Hanno esportato in Cina il meglio della loro filosofia aziendale: l’economia circolare. Un’operazione che Silvateam – azienda cuneese leader mondiale nella produzione di estratti vegetali – ha avviato un quarto di secolo fa e perfezionato nel 2004 con l’apertura a Guangzhou di una società di distribuzione commerciale. Oggi è punto di riferimento per tutto il Sud Est asiatico. Una strategia di sviluppo appena premiata col sedicesimo China Awards: il riconoscimento che ogni anno la Fondazione Italia Cina con la Camera di commercio italiana e Class editori assegnano alle imprese dei due Paesi. Sul podio le aziende che hanno saputo scartare. E cogliere le migliori opportunità di business tra Italia e Cina.

La Silvateam lo ha fatto potenziando il mercato degli estratti vegetali per l’alimentazione degli animali e puntando su diverse tipologie di tannini a uso industriale. Un riconoscimento che Antonio Battaglia, presidente della Silvateam Guanzhou science&tecnology company, commenta come perfetta chiusura del cerchio di “un lungo impegno in Cina. Personalmente è da 25 anni che seguo passo dopo passo lo sviluppo in quel Paese. Contrassegnato dal ritorno nei numeri: oggi quasi il 25% del fatturato viene realizzato in Cina e anche nel 2020 il business non ha avuto cedimenti. I tannini polifenoli, antibatterici naturali delle piante che produciamo in Italia e in Sud America estraendoli da varie essenze, hanno fatto presa in Cina forse perché storicamente il Paese è sempre stato sensibile all’uso di estratti naturali in sostituzione delle molecole della chimica tradizionale, degli antibiotici e dei prodotti chimici per conceria”.

In altre parole Silvateam – 800 dipendenti, sei stabilimenti e un fatturato da 150 milioni – ha scommesso sulla chimica sostenibile e ora raccoglie i risultati. D’altronde sin dall’inizio della sua storia più che centenaria l’azienda che ha il suo quartier generale a San Michele Mondovì, nel Sud Piemonte, ha investito su quel che la natura offre. I boschi del Monregalese sono un’Eldorado del legno: e qui la Silvateam estrae dal 1854 il suo prodotto di punta, il tannino. In origine per l’industria conciaria, poi per altre declinazioni. Un’esperienza replicata nel Novecento in Sud America, con gli stabilimenti aperti in Argentina (quello di Escondida festeggerà il secolo nel 2025) e Perù. Affiancando al castagno nuove piante da cui estrarre la materia prima: quebracho, tara, momisa, mirabolano e gambier. Dunque dalle valli del Monregalese al Sud America sempre nel segno di una sostenibilità ante litteram. Che grazie anche al centro ricerca&sviluppo aperto nel Milanese l’azienda ha affinato, ampliando la gamma dei settori in cui operare, tanto che oggi si presenta così: “I nostri estratti sono impiegati con successo nella concia di pelli di qualità, nell’industria alimentare per migliorare l’aspetto e il gusto di una vasta gamma di prodotti”.

Poi c’è la zootecnia. “In questo campo – spiega Alessandro Battaglia, presidente della holding – stiamo sperimentando con successo l’uso dei tannini naturali estratti dal castagno e da altri alberi al posto degli antibiotici. Scelta che oltre a consentire un’alimentazione più sana degli animali fornisce un aiuto non indifferente alla lotta all’inquinamento: contribuisce cioè in maniera determinante all’abbattimento delle emissioni in atmosfera di metano provenienti dagli allevamenti”.

Mentre già si lavora per perfezionare una nuova sfida: i carburanti sostenibili per l’aviazione. Un primo risultato – frutto dell’accordo che Silvateam ha sottoscritto nei mesi scorsi con Air France Klm – si è raggiunto nel giugno scorso quando per la prima volta un volo intercontinentale ha inaugurato un nuovo modo di solcare le rotte del business. Da Parigi e Montreal con il biocarburante: la miscela verde che aiuta a ridurre le emissioni di CO2 nei cieli del mondo.