Non è solo una questione di nuovi grattacieli che spuntano, sempre più alti e sottili, ad arricchire la già affascinante skyline della città. New York cambia ogni anno. E per chi la ama, è un puzzle che va scoperto (e riscoperto) continuamente. Una metropoli tetris dove le finestre illuminate – e rigorosamente senza tende – disegnano ogni notte un luogo diverso e affascinante. Chi arriva per la prima volta in città, non dimenticherà mai l’impatto con gli edifici iconici, dal Chrysler Building all’Empire State Building, fino al ponte di Brooklyn. E chi c’è già stato proverà, anche se conosce l’isola a memoria, a riempirsi nuovamente gli occhi di una bellezza frenetica, caotica, che toglie il fiato. Non bastano pochi giorni per avere il quadro completo, ma anche tre giorni – se pianificati al meglio – possono spedire straordinarie cartoline nei meandri della memoria. Ecco dunque un elenco di cose belle da fare a Manhattan, tra novità assolute e luoghi fuori dagli schemi e dalla griglia delle strade più note.


The Edge, una vista terribilmente bella

L’osservatorio più giovane di Manhattan è un paradiso dei selfie, con la sua terrazza triangolare contornata soltanto da vetri. La vista è terribilmente spettacolare, al centesimo piano di un grattacielo che si trova a Midtown, all’altezza della 34esima strada, a ovest della 5th Avenue. I primi quattro piani dell’edificio sono occupati da quello che si può considerare un vero e proprio centro commerciale, con negozi e ristoranti. Poi, pagando un biglietto da 40 dollari, si può salire sull’ascensore che porta dritti al centesimo piano del grattacielo. In meno di un minuto si spalancano le porte sulla skyline della città. Una parte dell’osservatorio è al chiuso, con bar e addirittura una piccola pista di pattinaggio sul ghiaccio.

New York. Classici e new entry da scoprire nel 2023

Il pezzo forte è invece all’aperto, con una terrazza enorme che sporge come un becco dall’edificio e che affaccia sulle meraviglie della Grande Mela, da Central Park fino al distretto finanziario e alla Statua della libertà. Rispetto all’osservatorio dell’Empire State Building, i vantaggi di The Edge sono almeno due: l’Empire è incluso nel panorama e al posto delle grate di protezione ci sono dei vetri che non disturbano la vista e che, soprattutto, proteggono da un eventuale forte vento. Per chi non soffre di vertigini, infine, c’è una porzione di terrazza – anche questa triangolare, che ha il pavimento di vetro e permette di osservare ciò che accade in strada, 100 piani più in basso. Molti visitatori, neanche a dirlo, si sdraiano per scattarsi una foto che includa la vista sottostante.

The Summit: specchiarsi nella Grande Mela

Anche questo è un osservatorio molto recente, aperto ai piani alti del grattacielo One Vanderbilt, adiacente alla Grand Central Station di Manhattan che merita senz’altro di essere visitata prima di pagare un biglietto da 39 dollari e salire sull’ascensore. A 335 metri d’altezza la vista è da favola ma meno ampia e ricca rispetto a quella che si gode da The Edge. In compenso The Summit può contare su un rivestimento di specchi che rende l’esperienza davvero speciale. 

Little Island, il parco che !”galleggia” tulipani

Questa piccola isola artificiale si trova all’altezza del Meatpacking District, non lontana dal Chelsea Market, una piccola ‘galleria’ che accoglie negozi di ogni genere e ristoranti che propongono specialità da tutto il mondo. L’isola poggia su 132 piloni a forma di tulipano e ospita un grazioso parco caratterizzato da un piccolo anfiteatro e da almeno due collinette verdi, dalla cui sommità è possibile ammirare i grattacieli a sud di Manhattan, in particolare il One World Trade Center che sorge dove un tempo c’erano le Torri Gemelle. Nei giorni di sole i newyorkesi si sistemano sulle grandi scale in legno dell’isoletta o sui suoi prati. Nota di merito ai bagni messi a disposizione – gratuitamente – dei visitatori: sono moderni e puliti.

Adv della crociera
Adv della crociera 


La crociera da sogno a un passo dai grattacieli

Sul tetto dei caratteristici taxi gialli di Manhattan, i piccoli display adibiti alle pubblicità mostrano, ormai da qualche settimana, una nave Msc Crociere – l’azienda fondata nel 1987 dall’armatore italiano Gianluigi Aponte – che solca acque cristalline. Poco distante da Little Island, infatti, su un grande molo sul fiume Hudson, ci si può lasciare alle spalle le meraviglie – ma anche il caos – della metropoli per salpare verso destinazioni decisamente più esotiche. Dal prossimo aprile – e per tutto il 2023 – sarà possibile partire da Manhattan a bordo di Msc Meraviglia per due viaggi verso sud: il primo arriverà alle Bahamas e toccherà anche Ocean Cay, l’isola privata di Msc Crociere: l’azienda l’ha rilevata quando era un sito industriale e ha investito forze e denaro per trasformarla in una località turistica ma anche per ripristinare l’ecosistema marino. Il secondo itinerario prevede invece la navigazione alla scoperta delle Bermuda, con escursioni a Hamilton e St. George. Da settembre 2023, inoltre, sarà possibile salpare anche verso nord, verso il New England e il Canada, per un viaggio sicuramente inconsueto ma non per questo meno affascinante. Tra le città che toccherà questa crociera ci sarà anche Boston.

Joe’s Pizza, la margherita che non ti aspetti

A pochi passi da Times Square, su un marciapiede della Broadway perennemente nascosto dal traffico, c’è una delle pizzerie al taglio migliori di New York. Lo capisci perché in quella zona, tra l’incrocio dalle mille luci e Bryant Park, tutti girano con il cartone che porta il nome della pizzeria. C’è sempre fila, bisogna avere pazienza, ma il rapporto qualità/prezzo è assicurato: con 4 dollari si ottiene una generosa fetta di pizza sottile, gustosa, con una base croccante al punto giusto. Il termine di paragone, per intenderci, è la pizza romana, molto bassa, con un cornicione appena accennato. La pizzeria, in realtà, è stata fondata da un napoletano – Pino “Joe” Pozzuoli – nel 1975. Col tempo è diventata un vero e proprio brand e ha aperto diversi punti vendita a Manhattan. Il locale storico, il primo in assoluto ad aprire i battenti, si trova su Carmine Street, nel Greenwich Village. Sulla stessa strada, se ci capitate, c’è un’altra pizzeria italiana molto buona: si chiama Pizzeria numero 28.

La terrazza
La terrazza “The Edge” 

Bryant Park, la piccola oasi green nel cuore di Midtown

Adiacente alla quinta strada, a Midtown, proprio alle spalle della New York Public Library, c’è un fazzoletto verde incantevole. Bryant Park è incastonato tra i grattacieli e questa è la sua particolarità più grande: è un’oasi green piena di sedie e tavolini, dove prendersi una pausa dagli incroci e dai marciapiedi trafficati. Nella stagione estiva, non è raro imbattersi in concerti serali a ingresso gratuito. Il momento migliore per visitarlo è sicuramente a ora di pranzo, quando il sole è alto e si può godere di una luce fantastica. Si può acquistare del cibo in uno dei chioschi del parco, oppure si possono prendere (da asporto) dolci, insalate, frutta o addirittura una ottima “pizza con mortadella” in un forno elegante – Heritage Grand Bakery – che si trova proprio sulla 40esima strada che corre lungo Bryant Park. E poi si può gustare tutto nel parco, alzando di tanto in tanto lo sguardo verso i maestosi grattacieli. Tra questi, il più curioso è sicuramente quello bianco, il Grace Building, caratterizzato da due facciate concave – quella a nord e quella a sud – che lo rendono tra i più particolari di tutta Manhattan.

Mangiare low-cost con una splendida vista

Nelle giornate più fredde, o peggio ancora di neve o pioggia, la cosa migliore che si può fare, soprattutto a pranzo, è scegliere una delle tante catene della città che offrono cibi freschi confezionati – frutta, insalate, sandwich, panini ‘caldi’ – con diversi posti a sedere davanti a vetrate che affacciano sui grattacieli e sulla vita frenetica della città. Una volta seduti, sembra di essere dentro un film. Proprio adiacente a Bryant Park, c’è uno dei locali di Pret-a-Manger – una multinazionale presente anche a Parigi e Londra – che occupa l’angolo di una strada e affaccia sul parco. Verde e grattacieli riempiono la vista. E di giorno un fantastico gioco di specchi, su uno dei grattacieli a nord, permette di intravedere la silhouette dell’Empire State Building. Manhattan è piena di questi locali, dove il cibo non è poi così male e dove ci si può fermare anche per un semplice caffè.

Little Island
Little Island 

L’hamburger più segreto di Manhattan

Sulla 56esima strada, poco prima che i grattacieli si scontrino con il verde di Central Park, c’è un luogo “segreto” dove gustare quello che, secondo molti turisti e newyorkesi, è uno degli hamburger più buoni della città. Alla carne succulenta si aggiunge un ambiente unico nel suo genere. L’entrata dell’edificio, al 119 west, è infatti quello di un hotel di lusso: Le Parker Meridien, con tanto di piscina al 48° piano con vista sul parco della Grande Mela. Si entra un po’ spaesati, dunque, e ci si dirige verso la lobby. Sulla destra, dopo aver attraversato i tavolini del ristorante raffinato dell’hotel, ci si imbatte inaspettatamente in una fila perenne e ordinata di clienti affamati, davanti a una maestosa tenda rossa che sembra il sipario di un teatro. Dietro, c’è tutto un altro mondo: disordinato, colorato, segreto.  L’insegna luminosa a forma di hamburger ci dice che siamo nel posto giusto: qui c’è sul serio Burger Joint. Nonostante la location, complice Tripadvisor e applicazioni simili, ormai da tempo non sia più così segreta, vale la pena fare un salto per immergersi in un ambiente estremamente newyorkese. Per poi smaltire il pasto facendo due passi a Central Park, che si trova pochissime strade più avanti.

New York Public Library, la cultura (davvero) per tutti

Le statue di due leoni presidiano l’entrata del Main Branch, l’edificio simbolo della New York Public Library, che in realtà è una rete di 92 librerie pubbliche, la seconda più grande d’America e la quarta al mondo. Il Main Branch, aperto al pubblico nel 1911, è sicuramente la libreria più affascinante: affaccia sulla 5a strada, è aperta ai visitatori e chi ha visto il disaster movie The Day After Tomorrow la ricorderà investita da un’onda gigante. La scena epica in cui l’acqua penetra tra i grattacieli è stata girata proprio sulla 41esima strada che si trova in corrispondenza della scalinata e dell’entrata principale dell’edificio. A pochi passi dal Main Branch, sulla 5a strada, c’è un’altra sede della New York Public Library, sicuramente più moderna, contraddistinta da grandi vetrate che permettono di scrutare al suo interno. Una volta entrati, si hanno a disposizione migliaia di libri appena usciti – e anche gli ultimi numeri di numerose riviste – che si possono consultare senza ricorrere ad alcuna registrazione. Si prende semplicemente un volume, ci si accomoda su una delle tante sedie, e si inizia a leggere. C’è anche la possibilità di accedere al Wi-Fi gratuito.

Una partita NBA al Madison Square Garden
Una partita NBA al Madison Square Garden 

Il fascino del MoMa (e di Pinocchio)

Il Museum of Modern Art di New York è sempre una tappa obbligata, che si tratti della prima o dell’ennesima visita della città. Ma ogni anno il prezzo del biglietto – 25 dollari e conviene prenotare in anticipo l’ingresso – è ampiamente ripagato dai capolavori del passato e da mostre temporanee di altissimo livello. C’è ancora un mese di tempo, per esempio, per assistere a quella che racconta la straordinaria lavorazione di Pinocchio di Guillermo del Toro, con gli straordinari set utilizzati dal regista per animare il burattino e tutti gli altri personaggi del film. “Crafting Pinocchio” sarà accessibile fino al 15 aprile 2023. 

Una partita Nba al Madison Square Garden

Il Madison Square Garden è uno spazio polifunzionale: ospita concerti, partite della NHL ma soprattutto le sfide Nba della squadra di New York, i Knicks. Da ogni posto dell’arena si gode di una vista discreta del campo, anche se lo spettacolo molto spesso a poco a che fare col gioco sul parquet. Dall’inizio alla fine di ogni gara, ogni singola pausa si trasforma in un piccolo show: si parte con l’inno nazionale, si prosegue con la kiss cam, e poi è un continuo di balletti, canestri tentati dai tifosi (con premi in denaro) e riprese delle prime file a caccia della star di turno. Tutto scorre sul grande schermo circolare appeso al soffitto. In questo turbinio di lustrini e paillettes la partita, e soprattutto il risultato finale, spesso finiscono in secondo piano.