Un decreto legge sull’emergenza siccità per designare un commissario ad hoc e una cabina di regia per affrontare l’emergenza idrica. Sono queste due delle misure decise oggi a palazzo Chigi dal tavolo sull’emergenza idrica, presieduto dalla premier Giorgia Meloni, al quale hanno partecipato i ministri Fitto (Pnrr e Affari europei), Pichetto Fratin (Ambiente), Salvini (Infrastrutture), Lollobrigida (Agricoltura), Musumeci (Protezione civile e Mare) e i sottosegretari alla Presidenza del Consiglio Mantovano e Morelli.
A chiusura del vertice, Palazzo Chigi ha diffuso una nota in cui si legge che “Nel corso del tavolo sulla crisi idrica si è convenuto di affrontare la questione idrica a fronte della siccità in corso istituendo una cabina di regia tra tutti i ministeri interessati, per definire un piano idrico straordinario nazionale d’intesa con le Regioni e gli Enti territoriali, per individuare le priorità di intervento e la loro adeguata programmazione, anche utilizzando nuove tecnologie” e “avviando una campagna di sensibilizzazione sull’uso responsabile della risorsa idrica”.
Nei giorni scorsi sono state numerose le proposte di associazioni ambientaliste e aziende del settore idrico che hanno chiesto al governo interventi sia nell’immediato, sia con un piano a lungo termine che tenga conto dell’impatto del cambio climatico. Utilitalia, la Federazione delle imprese dei servizi pubblici, che fornisce i servizi idrici all’80% della popolazione italiana ha elaborato otto proposte e si è detta pronta a mettere in campo investimenti per circa 11 miliardi di euro nei prossimi 3 anni, ma ha ribadito che sono necessarie “azioni sinergiche che coinvolgano anche il mondo agricolo e interventi non più procrastinabili sul fronte della governance”.
Anche Legambiente ha elaborato le sue otto proposte sottolineando che non si può più parlare di emergenza ma di una situazione che caratterizzerà sempre di più il nostro territorio”. L’associazione ambientalista aveva ricordato che con oltre 33 miliardi di metri cubi di acqua prelevata per tutti gli usi ogni anno l’Italia è nel complesso un Paese a stress idrico medio-alto secondo l’OMS, poiché utilizza il 30-35% delle sue risorse idriche rinnovabili, con un incremento del 6% ogni 10 anni.