Quel lembo di Toscana intriso di storia affacciato sul mare Tirreno nel tratto che va da Livorno al golfo di Baratti prende il nome di Costa degli Etruschi. Luoghi magici ricchi di testimonianze legate alla presenza dell’antica e colta civiltà etrusca, particolarmente amati nel corso dei secoli da personaggi illustri. Poeti, scrittori, pittori e musicisti che nei paesaggi e nei borghi della Costa degli Etruschi hanno trovato ispirazione e spunti per la loro opera. E noi, in questo viaggio invernale, tralasceremo per una volta le dolci spiagge e le aree archeologiche per dedicarci ai borghi storici dove trovare i segni del passaggio dei tanti artisti che hanno amato questo tratto di Toscana. Il viaggio inizia da Livorno, la città dove il veneto Carlo Goldoni, padre della commedia moderna, conobbe il capocomico Girolamo Medebac con cui firmò l’accordo con il quale si impegnava per quattro anni a scrivere otto commedie e due opere sceniche all’anno per la compagnia Medebac, in cambio di un compenso di 450 ducati. Nacquero così il primo poeta di compagnia del teatro italiano e la straordinaria stagione drammaturgica che va sotto il nome di riforma goldoniana.
Il legame tra il drammaturgo e Livorno, città nata dalla volontà dei Medici nel 1606, fu sempre molto intenso, tanto che ancora oggi il teatro principale porta il suo nome. Nei secoli Livorno divenne un’oasi di accoglienza per i perseguitati religiosi, politici o razziali di tutto il mondo, che la arricchirono con i loro contributi culturali e la loro vivacità. Un altro personaggio legato alla città è il compositore e direttore d’orchestra Pietro Mascagni, al quale sono dedicati l’affaccio sul mare dalla famosa Terrazza Mascagni, con il suo particolarissimo pavimento a scacchiera bianco e nero, e il Museo Mascagnano all’interno dello storico Teatro Goldoni. Figlio di uno dei più facoltosi e conosciuti panettieri del centro di Livorno, il compositore si impegnò negli studi musicali seguendo gli insegnamenti di Alfredo Soffredini, fondatore dell’Istituto Musicale Livornese (oggi dedicato proprio a Mascagni).
Tra gli altri personaggi ai quali la città ha dato i natali troviamo il pittore Giovanni Fattori, al quale è dedicato il Museo Civico ospitato nelle sale della splendida Villa Mimbelli, dove si possono ammirare opere dei pittori toscani dell’Ottocento e del primo Novecento; Amedeo Modigliani e il poeta Giorgio Caproni, autore dei Versi livornesi, uno dei punti più alti che la poesia italiana del Novecento abbia toccato. Dopo avere assaggiato il Ponce alla Livornese, mitica bevanda a base di caffè, rum e sassolino, lasciamo Livorno per raggiungere Rosignano Marittimo e in particolare la frazione marina di Castiglioncello che il poeta Gabriele D’Annunzio definì un paradiso “ozioso ed edonistico”.
Sull’estremità del promontorio del borgo si ammira ancora la villa costruita nel 1902 e poi frequentata dal Vate, che la ribattezzò con il nome di Godilonda. Castiglioncello fu anche sede della scuola dei Macchiaioli, ospitata nella vasta tenuta di Diego Martelli e frequentata da artisti Abbati, Borrani, Sernesi, Fattori, Cabianca, Lega e Signorini che qui ambientarono molti dei loro dipinti. Passeggiando tra le eleganti ville affacciate sul Tirreno e il rilassante lungomare pedonale troviamo poi segni del passaggio di personaggi come Mastroianni, Gassman e Alberto Sordi, che la apprezzarono al punto di farne una piccola Hollywood, oltre a “La Torretta”, la residenza tanto amata e frequentata da Giovanni Spadolini. Proseguendo il viaggio verso sud si passa da Cecina, la città medievale citata da Dante Alighieri nel tredicesimo canto dell’Inferno, che la identiticò come uno dei confini della Maremma, e si giunge a Bolgheri, dove il poeta Giosuè Carducci, vincitore del premio Nobel nel 1906, trascorse l’infanzia tra “i cipressi che a Bolgheri alti e schietti van da San Guido in duplice filar”.
E ancora oggi al suggestivo borgo si accede proprio percorrendo una delle strade più belle d’Italia, dichiarata monumento nazionale: il Viale dei Cipressi. Il nostro viaggio si conclude nel borgo medievale di San Vincenzo frequentato per diversi anni da Luigi Pirandello che alloggiò più volte nella casa di proprietà Mancianti in piazza della Vittoria, vicino al punto di ritrovo dei suoi amici pescatori.