Gli europei sono seriamente preoccupati per la crisi climatica in atto e i suoi effetti. Lo rivela un sondaggio, condotto da YouGov in Italia, Francia, Spagna, Regno Unito, Germania, Svezia e Danimarca sulla percezione del problema e le misure da attuare per contrastare il riscaldamento globale. Il questionario, riporta il Guardian, è stato sottoposto a oltre mille persone in ciascuno dei paesi, tra il 5 e il 24 aprile.

La maggior parte delle persone intervistate (il 60% in Svezia, 63% in Germania e 65% nel Regno Unito, 77% in Spagna, 79% in Francia e 81% in Italia) ha dichiarato di essere molto o abbastanza allarmato per la situazione attuale e convinta che il clima stia cambiando a causa dell’attività umana, contro un 20% che non risconosce il nesso e un 5% che nega del tutto che stia accadendo.

Ma se l’indagine rivela un sostanziale sostegno alle azioni dei governi per contrastare il cambiamento climatico, le modalità suggerite cambiano da paese a paese. Così come per quanto riguarda i cambiamenti che le persone sono disposte a fare personalmente per il bene comune.

Dalla plastica monouso alla dieta veg

Promosse le misure che non comportano grandi sacrifici nello stile di vita, con una percentuale compresa tra il 45% (Germania) e il 72% (Spagna) a favore di programmi governativi di piantumazione di alberi e il 60% (Spagna) e il 77% (Regno Unito) che si è detto pronta o già impegnato a coltivare più piante. Tra il 40% (Danimarca) e il 56% (Regno Unito, Spagna e Italia) degli intervistati sarebbe felice di non comprare più la plastica monouso, mentre tra il 63% (Svezia) e il 75% (Spagna) si dice favorevole al divieto.

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E la dieta? Per il 28% in Germania e il 43% in Italia va bene limitare l’assunzione di carne e latticini a due o tre pasti a settimana; mentre il 24% (nel Regno Unito) e il 48% (in Italia) si è detto favorevole a una normativa in tal senso. Le proposte di azioni più radicali, come rinunciare volontariamente a carne e latticini e avere meno figli di quanto si vorrebbe trovano un sostegno decisamente più ridotto: rispettivamente del 10% (Germania) e 19% (Italia), e il 9% (Germania) e 17% (Italia).

Auto elettrica e stop ai veicoli inquinanti

Alla domanda se sarebbero disposti a passare a un’auto elettrica, poco meno di un terzo degli intervistati nei sette paesi presi in esame – dal 19% in Germania al 32% in Danimarca fino al 40% in Italia – ha risposto positivamente. Ma la risposta cambia se si va a vedere quante persone sarebbero disposte a rinunciare del tutto alla macchina per scecliere di andare a piedi o in bici: il 40% degli italiani si dice disposto, contro il 35% in Francia e il 44% in Spagna.

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Meno convinti gli inglesi (22%), i tedeschi (24%), i danesi (20%) e gli svedesi (21%). Ma va considerato che il  25% dei francesi e il 28% dei tedeschi ha detto di aver già scelto un’alternativa ecologica per spostarsi contro l’11% al 16% di altri paesi. Resta il fatto che misure come l’aumento dei prezzi del carburante o il divieto di vendita dei veicoli inquinanti restano per la maggior parte degli europei misure impopolari. Se Italia e Spagna sono risultati i paesi più favorevoli all’idea di fare a meno di auto a benzina e diesel, in Francia e Germania il 60% si è detto contrario al divieto.