«Accompagnare i comuni medi e piccoli nella transizione intelligente», come ha detto il direttore editoriale di City Vision, Domenico Lanzilotta, significa formare le amministrazioni e le professionalità che ci lavorano sui linguaggi del digitale. Oltre a discutere di Pnrr e opportunità per la smart Pa, l’appuntamento a Ivrea di City Vision ha affrontato pure il tema del rapporto tra città e cittadini, per far sì che il dialogo e le informazioni arrivino grazie ai social e alle piattaforme in maniera chiara e diretta.
Come ha spiegato Fabio Malagnino, coordinatore dell’ufficio stampa del Consiglio regionale del Piemonte e rappresentante di Pa Social, per quanto riguarda la comunicazione istituzionale «c’è un prima e un dopo pandemia». Negli ultimi anni le pubbliche amministrazioni e gli enti in generale hanno compreso l’importanza di raggiungere un pubblico sempre più vasto. «La pandemia ha contribuito a rendere evidente il fatto che il digitale è la vera rivoluzione del nostro tempo. Nella Pa mancano molte figure, dai designer ai data scientist. Non è possibile assumere soltanto giuristi».
Oggi, così come nei mesi e anni a venire, uno dei temi chiave da comunicare per quanto riguarda le Pa sarà senz’altro il Pnrr. Malagnino su questo ha portato dati che aiutano a inquadrare il lavoro ancora da svolgere. «Secondo l’Istituto Piepoli solo un italiano su tre crede che raggiungeremo tutti gli obiettivi: dunque la maggior parte pensa che non ce la faremo. Allo stesso modo il 66% degli italiani dice di non sapere abbastanza sul Pnrr. E come si può migliorare questa comunicazione se non in maniera digitale? La classe dirigente deve stare dentro la modernità. Esistono bravi amministratori che hanno questa capacità. Ma è uno sforzo che va richiesto a tutta la Pa». Visione che ha trovato d’accordo anche il sindaco di Ivrea, Stefano Sertoli: «Con il Pnrr ci son un sacco di bandi – ha ricordato – ma per accedervi occorrono persone e professionalità che spesso mancano».
A City Vision ha preso la parola anche Pasquale Mazza, primo cittadino di Castellamonte, dove l’utilizzo del digitale nella comunicazione istituzionale ha portato benefici, per esempio, in termini di efficienza. «Banalmente: arrivano meno telefonate in comune e i cittadini sono meno arrabbiati». Tra i focus emersi per diffondere il linguaggio digitale si è citato quello dei giovani, da assumere in ruoli amministrativi per accelerare la transizione tecnologica. Loris Marchisio, direttore generale di Acli Cuneo, ha commentato dicendo che «dobbiamo ripensare alle nostre comunità, al modo di stare insieme e di accedere ai servizi. Ma questo processo richiede un grande cambio culturale».
Cambio che riguarda dunque l’approccio che le Pa devono assumere. «La leadership gentile – ha detto Cristina Ghiringhello, direttrice di Confindustria Canavese – tocca anche la pubblica amministrazione. La gentilezza significa prendersi cura degli altri e della comunità. Nella Pa, come nelle imprese, si traduce nel coinvolgimento delle persone. Nel medio e lungo periodo porta benefici enormi».