Paola Gianotti ha iniziato ad andare in bicicletta per cambiare vita. Per ritrovare se stessa. L’ha fatto, dal 2014, prima con un giro del mondo e poi con tante gare in cui il risultato è stato importante ma soprattuto il punto di partenza verso nuove avventure. “Prima ho sempre pensato a fare il mio dovere: la laurea in economia per esempio – racconta -. Poi la società di consulenza finanziaria in cui ho iniziato a lavorare. Da lì ho cercato di riappropriarmi piano piano dei miei spazi. Ho aperto una agenzia di organizzazione eventi che poi però è fallita. Da lì, dal fallimento, dalla crisi, è scattato il riscatto. Dal momento più difficile è nato il momento più bello”. Oggi le esperienze più belle sono le gare, le iniziative che porta avanti, le persone che incontra nelle sue varie attività.

Ciclista endurance, speaker motivazionale, business coach, scrittrice. Ha infranto 4 volte il Guinness World Record, è la donna più veloce ad aver circumnavigato il pianeta in bici. Come fa a fare tutto?

La ragione principale è dettata dal fatto che tutto deriva da una grande passione. Non c’è distinzione tra il lavoro e chi sono. Tutto mi rispecchia al massimo. È sempre un tutt’uno, da quando ho preso la decisione di cambiare vita. Inizialmente ho deciso di fare il giro del modo in bicicletta per cambiare me stessa e per ricrearmi un lavoro, per scappare da qualcosa che non mi piaceva. Da questa sono nate altre esperienze sportive, perché lo sport è sempre stato parte della mia vita. Parallelamente è cresciuta la passione per il viaggio come momento di conoscenza. La bicicletta coniuga perfettamente queste due grandi passioni. Da qui si è aperto un mondo di possibilità. Anche la scrittura: prima non avevo forse delle cose importanti da raccontare.

 Daniele Colli, Ciclista, con Paola Gianotti e Elena Ganzitti, dipendenti CNHI
 Daniele Colli, Ciclista, con Paola Gianotti e Elena Ganzitti, dipendenti CNHI 

Lei è la prova concreta che i limiti si possono superare grazie ad una grande passione

Nasce tutto da lì. Non sono nata in bicicletta, anzi, ho iniziato a pedalare a 30 anni. E poi da lì mi sono costruita mano a mano tutti i pezzi, sempre in linea con i miei lavori. C’era già stato nei primi trent’anni della mia vita uno scollamento tra quello ero e quello che facevo.

Qui entra in gioco il suo ruolo di speaker motivazionale. Ha anche preparato un decalogo in collaborazione con CNH Industrial per spiegare a tutti come superare i propri limiti fisici e mentali

Tengo molto a questo decalogo perché riunisce tutti gli insegnamenti che ho appreso dalle varie esperienze in giro per il mondo. Sono indicazioni semplici nate dal fatto che mi sono trovata in sintonia con tutti i valori che ha CNH Industrial: valori legati strettamente alla sostenibilità ambientale al tema dell’inclusività, del raggiungimento degli obiettivi e dei sogni. Credo che anche questo sia importante: sfidare se stessi cercando di essere sostenibili e di guardare oltre.

CNH Industrial e i suoi brand hanno un forte legame con la terra, e non possono che essere attenti alla sostenibilità. È nella loro natura.  Lo stesso tipo di attenzione è rivolto anche al futuro. Così, mi è subito piaciuta e ho sentito anche mia l’idea di CNH Industrial di creare il format Biking New Ground per compiere – sulla rotta del Giro-E, un giro d’Italia su bici elettrica – un viaggio virtuale tra i valori dell’innovazione sostenibile, della diversità e inclusione, dello spirito di team, oltre all’apertura a nuovi confini e nuove sfide.

Lei come fa ad andare oltre i suoi limiti, lontana dalla bicicletta?

Io vivo nella natura continuamente. Le imprese che mi piacciono di più sono nei deserti, nelle foreste, vicino agli oceani. Quindi l’anno scorso ho sentito una ulteriore necessità, e c’è stata quasi una seconda svolta dopo il 2014, ho iniziato a cambiare le mie abitudini personali. Una cosa che volevo fare da tempo, a cui tenevo tantissimo: diventare vegetariana. L’anno scorso da un giorno all’altro ho fatto questo cambiamento. E poi da lì tanti piccoli cambiamenti personali, fare spesa consapevole, comprare vestiti anche di seconda mano. La bici più di così non posso usarla (ride). Ho iniziato tutta una serie di cambiamenti personali per andare nella direzione della sostenibilità.

Ha consigli per i nostri lettori per andare oltre ai propri limiti?

La prima cosa che consiglio è di avere una visione. Per me la svolta è arrivata quando avevo molto chiaro dove volevo arrivare, di quale fosse la mia strada. Immaginare il traguardo, dove si vuole arrivare è importante. Anche immaginare come ti vedranno le persone, come sarai tu una volta raggiunto l’obiettivo. Poi una cosa che dico sempre: ricordarsi di sorridere è fondamentale e penso che farebbe bene al mondo intero. In questo momento storico poi, buttare il cuore oltre all’ostacolo, adattarsi a quello che succede nel mondo – che non vuol dire sedersi ad aspettare che le cose cambino – ma adattarsi al cambiamento, rimanendo in linea con i propri valori sempre cercando allo stesso tempo di raggiungere i propri obiettivi anche se in quel momento il contesto non te lo permette. Magari cambiare piccole cose, ma rimanere sempre in linea con i propri obiettivi.

BikingNewGround, CNH Industrial

Il valore di quello che fa non è nella gara, ma sembra essere più nella motivazione che c’è intorno.

Vado in bicicletta per cambiare vita. È stata da sempre più che altro una sfida mentale. Ma trovata la pace con me stessa, ho cercato di abbinare qualcosa che andasse oltre alla sfida sportiva. Di base c’è l’evento sportivo che mi fa battere forte il cuore e tirare fuori le emozioni più belle, ma poi ho trovato altre motivazioni. Dal sostegno alla candidatura al nobel per la Pace per la bicicletta: l’obiettivo era dare il premio alla prima nazionale femminile di ciclismo afghana che almeno nel 2016 poteva pedalare. Poi ho abbinato anche campagne sociali, pedalate solidali: 48 stati degli Stati Uniti in 43 giorni con l’obiettivo di raccogliere fondi per donare 100 biciclette in Uganda. Poi ancora in Uganda una micro officina. Ora seguo un progetto che si chiama Bike4Tree che ha come obiettivo quello di piantare 2022 alberi nel 2022 in Italia per raggiungere più velocemente possibile gli obiettivi di sostenibilità ambientale mondiali definiti dalla Cop26 di Glasgow.

Non è però tutto rosa e fiori, la vita del ciclista è anche dura

Sì, infatti mi sono dedicata anche a questa campagna, a cui tengo tantissimo: quella del rispetto del ciclista sulla strada. Durante il giro del mondo in bicicletta sono stata io stessa investita da una macchina che mi ha rotto la quinta vertebra cervicale dopo 15mila chilometri di percorso. Quando sono tornata ho sentito la necessità di iniziare questa campagna insieme al papà di un ragazzo che è morto durante un allenamento su strada. Da otto anni insieme ad un campione del mondo che è Maurizio Fondriest e a Marco Cavorso – un padre che nel 2010 ha perso Tommy, il figlio quattordicenne, mentre si allenava in bici su strada – portiamo avanti questa campagna di sesibilizzazione. In italia viene ucciso un ciclista ogni 35 ore. Ho portato anche più volte in Parlamento una proposta di legge per introdurre il metro e mezzo e stiamo invadendo l’Italia di cartelli che attirano l’attenzione su questa problematica.

CNH Industrial è una Società leader globale nel settore dei macchinari e dei servizi. Guidata dal suo purpose Breaking New Ground, incentrato su Innovation, Sustainability e Productivity, l’Azienda fornisce la direzione strategica, le capacità di R&S e gli investimenti che rendono possibile il successo dei suoi brand globali e regionali.

Per saperne di più, visita: cnhindustrial.com