni, 2 siti Unesco (le opere di difesa veneziane della città alta di Bergamo e il complesso monastico di San Salvatore-Santa Giulia a Brescia), 2 parchi regionali (Parco dei Colli di Bergamo e Parco regionale Oglio Nord), 6 parchi locali di interesse sovracomunale (Parco delle Colline di Brescia, Naturalserio, Plis del Monte Bastia e del Roccolo, Plis delle Valli d’Argon, Plis del Malmera, dei Montecchi e del Colle degli Angeli e il Plis dei Castelli del Monte Tomenone), 1 riserva regionale (Torbiere del Sebino), 3 aree vitivinicole DOC-DOCG (la Franciacorta, la Val Calepio e le Terre del Vescovado) e 2 Strade del Vino (Strada del Vino di Franciacorta e Strada del Vino Valcalepio e dei Sapori della Bergamasca).

Alessio Guitti
Alessio Guitti 

Le sei tappe sono percorribili in una settimana ma, se si ha meno tempo a disposizione, sono modulabili in base al tempo e al grado di allenamento di ogni camminatore. Il cammino offre l’opportunità di scoprire luoghi naturali poco conosciuti, anche se decisamente interessanti, e può essere affrontato in tutte e due le direzioni. La prima tappa per chi decide di partire da Brescia è di media difficoltà, anche se i meno allenati possono optare per una variante facile, è lunga di 20,8 km e arriva a Gussago passando per i comuni di Collebeato, Concesio e Cellatica. Un itinerario che dal centro storico della “Leonessa d’Italia” raggiunge contesti naturali unici come il Monte Maddalena, polmone verde della città situato all’interno del Parco delle Colline di Brescia, e la Valle di Mompiano.

Lungo il percorso si possono ammirare anche siti artistici di grande interesse come l’ex monastero benedettino di Santo Stefano, risalente al XV secolo, e il Santuario della Madonna della Stella, dal quale parte il Sentiero delle Croci che conduce al centro storico di Gussago e alla sua bucolica chiesa di San Rocco. La seconda tappa, lunga 23,5 km, è più impegnativa, attraversa i comuni di Rodengo Saiano con la sua storica Abbazia, Ome con il Borgo del Maglio, Monticelli con il Sentiero delle Cascate e raggiunge la vetta del Monte Cognolo, da dove si gode della vista più spettacolare di tutto il cammino. Da lì inizia la ripida discesa verso la Madonna del Corno di Provaglio d’Iseo, chiesa cinquecentesca a picco sulla Riserva Naturale delle Torbiere del Sebino.

Alessio Guitti
Alessio Guitti 

La marcia verso Bergamo prosegue quindi con la tappa dell’acqua che, dopo avere attraversando le Torbiere del Sebino e superato i borghi e i vigneti di Corte Franca, Adro e Capriolo, arriva al borgo di Paratico, affacciato sulle acque del lago d’Iseo e confine naturale tra le due province. Entrati nella bergamasca si costeggia il corso dell’Oglio, si sfiorano gli affreschi di Lorenzo Lotto custoditi nella chiesa di San Giorgio a Credaro, si attraversa la natura selvaggia che circonda il Monte Croce e il Monte Castello e si raggiunge il borgo di Bagnatica.

La penultima tappa si immerge nella terra del Moscato di Scanzo con i suoi vigneti eroici, tocca il Monte San Giorgio, le Valli d’Argon, l’Eremo di Argon – luogo di pace e meditazione – la chiesetta di San Cristoforo, i boschi di Torre de’ Roveri e arriva a Nembro. Un ulteriore sforzo e, con l’ultima tappa, si arriva alla Città Alta di Bergamo, dopo avere visitato il Santuario dello Zuccarello, il suggestivo centro medievale di Olera e percorso i sentieri del Parco Regionale dei Colli di Bergamo. Diverse varianti rendono il cammino adatto un po’ a tutti gli escursionisti, che possono scaricare gratuitamente le mappe GPX dal sito, dove si trovano anche informazioni sui luoghi da visitare e sull’ospitalità.