Rinnovare a ampliare l’impianto energetico con il bonus. Chi ha installato i pannelli solari anni fa e ora vuol aggiungere un sistema di accumulo, altri pannelli, o cambiare il sistema di gestione per migliorarne la resa ha la possibilità di farlo con la detrazione fiscale sulla spesa. Il bonus, infatti, non è rivolto solo ai nuovi impianti, ma anche ai potenziamenti. Interessati tutti gli impianti installati dal 2023 in poi, ossia dopo la scadenza del Conto energia.

Come funziona il bonus fotovoltaico

Il bonus fotovoltaico è una detrazione del 50% in dieci anni prevista per l’installazione dei pannelli fotovoltaici al servizio delle abitazioni private. La detrazione è riconosciuta per tutte le spese di acquisto e posa in opera e per le spese tecniche necessarie per consentire l’avvio dell’attività. L’agevolazione spetta anche quando i pannelli non sono installati sul tetto dell’abitazione ma su una pertinenza, ad esempio il box, a patto che l’impianto sia destinato ai consumi domestici.

Più efficienza e sistema di accumulo

Anche chi ha già installato un impianto con il bonus, dunque, potrà ottenere una nuova agevolazione in caso di revamping fotovoltaico. Tecnicamente il revamping (rinnovamento) è un intervento che ha lo scopo di migliorare e aggiornare le caratteristiche dell’impianto in modo da renderlo più efficiente. Si tratta infatti di interventi di modernizzazione che possono includere sia la sostituzione di parti malfunzionanti o poco efficienti che l’aggiornamento delle tecnologie utilizzate, la sostituzione dell’inverter o l’aggiunta di un nuovo sistema di accumulo per migliorarne l’efficienza e la resa. L’agevolazione, infatti spetta per tutti gli interventi di miglioramento di impianti alimentati con fonti rinnovabili che comportino una innovazione rispetto al sistema precedente. Come chiarito dall’Agenzia delle entrate, infatti, sono generalmente inquadrabili come tali i lavori su impianti tecnologici diretti a sostituirne componenti essenziali con altri che consentono di ottenere risparmi energetici rispetto alla situazione preesistente.

Sconto fiscale anche per gli ampliamenti

Anche in caso di ampliamento con l’aggiunta di nuovi pannelli è possibile ottenere l’agevolazione fiscale, a patto che l’impianto non superi la potenza di 20 kw. Sono agevolabili, infatti esclusivamente gli impianti domestici, ossia quelli che rientrano appunto entro questo ambito, mentre la possibilità di usufruire del bonus è esclusa quando la cessione dell’energia prodotta in eccesso si configura come esercizio di attività commerciale, come nel caso, ad esempio, in cui l’impianto abbia potenza superiore a quella prevista oppure, pur restando nei limiti, non è posto a servizio dell’abitazione.

Bonus cumulabile con gli incentivi per l’autoconsumo

La detrazione fiscale è invece sempre cumulabile con gli incentivi per l’autoconsumo collettivo previsti dal Gse. Questi infatti si possono ottenere non solo per i nuovi impianti ma anche per l’ampliamento di quelli già in funzione quando si decide di creare un Gruppo di autoconsumo sfruttando l’energia prodotta dai nuovi pannelli.

Revamping senza bonus in caso di accesso al Conto Energia

Il bonus, invece non è ammesso per l’ampliamento e il revamping degli impianti che sono stati incentivanti con il Conto Energia, in vigore fino al 2013. In questo caso, infatti, come previsto dalle norme che hanno introdotto a suo tempo l’agevolazione, non è possibile cumulare gli incentivi erogati con le detrazioni fiscali. Quindi chi incassa ancora le somme versare dal Gse può fare il revamping ma non potrà usufruire di nessuna agevolazione sui costi da sostenere.