Dormire gratis, in un borgo del Molise. Si può: basta donare un libro. Romanzo, saggio, per bambini o di poesie poco importa: purché sia un libro. La tentazione arriva da Macchiagodena, località di montagna in provincia di Isernia che nel suo castello longobardo ha la sede nazionale del network “I borghi della lettura”. Per la prima estate dove si spera di uscire dalla pandemia, Macchiagodena fa infatti una scommessa: puntare su un turismo di lettori, curiosi di scoprire la vita di un paese appollaiato nel cuore dell’Appenino.
Partirà entro la fine giugno “Genius Loci”, progetto turistico letterario che strizza l’occhio un po’ ermeticamente agli amanti del latino – il riferimento è all’entità naturale e soprannaturale legata a un luogo, oggetto di culto nella religione romana – intrecciando la concretezza della carta stampata con l’immaterialità del sapere. «Portami un libro e ti regalo l’anima», lo slogan. Una sola, la condizione. «Un libro da donare al Paese», spiega Luciana Ruscitto, assessora alla cultura e turismo di Macchiagodena.
Grazie a un accordo tra il Comune e gli operatori, nei prossimi mesi ci saranno delle stanze a disposizione in bed and breakfast e agriturismi: basterà contattare l’amministrazione e farsi indicare date e posti disponibili, anche per più notti se i numeri lo permetteranno. «Si dormirà gratis», precisano ancora in Comune, anche più notti, consci che questo invito così allettante possa suonare strano. L’obiettivo non è solo dare una mano a ristoratori, bar e produttori delle tante prelibatezze locali – salumi, marmellate, conserve – ma far conoscere una parte di Molise poco nota che invece ha tanto da offrire: sentieri naturalistici della Lipu, percorsi per mountain bike, il sito archeologico romano di Saepinun, la stazione sciistica di Campitello Matese, il Museo internazionale della campana ad Agnone.
Il mar Adriatico è a 80 chilometri di distanza e si vede all’orizzonte quando si sale su colle Gonfalone, dietro Macchiagodena, che d’altronde si sente un paese di montagna considerato che è a 850 metri sul livello del mare, ha la neve inverno e la polenta come piatto tradizionale. Il paese ancora oggi segue il corso delle stagioni ed è normale avere l’orto, gli alberi da frutta, gli ulivi, i vigneti, le galline e magari anche i maiali.
«Ed è proprio questa vita genuina che vogliamo mostrare – racconta la vicesindaca Donatella Midea – In estate abbiamo la raccolta del tartufo bianco, a fine ottobre la vendemmia di uve montepulciano e tintilia, a novembre la raccolta delle olive, a dicembre la macellazione del suino». E non è finita, perché a luglio e agosto il borgo si ripopola dei tanti abitanti che lo hanno lasciato negli scorsi decenni per cercare lavoro in America, Australia e Germania. L’appuntamento più atteso è la Sagra della polenta del primo sabato dopo Ferragosto, dove la polenta di granturco coltivato nei campi di Macchiagodena viene servita «a fiocchi», insieme al condimento di sugo di maiale.
Con la bella stagione in paese fiorisce anche una vita culturale di convegni, presentazioni di libri e mostre letterarie, che quest’anno in occasione di Genius Loci coinvolgerà anche i turisti. Il libro da donare dovrà essere depositato nella piazzetta della lettura davanti al Castello, in Piazza Ottavio De Salvio, o nella piazzetta dedicata ai libri per bambini e ragazzi in via Garibaldi Est. «Nel libro donato i turisti dovranno scrivere delle dediche, che poi verranno unite in una raccolta», spiegano la vicesindaca Midea e l’assessora alla cultura Ruscitto. «All’arrivo dovranno spiegare come mai hanno scelto questo paese e la nostra comunità. Alla partenza raccontare le impressioni avute e l’arricchimento di questa esperienza. Il progetto Genius Loci non riguarda infatti solo il turismo: è uno scambio culturale tra il nostro paese e le persone che ospiteremo».