Stop ai contributi per l’acquisto delle caldaie a gas e via libera a quelli per i pannelli solari se installati insieme ad un impianto di riscaldamento a pompa di calore. Cambia volto il Conto Termico, la misura che consente di avere il rimborso immediato delle spese per l’efficientamento energetico in alternativa alla detrazione fiscale. La bozza del decreto con la versione 3.0 del Conto Termico è stata inviata dal ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto, alle Regioni in vista dell’approvazione definitiva. Con la nuova disciplina si rende più agevole l’accesso al meccanismo, ampliando la platea dei beneficiari, la tipologia di interventi agevolabili, nonché le spese ammissibili.

Gli impianti finanziati dal Conto Termico

Il Conto Termico è una misura alternativa alle detrazioni fiscali, che consente di ottenere il rimborso immediato della spesa sostenuta, con aliquote differenziate a seconda dell’intervento. La versione 3.0 conferma i contributi per gli interventi di piccole dimensioni effettuati dai privati sugli immobili residenziali per l’incremento dell’efficienza energetica e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Come previsto dalla direttiva Case Green non sono più incentivati gli interventi di sostituzione di caldaie a gas con altre a condensazione, ma solo la sostituzione con pompe di calore. Confermati invece gli incentivi per caldaie e stufe a legna o pellet, e per gli impianti solari per la produzione di acqua calda sanitaria. In aggiunta a questi dal prossimo anno sarà possibile richiedere i contributi anche per i pannelli fotovoltaici, purché desinati ad alimentari i nuovi impianti di climatizzazione invernale a pompa di calore.

Pannelli e climatizzazione invernale

Si tratta di una vera e propria novità in quanto finora i pannelli destinati alla produzione di energia erano al di fuori del Conto Termico e incentivatili solo con la detrazione del 50% in 10 anni. In questo caso invece sarà possibile avere il parziale rimborso del costo per gli impianti purché vengano installati congiuntamente alla sostituzione dell’impianto termico con impianto a pompe di calore elettriche. Rientrano nell’incentivo anche i relativi sistemi di accumulo e le colonnine di ricarica per veicoli elettrici. Per accedere al contributo l’impianto deve essere realizzato in assetto di autoconsumo, vale a dire in regime di cessione parziale dell’energia prodotta e deve avere una potenza di almeno 2 KW e comunque connessa alle dimensioni della pompa di calore. I moduli degli impianti fotovoltaici devono garantire un rendimento minimo pari almeno al 90% dopo i primi 10 anni di vita, e gli inverter un rendimento europeo pari ad almeno il 97%.

Sì agli incentivi anche per i gruppi di autoconsumo

Rispetto alla versione attuale, il Conto Termico 3.0 prevede anche la revisione dei massimali di spesa specifici e assoluti per tenere conto dell’evoluzione dei prezzi di mercato. Inoltre sarà possibile richiedere i contributi per l’efficienza energetica anche per gli edifici non residenziali di proprietà privata, finora esclusi dall’agevolazione. I privati potranno accedere agli incentivi anche tramite le configurazioni di autoconsumo per finanziare ulteriori interventi. Viene poi innalzato inoltre al 100% delle spese ammissibili l’incentivo per gli quelli realizzati su edifici ad uso pubblico di proprietà di piccoli comuni con popolazione fino 15.000 abitanti.

Il GSE, soggetto responsabile della gestione degli incentivi, aggiornerà il portale attraverso il quale sarà possibile presentare le richieste entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto.