Il beat è incalzante, esotico, avvolgente. Ritmo e sonorità ambient si intrecciano nella performance di un gruppo che rende omaggio alla natura. E che dalla natura, appunto, ha ricavato i suoi strumenti. The Blended Orchestra, guidata dal produttore discografico Mace (nome d’arte di Simone Besussi), interpreta attraverso la musica le culture e la natura dei Paesi in cui opera la Fondazione Lavazza. E su un set onirico avvolto dall’oscurità ha eseguito una performance fuori dal comune.
The Blended Orchestra Project, quando l’elettronica incontra la natura
Mace, alla loop station, è circondato dai musicisti Maurizio Capone, Ricky Verano, Giancarlo Parisi e Moonari. Ognuno di loro suona strumenti unici, poiché totalmente inventati, che evocano luoghi e comunità ben precise: c’è la cornamusa che funziona ad acqua, ispirata alle riserve idriche del Cerrado in Brasile; la tastiera metallica (Kalimpetra) che poggia su una roccia e richiama le formazioni del lago Kariba, nello Zimbawe.
E ancora: il gruppo suona lo xilofono fatto di cucchiai e posate; la Marimba di corde e legno, simbolo della foresta protetta di Madre de Dios in Perù; la Maraca che funziona con la ghiaia e che è ispirata ai pascoli ripristinati in Uruguay; e poi l’arpa di tessuto del Guatemala, regione dove le donne sono coinvolte nei training per diventare imprenditrici.
“L’idea di lavorare con degli strumenti inventati mi ha colpito subito – racconta Mace nel video che documenta la performance -. Ognuno di essi è stato creato a partire da un elemento che rappresenta un progetto che la Fondazione Lavazza ha realizzato in Africa, Sud America e Asia. Quello che mi interessa davvero è entrare in contatto con altre culture, quindi con altri sistemi di pensiero. In questo caso, usare degli elementi così naturali e grezzi è un po’ come andare alle origini ancestrali della musica”.
Ideata dalla società di comunicazione Epik, The Blended Orchestra è stata realizzata con la direzione artistica di Vittorio Cosma e la regia di Tobia Passigato di Indiana. Il risultato è ciò che si può definire la colonna sonora dei progetti di sostenibilità che la Fondazione Lavazza supporta e finanzia, sia autonomamente, sia attraverso collaborazioni pubbliche e private, 19 nazioni lungo 3 continenti con 31 progetti, a beneficio di 130.000 persone.