Più spazio al ritiro gratuito degli elettrodomestici dismessi per incrementare il recupero delle materie prime critiche e delle terre rare. I rifiuti elettronici infatti potrebbero essere delle vere e proprie “miniere urbane” per rendere disponibili le materie prima ora esclusivamente importate. Per questo il decreto Ambiente punta al rilancio del ritiro gratuito con l’obbligo per i distributori di elettrodomestici di pubblicizzare questo diritto anche in caso di vendite on line. Più spazio anche alla possibilità di lasciare in negozio i piccoli elettrodomestici che non funzionano più, senza nessun obbligo di nuovo acquisto. Le novità nel decreto Ambiente.
Da rifiuto a giacimento di materie prime critiche
Ogni anno, in tutto il mondo, vengono prodotte oltre 50 milioni di tonnellate di RAEE, di cui più di 4 milioni in Europa, e le proiezioni indicano che questa quantità potrebbe raddoppiare nei prossimi decenni. I rifiuti possono però trasformarsi in giacimenti di materie prime critiche, ossia antimonio, berillio, cobalto, fluorite, indio, gallio grafite, tantalio, terre rare, oro, argento, metalli del gruppo del platino e rame, attualmente importate quasi al 100% da paesi esxtra Ue. Litio, cobalto e grafite sono fondamentali per la produzione degli attuali sistemi di accumulo dell’energia, mentre le terre rare sono impiegate nei dispositivi elettrici ed elettronici di uso comune, nelle macchine industriali, negli impianti dell’industria del riciclo e nei generatori eolici, e nella produzione di veicoli elettrici. La loro richiesta potrebbe decuplicare entro il 2050.
Ritiro anche senza nuovi acquisti
Secondo i dati Ue si stima che ogni cittadino europeo produca in media circa 18,3 kg di rifiuti hi-tech l’anno, ma la capacità di riciclaggio in Europa in generale su alcune materie prime critiche è molto molto bassa, al di sotto dell’1% mentre l’abbandono illegale di RAEE nell’ambiente o il conferimento in contenitori inadeguati è ancora troppo presente, nonostante l’obbligo per i grandi rivenditori di garantire il ritiro uno contro uno, ossia il ritiro gratuito delle vecchie apparecchiature a fronte dell’acquisto di un elettrodomestico equivalente. Oltre a questo è previsto anche il ritiro “uno contro zero”, ossia il diritto per il consumatore di consegnare gratuitamente i piccoli elettrodomestici. Il decreto riscrive le norme in materia con l’art. 6 che contiene, appunto, misure urgenti per favorire il recupero di materie prime critiche dai RAEE.
Più pubblicità sul ritiro senza obbligo di acquisto
L’obbligo di legge di ritirare i vecchi apparecchi riguarda i rivenditori con una superficie di almeno 400 metri quadri, ma anche quelli più piccoli possono offrire la possibilità di consegnare gli elettrodomestici dismessi di piccole dimensioni, ad esempio frullatori, ma anche asciugacapelli, bilance elettriche e così via. In tutti i casi deve essere data pubblicità al fatto che non c’è alcun obbligo di acquisto a fronte della consegna dei prodotti non più utilizzabili. Da ora in poi tutti i distributori, compresi coloro che effettuano le televendite e le vendite elettroniche, hanno l’obbligo di informare i consumatori sulla gratuità del ritiro con modalità chiare e di immediata percezione, anche tramite avvisi posti nei locali commerciali con caratteri facilmente leggibili oppure mediante indicazione nel sito internet. Oggi invece l’obbligo di ritiro si applica esclusivamente se il ritiro viene richiesto dal cliente durante l’acquisto e per prodotti equivalenti, ossia apparecchi della stessa classe merceologica. Con il decreto arrivano anche sanzioni per chi non garantisce il ritiro dell’usato secondo le nuove norme.