Lunedì sera a San Siro i giocatori dell’Inter non entreranno in campo solo per vincere il derby e quindi matematicamente portare a casa lo scudetto, ma anche per lanciare un messaggio importante: in occasione della Giornata mondiale della Terra diranno a tutti i tifosi che la partita del contrasto al cambiamento climatico è fondamentale, dobbiamo giocarla tutti e il calcio deve fare la sua parte. D’intesa con il WWF, che ha promosso la campagna “Il panda siamo noi”, i numeri di ciascun giocatore saranno associati ad una fascetta cucita sulla manica che collega quei numeri all’emergenza climatica che stiamo vivendo: gli Extinction Numbers, li hanno chiamati, i numeri dell’estinzione, dove l’estinzione è quella degli esseri umani da una Terra che rischia di diventare inabitabile. Esempio: 1, Sommer: “Abbiamo 1 solo pianeta a disposizione”; 9, Thuram, “gli ettari di foreste che vengono distrutti ogni minuto”; 10, Lautaro, “il calo medio percentuale della biodiversità negli ultimi 14 anni”; 23, Barella, i miliardi di dollari del commercio illegale di fauna; 20, Çalhano?lu, i decessi in Europa per caldo estremo nel 2022.
Dice Alessandra Prampolini, direttore generale del WWF: “La scienza ci dice come rischia di cambiare la nostra vita nei prossimi anni con numeri che descrivono in modo inequivocabile che stiamo compromettendo i nostri sistemi naturali. Siamo felici che l’Inter abbia scelto di mettere a disposizione i numeri delle proprie maglie per comunicare con noi in modo semplice e diretto”. Chiosa Javier Zanetti, storica bandiera nerazzurra e attuale vice presidente del club: “Siamo molto orgogliosi di questa collaborazione che ci permette di fare da cassa di risonanza su un tema molto importante. Il linguaggio dello sport, i suoi valori universali, riescono a favorire il cambiamento ed a raggiungere i cuori di milioni di appassionati. Siamo certi che questo appello non rimarrà inascoltato”.
Potrebbe finire qui e invece nel calcio finalmente sta cambiando qualcosa di concreto. Il primo segnale si avrà il prossimo 15 maggio in occasione della finale di Coppa Italia “Frecciarossa” allo stadio Olimpico di Roma. Quella partita sarà il primo evento calcistico in Italia concepito intorno al concetto di sostenibilità in ogni suo aspetto con un abbattimento molto significativo delle emissioni di anidride carbonica. Questo traguardo è stato reso possibile perché in Europa la Uefa da tempo ha preso molto seriamente la sfida della sostenibilità. Sotto la guida dell’italiano Michele Uva lo scorso anno è stato predisposto una sorta di manuale che indica le 99 azioni necessarie per avere un evento davvero sostenibile; inoltre è stato realizzato un “carbon footprint calculator” che è a disposizione di tutti i club calcistici per avere una misurazione esatta dell’impatto di ogni partita. Questo approccio avrà la sua consacrazione ai prossimi Europei in Germania i quali, ha detto qualche giorno fa Michele Uva presentandoli all’ambasciata tedesca a Roma, saranno il più sostenibile grande evento sportivo della storia dello sport.
L’iniziativa della Lega calcio si muove in questo solco. Dice il presidente della Lega Lorenzo Casini: “E’ un traguardo importante per il calcio italiano, per la prima volta la sostenibiltà in tutte le sue declinazioni viene messa al centro di una partita di calcio”. Per farlo la Lega ha firmato un protocollo d’intesa con Sport e Salute, la società del MEF che gestisce il parco del Foro Italico, Stadio Olimpico compreso; e con Roma Mobilità, la società del comune di Roma che supporta e interpreta la strategia dell’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè. Per effetto di questo protocollo sono in corso di realizzazione decine di azioni che modificano sostanzialmente l’organizzazione della partita.
Nel caso dello stadio Olimpico le modifiche riguardano le luci, l’acqua, i rifiuti, il cibo e il packaging per citarne alcune. Dice Marco Mezzaroma, presidente di Sport e Salute: “Lo sport e i grandi eventi a devono essere modelli di riferimento sociale su temi importanti come, ad esempio, quello della sostenibilità. È per questo che siamo al fianco della Lega Serie A nel progetto “Road to Zero” e delle azioni concrete che esso prevede”.
La mobilità è l’altro grande pilastro del progetto ed è anche uno dei più complessi da affrontare dall’arrivo dei tifosi a Roma (verrà fortemente incoraggiato il treno, grazie alla partnership con Frecciarossa) fino alla gestione del traffico urbano. Per dare un segnale forte il Comune di Roma ha deciso di adottare una serie di misure eccezionali. Dice l’assessore Patanè: ??“Questa finale rappresenta anche un grande sponsor per la mobilità sostenibile e la transizione ecologica. Il nostro obiettivo sarà consentire a tutti gli spettatori di raggiungere lo stadio in maniera sostenibile. Per questo motivo abbiamo messo in campo una serie di iniziative volte ad incentivare l’utilizzo del trasporto pubblico, tra cui: ticket giornaliero gratuito a tutti i tifosi che vorranno usufruirne, già in possesso del biglietto per lo stadio; prolungamento dell’orario delle metropolitane fino all’1.30; il potenziamento di tutte le linee del trasporto pubblico verso lo stadio Olimpico e navette dedicate al trasporto delle persone con disabilità”.
Per la realizzazione del progetto “ROAD TO ZERO” Lega Serie A si è avvalsa del supporto strategico di chi scrive, in qualità di coordinatore; e di Cristiana Pace in qualità di Strategic Advisor, Environmental Social And Governance (ESG) in Sport