Il commento dell’ecologo sul documento finale del vertice di Roma: “Nonostante i dati scientifici incontrovertibili, non c’è stata una svolta”. “La delusione dei tanti ricercatori, soprattutto giovani, che vedono l’inutilità del loro lavoro di fronte alla politica priva di una visione globale e preda dei populismi e dei nazionalismi più beceri”
Al di là dell’ottimismo formale di Mario Draghi non c’è niente da fare, niente impegni vincolanti, soltanto una mezza promessa per arrivare alla neutralità delle emissioni a metà secolo con una definizione non matematica e quantitativa, “forse tra il 2050 e il 2060”, magari poi anche un po’ oltre. Tutto come da copione già preannunciato da più di un anno.
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