Il programma DiscoverEU si amplia: arrivano altri 10mila biglietti ferroviari e si aggiungono diversi paesi che prima non erano coinvolti. Potranno ora partecipare anche i ragazzi da Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Serbia, Macedonia del Nord e Turchia. Si tratta di un aggiornamento del piano rilanciato lo scorso anno, l’esplosione della pandemia che ovviamente ne ha sospeso l’implementazione per il biennio 2020-2021. Possono accedere le ragazze e i ragazzi che abbiano compiuto 18 anni a cavallo del biennio 2020-2021 per programmare viaggi a partire dal mese prossimo, cioè da marzo 2022. Tutto, ovviamente, gratuito.

Mariya Gabriel, la commissaria Ue per l’innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e la gioventù ha annunciato proprio lo scorso 15 febbraio che i pass ferroviari saranno dunque 70mila e non più 60mila come illustrato quasi un anno fa. Quando il programma aveva già assistito a un raddoppio, da 30mila a 60mila biglietti proprio per recuperare il tempo perso a causa del coronavirus. Nel frattempo il 2022 è stato dichiarato dalla Commissione anno della gioventù europea e DiscoverEU diventa dunque un tassello sempre più importante per continuare verso la massima integrazione dei 27 paesi (e i loro vicini). Il budget, gestito sotto il cappello del programma Erasmus+, è di 29 milioni di euro.

Come avevamo spiegato, i pass ferroviari possono avere validità differenziata: da un solo giorno fino a un massimo di trenta e consentiranno di muoversi in solitaria oppure in un gruppo composto al massimo da cinque persone. Ovviamente non per forza connazionali: l’obiettivo è proprio scoprire le altre culture europee e lavorare su un sentimento di cittadinanza continentale sulla falsa riga di quel che negli anni ha rappresentato l’Erasmus – entrato così potentemente nell’immaginario continentale – per lo studio universitario. Fra l’altro, l’integrazione sotto la competenza di Erasmus+ darà probabilmente ulteriore prospettiva a DiscoverEU, il cui finanziamento era inizialmente programmato fino al 2027 ma che è destinato a crescere ed espandersi sempre di più.

Il programma, nato nel 2018, concede pass Interrail – da un paio di anni smaterializzati – ai giovani che compiono 18 anni. Per ottenerli basta una candidatura in cui i candidati devono esporre l’itinerario (che includa almeno un altro paese membro della Ue oltre a quello di residenza), la compagnia e la durata del viaggio, oltre a rispondere a un semplice quiz sulla storia e la cultura europee. Ogni paese riceverà un numero di pass gratuiti in proporzione alla popolazione. Agli assegnatari verrà distribuita anche una card che dà diritto a sconti di vario tipo, per rendere un po’ più sostenibile la trasferta, e verrà lanciata una piattaforma online per consentire ai partecipanti di tenersi in contatto anche dopo l’esperienza (ma per quello, in fondo, ci sarebbero chat e social). La bussola dell’operazione è l’inclusività: le persone con disabilità o problemi di salute possono ad esempio viaggiare accompagnati.

Il prossimo round per candidarsi all’iniziativa, il cui primo seme fu gettato nel 2014 da due giovani tedeschi che lanciarono una petizione di successo, partirà ad aprile. La commissaria Gabriel ha grandi aspettative sull’iniziativa: spera che in futuro le persone possano parlare di una generazione DiscoverEU “proprio come oggi noi parliamo della generazione Erasmus”.