È il passo successivo alla corretta separazione dei rifiuti per tipo di materiale ed è un passo decisivo per risparmiare energia e ottenere materie prime seconde di grande qualità: raccogliere il vetro in contenitori diversi a seconda del colore. La prima regione italiana in cui è stata avviata, da gennaio 2021, la raccolta del vetro per colore su larga scala è il Friuli Venezia Giulia, dove il progetto della locale Ambiente Servizi è stato sostenuto dal nazionale CoReVe (Consorzio recupero vetro) con un cofinanziamento del 50%, un importo pari a 275.000 euro in attrezzature per la raccolta per colore.
Il progetto “Il mio vetro è differente” ha grande valore ambientale e rilevanza strategica per l’economia circolare, perché dal riciclo di vetro colorato e non colorato raccolti insieme si può ottenere solo vetro colorato. Per ottenere un vetro bianco da materiale riciclato di vari colori sarà perciò indispensabile usare più materie prime. Spiega il presidente Co.Re.Ve, Gianni Scotti: “Bottiglie verdi o ambra si possono produrre caricando i forni con materia prima seconda (cioè vetro riciclato n.d.r.) in quantità fino al 95%, mentre al momento per quelle bianche la percentuale di materia seconda è di circa il 20%. È chiaro che separando alla raccolta il vetro per colore il risparmio è enorme sull’energia necessaria per la fusione e sulla materia prima. Non ultimo, si riducono gli scarti di lavorazione“.
Non è un caso che il progetto sia partito in Friuli Venezia Giulia, tra le regioni italiane più virtuose nella gestione dei rifiuti: dal 2016 supera, infatti, l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata sul totale prodotto. Al momento sono già stati approntati 9.068 contenitori e il servizio di raccolta è svolto con automezzi alimentati a bio metano, combustibile prodotto dalla fermentazione della frazione organica raccolta nei comuni. “È un esempio virtuoso di economia circolare con ricadute positive a più livelli – aggiunge Scotti – i primi risultati indicano una percentuale di vetro non colorato sul totale che risulta mediamente pari al 30% ed un generale miglioramento della qualità del vetro raccolto”.
“Riciclando il vetro per colore – conclude il presidente di CoReVe – prevediamo che il risparmio energetico sarà sempre maggiore. Al momento è appunto in corso uno studio della Stazione sperimentale del vetro di Murano per calcolarlo”. I dati generali disponibili indicano già che l’impiego di materiale riciclato al posto delle materie prime all’interno dell’industria vetraria ha consentito di risparmiare nel 2020 energia equivalente a 2,5 milioni di barili di petrolio, una cifra pari a circa 385 milioni di metri cubi di gas metano, quanto, cioè, consumano le famiglie di una città da 1,5 milioni di abitanti.
L’obiettivo del progetto è ambizioso, ma i cittadini stanno rispondendo bene, anche perché la gestione di Servizi ambiente ha consentito di raggiungere nel 2019 una percentuale di raccolta differenziata pari all’82,47% (dato pre pandemia) con un costo del servizio tra i più bassi in Italia. L’eccellenza friulana è la conferma che l’Italia ha una lunga storia di riciclo: nel 1987 al largo di Grado fu individuata la Julia Felix, una nave da carico romana affondata nel 199 a.C. Nella sua stiva trasportava, oltre ad anfore con olio, vino e salsa di pesce, alcune botti con frammenti di vetro da riutilizzare.