VENEZIA. Educare i bambini e i ragazzi alla tutela dell’oceano. Ad amare e preservare quell’immenso patrimonio blu che, pur rappresentando il 70% della superficie del pianeta, è tra gli ecosistemi più a rischio inquinamento, minacciato dal riscaldamento globale. Non poteva che partire da Venezia, dove il mare è l’identità stessa della città, proprio nel Giornata mondiale degli oceani l’appello perché l’educazione all’oceano rientri nei programmi scolastici di tutto il mondo. Non solo a scopo pedagogico, ma per avviare quella svolta culturale che il cambiamento climatico ci impone. A piccoli e adulti.

 

Con questo obiettivo 130 tra esperti e delegati degli Stati membri dell’Unesco si sono riuniti nella città della laguna per siglare la Venice Declaration for Ocean Literacy un documento collettivo che in dieci punti racchiude raccomandazioni concrete per riequilibrare la relazione tra oceano ed esseri umani. Siglato a Venezia inizia oggi il suo viaggio: prossima tappa il 2 luglio a New York dove verrà condiviso con tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite che si riuniranno per definire il programma della terza conferenza dell’Onu sull’Oceano. Poi il documento sarà protagonista a giugno 2025 a Nizza, dove è prevista la conferenza co-ospitata dai governi di Francia e Costa Rica. 

Max Sirena, Magdalena Landry e Lorenzo Bertelli
Max Sirena, Magdalena Landry e Lorenzo Bertelli 

La dichiarazione siglata ieri fa parte di un lunga partnership vede collaborare la Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’Unesco sul tema della preservazione del mare e il Gruppo Prada. È dal 2019 che lavorano fianco a fianco per lo sviluppo del programma educativo Sea Beyond con l’obiettivo di sensibilizzare le giovani generazioni sulla salute e la tutela dell’oceano che ha già coinvolto oltre 35 mila studenti delle scuole secondarie di tutto il mondo. Sea Beyond può contare sull’1% dei proventi della collezione Prada Re-Nylon, interamente realizzata con nylon rigenerato ottenuto dalle materia plastiche racolte negli oceani, dalle reti da pesca nelle zone di smaltimento e dai rifiuti di fibre tessili a livello globle. 

Venice Declaration for Ocean Literacy

Passo dopo passo oggi sono arrivati alla “Venice Declaration for Ocean Literacy”. Tra le azioni proposte nella dichiarazione, quella di rendere maggiormente partecipativi i processi di pianificazione urbana e una maggiore attenzione al legame tra salute degli oceani, benessere umano e cambiamenti climatici; la creazione di  partenariati tra comunità indigene detentori di conoscenze locali, istituzioni educative e organizzazione scientifiche; l’accesso ai finanziamenti per promuovere l’innovazione incentrata sull’oceano; la salvaguardia del patrimonio culturale marino, infine promuovere un’economia blu sostenibile.

Ha spiegato Francesca Santoro, senior programme officer della Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’Unesco che lavora al progetto da anni e che per prima ha avviato la collaborazione con il Gruppo Prada: “L’educazione all’oceano, che dovrà essere accessibile, equa diversificata ed inclusiva, è molto di più che una semplice comprensione dell’influenza che hanno gli ecosistemi marini e le conseguenze delle nostre azioni. Il suo ruolo assume un’importanza essenziale in questo contesto, come strumento fondamentale per aiutare a comprendere l’urgenza di un’azione collettiva. È fondamentale il ruolo dell’educazione all’oceano per il successo del Decennio delle Nazioni Unite sulle scienze del mare per lo sviluppo sostenibile come è prioritario definire come e dove intervenire, per rendere la relazione tra esseri umani e oceano più armoniosa, giusta e sostenibile”.

“Il mare si riscalda velocemente”

Dalla preservazione del mare non si può prescindere, hanno evidenziato gli esperti dell’Unesco ieri a Venezia, che hanno lavorato alla formulazione di politiche e strategie che integrino l’educazione all’oceano nel quadro degli Obiettivi di sviluppo sostenibile e del Decennio delle Nazioni Unite delle Scienze del mare per lo sviluppo sostenibile (2021-2030). Un impegno che va avanti da mesi.

Come ha sottolineato Vidar Helgesen, Direttore Generale Aggiunto Unesco e Segretario Esecutivo della Commissione Oceanografica Intergovernativa sempre dell’Unesco: “Secondo i recenti dati pubblicati nel documento State of the Ocean Report 2024 la velocità di riscaldamento dell’oceano è raddoppiata negli ultimi 20 anni e l’innalzamento del livello del mare è stato di 20 centimetri nell’ultimo secolo. L’oceano sta respirando a fatica e noi facciamo fatica a renderci conto di quanto poco tempo abbiamo per agire”.

Magdalena Landry (Unesco)
Magdalena Landry (Unesco) 

“I giovani devono essere consapevoli”

Non si può non vedere quello che sta accadendo nelle distese d’acqua che ci circondano. Come gli oltre 150 milioni di tonnellate di plastica presenti negli oceani, un volume che aumenta di anno in anno. Secondo una stima contenuta in uno studio del World Economic Forum, entro il 2050 il peso delle plastiche presenti nei mari sarà superiore a quello dei pesci. Oppure l’esposizione alle sostanze chimiche che hanno effetti sulla salute umana attraverso la catena alimentare. Un degrado che porta a pesanti ricadute anche economiche e sociali, in particolare per le comunità più fragili che dipendono dal settore ittico e da quello turistico.

“Il futuro del nostro pianeta dipende dalla salute dell’oceano – ha detto Lorenzo Bertelli, Executive Director del Gruppo Prada e Patron of the Ocean Decade Alliance –  Per questo è importante che i più giovani siano consapevoli e capaci di agire. Ci auguriamo, inoltre, che il documento frutto delle riflessioni di questi giorni possa sensibilizzare i decisori affinché mettano al centro dell’agenda internazionale la tutela dell’oceano”. Lorenzo Bertelli, da poco diventato padre di una bimba, Athena che adesso ha 8 mesi, è più che convinto dell’importanza di impegnarsi per la sostenibilità. “Sono battaglie che dobbiamo fare adesso – ha detto – così i giovani potranno godersi di più la vita. Certo ci sarà sempre qualcosa… Rispetto al passato abbiamo fatto passi avanti. Diamoci da fare, tocca a noi adesso fare questa battaglia”. Alla sua Athena spera “di dare l’opportunità di pensare a godersi la vita e battagliare di meno”.

Tutela oceani

L’Unesco e Prada insieme per la salvezza degli Oceani

dal nostro inviato Fiammetta Cupellaro

I loghi di Unesco e Sea Beyond sulla randa si Luna Rossa

E, sempre con l’obiettivo di coinvolgere e responsabilizzare il maggior numero di persone possibile alla tutela del mare, è nata una nuova partnership – annunciata sempre a Venezia – tra Luna Rossa Prada Pirelli e Unesco, in vista della prossima 37esima America’s Cup, in programma a Barcellona dalla fine di agosto: la randa dell’imbarcazione italiana ospiterà i loghi Unesco e Sea Beyond. A Venezia è arrivato anche Max Serena, skipper e Team Director di Luna Rossa Prada Pirelli, che in mare ci “vive”. 

I loghi di Unesco e Sea Beyond sulla randa di Luna Rossa Pirelli
I loghi di Unesco e Sea Beyond sulla randa di Luna Rossa Pirelli 

“La barca è Il nostro ufficio sull’acqua – ha detto – proviamo a educare le nuove generazioni per far capire quanto critica sia la situazione e quanto importante intervenire. E lo sport è uno dei pochi modi di comunicare e diffondere un messaggio a tutta la comunità. Noi ci teniamo molto, più regate vinceremo e più si vedrà questo logo sulle vele”.

 

Condivisione totale di intenti anche da parte di Audrey Azoulay, Direttore Generale Unesco, che ha osservato come “attraverso Luna Rossa Prada Pirelli, è la tutela dell’oceano che partecipa alla Coppa America”. La scelta di avviare questa partnership con Luna Rossa Prada Pirelli rientra in un progetto a lungo termine di Unesco che, attraverso la vela, si è concentrata sul sostegno e l’osservazione dell’oceano, coinvolgendo negli anni anche i velisti della Barcelona World Race, della Ocean Race e del Vendèe Globe.

L’asilo della laguna

Un'immagine dell'Asilo della Laguna nell'isola di Torcello
Un’immagine dell’Asilo della Laguna nell’isola di Torcello 

La prima giornata di lavori si è infine conclusa con la presentazione del documentario dedicato a uno dei progetti nell’ambito di Sea Beyond, l’Asilo della Laguna, in un cinema di Venezia. Il documentario racconta l’esperienza di una scuola veneziana coinvolta nel progetto che offre ai bambini in età prescolare l’opportunità di comprendere da vicino e amare l’ecosistema lagunare attraverso l’outdoor education. Bambini che hanno trascorso all’isola di Torcello diverse giornate con gli esperti dell’Unesco a conoscere la laguna, hanno visto al microscopio cosa c’è nell’acqua, imparato a riconoscere i fiori della barena e perfino a vogare. Alcuni di loro venivano dalla terraferma e non erano mai saliti nemmeno su un vaporetto. Ieri erano al cinema e gli applausi sono stati tutti per loro. 

Francesca Santoro (Unesco)
Francesca Santoro (Unesco) 

Oggi a Venezia Philippe Starck


Oggi verrà presentata la prima Sea Beyond Ideas Box realizzata in collaborazione con Bibliothèques Sans Frontières. La mediateca multimediale, allestita appositamente con contenuti dedicati all’oceano, sarà presentata nel corso di una conversazione tra l’architetto e designer Philippe Starck e Patrick Weil, fondatore della Ong francese.