Favorita dal clima e dalla varietà del suo territorio, l’isola al centro del Mediterraneo è diventata una delle mete preferite dagli amanti della vita all’aria aperta.

Il mare resta l’attrattiva principale d’estate, ma nelle altre stagioni stanno ottenendo crescente successo cicloturismo, trekking, arrampicata e kayak 

in collaborazione con Sardegna Turismo

di Marco Frojo

Duramente colpito dalle restrizioni della pandemia, il turismo si è risollevato ad una velocità che nessuno aveva previsto. Nell’arco di poche stagioni non solo ha recuperato tutto il terreno perso, ma ha anche fatto segnare i nuovi record di sempre. Secondo i dati diffusi dall’Istat il 2023 si è chiuso con oltre 134 milioni di arrivi e 451 milioni di presenze negli esercizi ricettivi presenti lungo tutto lo stivale. Rispetto al 2022 il balzo è stato rispettivamente del 13,4% (arrivi) e del 9,5% (presenze). L’anno scorso sono però stati superati anche i livelli pre-pandemia (2019): gli arrivi sono stati 3 milioni in più (+2,3%) e le presenze 14,5 milioni in più (+3,3%).

Questi numeri certificano la ritrovata voglia di viaggiare dei cittadini, sia italiani che europei, dopo le rinunce del triennio 2020-2022, ma raccontano anche come stia cambiando il loro approccio al viaggio. Non più la meritata pausa estiva dal lavoro, ma il desiderio di passare più tempo possibile all’aria aperta – anche qui i lockdown stanno facendo sentire i loro effetti – impegnati in attività che facciano bene al corpo e alla mente.

Pur restando concentrato per ovvi motivi d’estate, il turismo sta conoscendo un crescente successo nei cosiddetti periodi “fuori-stagione”, quando l’affollamento è minore e le temperature consentono anche attività che richiedono un buon impegno fisico.

Il caso Sardegna

Per comprendere queste dinamiche è utile guardare a quanto sta accadendo in Sardegna, dove questi trend sono amplificati da un clima favorevole alle attività outdoor praticamente 12 mesi all’anno e dalla varietà del suo territorio che la rende una metà ideale per qualsiasi attività sportiva (con l’unica eccezione di quelle invernali).   Nel 2023 la Sardegna, che ha visto gli arrivi crescere complessivamente del 4,4% a 3,9 milioni di turisti e le presenze del 2,4% a 16,2 milioni di pernottamenti nelle strutture ricettive isolane, ha fatto registrare un vero e proprio boom turistico nei mesi da gennaio a maggio. Rispetto al 2022 gli arrivi sono balzati del 50% a gennaio, del 29% a febbraio, del 37% a marzo, del 20% ad aprile e del 10% a maggio. Con la sola eccezione di gennaio, i turisti non solo sono arrivati più numerosi ma hanno anche deciso di trascorrere sull’isola una vacanza più lunga rispetto all’anno precedente. Lo stesso fenomeno si è verificato, seppur in misura ridotta, nel periodo settembre-gennaio.

La Sardegna come meta: numeri e provenienze del turismo straniero nel 2023

Il boom

di turisti stranieri

Dietro il successo della Sardegna nel “fuori stagione” ci sono i turisti stranieri che, dopo l’inevitabile calo dovuto al Covid, sono tornati a rappresentare più della metà degli arrivi. Sono loro che si concedono una pausa dal lavoro in inverno e primavera per dedicarsi al trekking e al cicloturismo, coniugando queste loro passioni con meritati momenti di relax nei centri wellness, visite culturali, shopping e, ovviamente, tour alla scoperta della gastronomia sarda.

Sono i tedeschi gli estimatori più fedeli delle bellezze della Sardegna, anche se le loro presenze sono rimaste sostanzialmente stabili – i pernottamenti sono diminuiti dello 0,5% a 2,2 milioni di notti. Un vero e proprio boom è stato fatto registrare dai francesi, le cui presenze sono quadruplicate (+300%) negli ultimi otto anni (nel 2023 hanno fatto registrare un +1% a 1,13 milioni di pernottamenti). Un deciso progresso è stato inoltre fatto registrare dagli inglesi (+4% a 558mila nel 2023). Restano infine una presenza molto importante gli svizzeri (-2,5% a 874mila) che, in rapporto alla popolazione (sono 9 milioni), sono di gran lunga il primo mercato.

Gli sport terrestri

Con un territorio poco antropizzato, distese di boschi, montagne, altopiani lunari e un mare considerato da tutti tra i più belli al mondo la Sardegna è il paradiso degli amanti del cicloturismo e del trekking. Dalla punta più a nord di Santa Teresa di Gallura fino a quella più a Sud sono presenti innumerevoli itinerari adatti sia alle bici da strada che alle mountain bike. Essi possono essere suddivisi in sei gruppi a seconda degli interessi: ci sono quelli che attraversano le vigne e quelli che raggiungono i siti nuragici, quelli in riva al mare e quelli in montagna (nel Gennargentu si sfiorano i 2000 metri). Ci sono infine le ciclovie che toccano i borghi più belli e quelle che consente ai ciclisti di immergersi nei parchi naturali.

Lo stesso criterio è stato adottato per le escursioni a piedi, che presentano distanze e dislivelli adatte a qualsiasi livello di allenamento. La Sardegna ospita due parchi nazionali, quattro parchi regionali, sette aree marine protette e 24 monumenti naturali. La scelta per chi ama camminare è praticamente sconfinata ed è proprio per questo motivo che la maggior parte dei turisti torna più volte.

La Sardegna è poi una meta molto ambita per chi pratica l’arrampicata. Questa pratica sportiva ha preso piede fin dalla fine degli anni Ottanta, quando i free climber hanno scoperto le spettacolari falesie a strapiombo sul mare. Quelle di Cala Gonone e Ulassai sono le più frequentate, ma non sono certamente da meno le rocce baunesi. 

Gli sport acquatici

Conosciuta in tutto il mondo per la bellezza del suo mare, la Sardegna attira appassionati di immersioni, wind surf, canoa, kayak e vela da tutto il mondo.

Il litorale sardo è una sorta di grande comprensorio diving, lambito in ogni suo tratto da un mare ricco di tesori sommersi, siano essi relitti o la ricchissima fauna. Per chi preferisce rimanere sopra il pelo dell’acqua le destinazioni più famose il tratto di litorale fra Torre del Pozzo e Poglina (a cavallo fra le province di Sassari e Oristano) per la canoa e il kayak e il Molo Ichnusa (Cagliari), Torregrande (Oristano) e Porto Pollo (Palau) per chi è alla ricerca di onde e vento per praticare wind surf e kite.

L’offerta è tale che tempo per prendere il sole sulle spiagge sarde ne resta poco. Un’esperienza però che andrebbe fatta. In fondo la Sardegna è famosa per quello. 

Bitas, la Borsa

internazionale

del turismo

attivo

Dal 2010 si tiene in Sardegna la Bitas, la borsa del turismo internazionale. Si tratta di un evento il cui obiettivo è quello di promuovere l’offerta turistica sarda. Fin dalla sua prima edizione la Bitas ha messo al centro della sua programmazione le attività outdoor. L’appuntamento, che ha visto l’ultima edizione (2023) svolgersi ad Alghero (la sede cambia ogni volta), favorisce l’incontro tra seller sardi e buyer nazionali e internazionali interessati a ricercare nuovi partner commerciali nell’ambito del turismo attivo, esperienziale e sostenibile. In ogni edizione circa cento tour operator internazionali, oltre a un nutrito numero di giornalisti e blogger, incontrano gli operatori dell’offerta locale. Ad Alghero la fiera è stata aperta dalla seconda edizione degli Stati generali del turismo attivo, un’occasione di confronto per sviluppare nuove proposte, rilevare e mappare le realtà presenti sul territorio e sostenere le attività delle società di servizi turistici operanti nell’isola. Le prossime due edizioni, la settima e l’ottava, si svolgeranno nel biennio 2026-2027. 

Il relax

con cibo

e cultura

Posata la bicicletta, tolte le scarpe da trekking o l’imbragatura da arrampicata inizia la seconda parte della vacanza in Sardegna, quella dedicata al relax, alle visite culturali e, ovviamente, alla scoperta delle prelibatezze della cucina. Caratterizzata da sapori decisi e genuini, la gastronomia sarda oscilla tra terra e mare, abbracciando sia la ricchezza della sua tradizione pastorale che l’abbondanza delle coste. Nell’entroterra dominano i piatti a base di carne, simbolo di una cultura fondata sull’allevamento, come dimostra l’attenzione nella lavorazione del maialino da latte e dell’agnello. Lungo le coste, invece, il mare diventa protagonista, regalando una straordinaria varietà di pesci, crostacei e molluschi. Le ricette che ne derivano sono spesso semplici, concepite per esaltare la freschezza del prodotto. Prima di sedersi a tavola è però d’obbligo una visita ai siti culturali – la Sardegna è stata nei millenni uno dei più importanti crocevia del Mediterraneo – e ai vivaci centri cittadini, dove negozi “alla moda” convivono vicino a botteghe tradizionali, che mantengono viva la ricca tradizione artigianale dell’isola.