Il suono delle cornamuse arriva da lontano, trasportato dal vento che soffia dalle Highlands. Il cielo di Scozia è azzurro. Qualche macchia di nuvola, ma limpido. Per una combinazione fortunata del clima, quest’anno più caldo del solito, a Edimburgo le ultime giornate d’inverno sanno già di primavera. A Calton Hill, uno dei punti panoramici dai quali ammirare la città dall’alto, sono già spuntati i fiorellini gialli. Edimburgo è una città che va visitata con la giusta lentezza per assaporare tutto sino in fondo, senza fretta, come la birra al pub che accompagna il tempo delle chiacchiere con gli amici fino al risultato finale della partita. Si passeggia su e giù per i pendii, dalla città vecchia a Princes street, per perdersi fra i negozietti che vendono souvenir e kilt, biscotti al burro che creano dipendenza, whisky in bottiglie di ogni forma e sciarpe scozzesi dai mille colori. In un weekend lungo si riesce a visitare la città e a cogliere le sue sfaccettature, a esplorare la superficie, apprezzare i piatti tipici: un assaggio di Scozia, insomma. Ma per entrare nell’anima del Paese è necessario concedersi qualche giorno in più, lasciando la capitale e facendo rotta verso nord, sulle Highlands, nei dintorni del lago di Lochness, esplorando i castelli, verso le centinaia di isole caratteristiche di questa terra.
Tornando in città, il flusso dei turisti si sposta sin dalla mattina in direzione Royal Mile, il miglio scozzese percorso da statue e monumenti, che taglia in due la città vecchia e porta alla mecca di tutti i pellegrini: il castello. La struttura imponente si erge sulla città, la protegge con le sue mura millenarie che ancora conservano i segreti dei prigionieri di guerra rinchiusi nelle celle sotterranee. In ogni parte del castello è stato allestito un museo o una mostra molto dettagliata su come si viveva ai tempi delle guerre in Scozia, racconti sulla vita dei soldati, arricchiti da un forte senso patriottico anche nei confronti dei sovrani che ci hanno regnato.
Davanti alla piccola statua c’è sempre un po’ di folla: tutti vogliono fotografare il cane più fedele, passato alla storia per aver vegliato – ogni giorno per 14 anni – sulla tomba del padrone. Bobby è il cane a cui hanno dedicato un monumento posto davanti all’ingresso del cimitero di Greyfriars, dove sono sepolti lui e il suo padrone. In una città così gotica e a tratti oscura, il cimitero doveva essere tappa fondamentale per scoprire la storia di questo luogo: qui vengono organizzati anche tour notturni a caccia di fantasmi e antiche leggende. E poi c’è tutta una Edimburgo sotterranea e nascosta che grazie alle visite guidate, alcune a tema, viene fatta scoprire ai turisti che vogliono conoscere tutti i segreti di questa capitale di Scozia.
Un fiume scorre leggero fra le case di mattoni rossi, case che sembrano castelli medioevali. Ponti di pietra, cascatelle e un piccolo bosco a ridosso del villaggio. Siamo ancora a Edimburgo. A dieci minuti a piedi da Saint Andrew Square si entra in un quartiere incantato, un villaggio bucolico in cui gli abitanti vivono immersi nella natura e nel silenzio. Il Dean Village è una sorpresa. Una volta era una zona poco considerata dagli itinerari turistici in città, ma grazie ai video diventati virali su Instagram e TikTok, fin dalla mattina presto si vedono gruppetti di forestieri armati di smartphone e macchine fotografiche che costeggiano il fiume Leith, per andare ad assaporare l’atmosfera d’altri tempi che si respira in questo quartiere. Prima però, è d’obbligo una tappa a Circus Lane, una delle strade più affascinanti in città, che si trova nella zona di Stockbridge, iconica per le casette a schiera che una volta erano stalle, i vasi di fiori e la strada di ciottoli rimasta invariata nel tempo.
E’ bello trovare una città dove la cultura è libera e accessibile a tutti senza pagare per accedervi, è bello vedere le sale dei musei piene di bambini, ragazzini, adulti e anziani anche durante la settimana. La maggior parte dei musei a Edimburgo è gratuita: piccoli scrigni che raccolgono opere di grande valore – per esempio la Scottish National Gallery, che conserva molti dipinti dei più celebri pittori italiani come Tiziano e Raffaello – ed esposizioni interattive come quelle del National Museum of Scotland, uno spazio espositivo a 360 gradi in cui perdersi fra dinosauri e animali esotici impagliati, spazi dedicati all’astrologia, ai motori, alla musica e alla moda. Rientra nella categoria dei musei a pagamento, ma da non perdere, l’Holyrood Palace, residenza principale dei sovrani di Scozia, che nei prestigiosi saloni conserva i ricordi, i passaggi segreti e le trame di palazzo ai tempi di Maria Stuarda. Fuori dalla dimora si possono ammirare i resti dell’abazia medievale fondata nel 1128 come luogo di incoronazione dei re scozzesi e per celebrare i matrimoni reali.
La sera Edimburgo si rifugia nei pub, dove fra una birra e risate ad alto volume si dimenticano i problemi della giornata. L’impressione è quella che ci siano più pub che bar: ogni quartiere ne ha almeno due diversi, alcuni come il Queens Arms hanno dentro anche scaffali pieni di libri che – baccano permettendo – si può scegliere di leggere mentre si mangia il Sunday roast (pasto britannico della domenica a base di roast beef e patate). Altri sono più spartani, si accede da una porticina sul retro e si viene inghiottiti da un odore di birra che trasuda anche dai muri. Altri ancora sembrano sale di castelli con alle pareti grandi dipinti e fra i piatti del menù ostriche e cruditè di mare: un bel compromesso fra il pub e il locale romantico.
La scelta dei ristoranti è molto varia e diversificata. Dai locali indiani con una forte presenza in città ai ristoranti italiani che gli scozzesi adorano, dal fish and chips dei pub ai ristoranti tradizionali, tutti hanno una nota in comune: propongono dei dolci di altissimo livello. E ce n’è per tutte le tasche ed esigenze: dal pranzo veloce ed economico con un panino al pulled pork da Oink o un hamburger gustoso della catena Bread meats bread, ai ristoranti che propongono una cucina più moderna come Six by Nico, ai tradizionali dove assaggiare l’haggis (piatto tipico a base di interiora di pecora) fino a quelli per una cena speciale come The Wichery, dove si mangia in una sala con le pareti rivestite da pannelli in legno di quercia, poltrone in pelle rossa e al lume di candela, assaggiando piatti celebri come il filetto alla Wellington.
C’è anche una Edimburgo che si affaccia sul mare del Nord, placida e luminosa, dal sobborgo di Portobello beach alla zona portuale di Leith, dove il profumo di pesce fritto risveglia le papille gustative. In questa zona si trova un gioiello che merita sicuramente la visita: salire a bordo della Royal Yacht Britannia, il grande yacht della regina Elisabetta con cui amava esplorare il mondo via mare. E’ un viaggio nella vita di Elisabetta II e della famiglia reale che comincia con le foto esposte nel corridoio prima di accedere al panfilo: c’è la principessa Diana che sorride sul ponte assieme ai figli piccoli, la Regina e il principe Filippo con i capelli al vento, immagini che ritraggono scene di felicità sulla nave dove l’equipaggio – più di 200 persone – provvedeva a tutto per esaudire i desideri della famiglia reale. E non mancava davvero nulla sulla Britannia: dalla sala lavanderia all’infermeria completa di locale dove effettuare le radiografie, dalla sala prove per i musicisti al meraviglioso salone dove la royal family si riuniva per i pranzi e le cene, adornato con oggetti preziosi recuperati durante i viaggi, ancora oggi utilizzato per gli eventi importanti e le occasioni speciali.
A Edimburgo il fascino dell’esoterico e del romantico si respirano a ogni angolo, a ogni passaggio nascosto, fra le viuzze al buio, dove il soffio del vento fa pensare a un fantasma che ancora abita i vecchi solai delle case dai tetti aguzzi. E’ una città che incanta e trasporta in un’altra epoca. Ma nel suo essere classica, attira anche tantissimi giovani che decidono di venire a studiare all’università rinomata in ambito mondiale. Edimburgo è una vecchia signora che con il suo charme d’altri tempi non passa mai di moda.