Entrano fra le altre le umbre Acquasparta e Montecastrilli, così come Castiglione Falletto e Gamalero, in Piemonte, e le toscane Greve in Chianti insieme alla lagunare Orbetello. E ancora, Foiano di Val Tortore (Campania), Gioia dei Marsi (Abruzzo), Nova Siri (Basilicata), Miglierina (Calabria), Ome (Lombardia) e Maruggio (Puglia). Non sono invece confermate le pugliesi Ginosa e Pietramontecorvino oltre a Senigallia. Sono alcuni dei 12 nuovi ingressi e le tre uscite dall’elenco delle località Spighe Verdi, il riconoscimento della Fee-Foundation for environmental education, l’organizzazione che rilascia nel mondo le Bandiere Blu per le località costiere, che premia i migliori comuni rurali. Per meglio dire, le località che scelgono strategie di gestione del territorio virtuose che migliorino le condizioni dell’ambiente e la qualità della vita dell’intera comunità.

Come ogni anno, e come accade con le Bandiere Blu, Repubblica dà conto in anteprima delle località insignite del premio, annunciate questa mattina in una conferenza online. Le località dell’ottava edizione sono 72, nove in più dello scorso anno, sparse in 14 regioni italiane.

Piemonte leader con 12 comuni

È il Piemonte a ottenerne il maggior numero, con 12 comuni: Alba, Bra, Canelli, Centallo, Castiglione Falletto, Cherasco, Gamalero, Guarene, Monforte d’Alba, Pralormo, Santo Stefano Belbo e Volpedo. Segue la Toscana che ottiene nove riconoscimenti: Bibbona, Castellina in Chianti, Castiglione della Pescaia, Castagneto Carducci, Fiesole, Greve in Chianti, Grosseto, Massa Marittima, Orbetello. Subito dopo le Marche, con otto località premiate: Esanatoglia, Grottammare, Matelica, Mondolfo, Montecassiano, Montelupone, Numana, Sirolo. Stesso numero per la Calabria: Belcastro, Crosia, Miglierina, Montegiordano, Roseto Capo Spulico, Santa Maria del Cedro, Sellia, Trebisacce. La Puglia fa invece segnare sette comuni Spighe Verdi: Andria, Bisceglie, Castellaneta, Carovigno, Maruggio, Ostuni e Troia.

Castiglione Falletto (CN)

Castiglione Falletto (CN)

 

Arriva a sette anche il numero delle Spighe Verdi in Umbria grazie alle due aggiunte di quest’anno: Acquasparta, Deruta, Montecastrilli, Montefalco, Norcia, Scheggino e Todi. La Campania ottiene sei riconoscimenti: Agropoli, Ascea, Capaccio-Paestum, Foiano di Val Fortore, Massa Lubrense e Positano. Sono cinque le località del Lazio: Canale Monterano, Gaeta, Pontinia, Rivodutri e Sabaudia. Il Veneto vanta due località: Montagnana e Porto Tolle. Anche in Liguria i comuni sono due: Lavagna e Sanremo. Così come in Abruzzo (Gioia dei Marsi e Tortoreto) e in Lombardia (Ome e Sant’Alessio con Vialone). Parma è l’unico comune premiato per l’Emilia-Romagna. Entra anche la Basilicata con un nuovo comune: Nova Siri.

I parametri del riconoscimento

Più che un premio, la Fee tiene da sempre a precisare – come per le Bandiere Blu – che le Spighe Verdi costituiscono un percorso, certo composto da una serie indicatori dAssociazionia soddisfare, al quale tutti i comuni possono liberamente aderire. La fondazione ha infatti condiviso con Confagricoltura un insieme di parametri in grado di fotografare le politiche di gestione del territorio e indirizzarle verso criteri di massima attenzione alla sostenibilità. Serve, insomma, la volontà delle amministrazioni comunali di iniziare una strada di miglioramento e la partecipazione della comunità e delle imprese, in particolar modo quelle agricole, alla sua realizzazione. L’iter procedurale è certificato ISO 9001-2015 e le candidature sono state esaminate da una Commissione di valutazione dedicata. Del gruppo di lavoro hanno fatto parte rappresentanti del ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle foreste, del Turismo, del Cnr, dell’Arma dei Carabinieri e appunto di Confagricoltura.

Orbetello (GR)

Orbetello (GR)

 

Ma quali sono gli indicatori richiesti ai comuni che decidono di candidarsi? Si va dalla partecipazione pubblica all’educazione allo sviluppo sostenibile passando per il corretto uso del suolo, per la presenza di produzioni agricole tipiche e per la sostenibilità e l’innovazione in agricoltura. Ancora, alcuni aspetti incrociano la qualità dell’offerta turistica e alcuni dei parametri delle Bandiere Blu come l’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione, la gestione dei rifiuti con particolare riguardo alla raccolta differenziata, la valorizzazione delle aree naturalistiche eventualmente presenti sul territorio e del paesaggio, la cura dell’arredo urbano, l’accessibilità per tutti senza limitazioni.

“Anche quest’anno cresce il numero di comuni che hanno ottenuto le Spighe Verdi con 12 nuovi ingressi – spiega Claudio Mazza, presidente della Fee Italia – Spighe Verdi non premia un modello astratto di gestione territoriale ma certifica azioni mirate e concrete, scelte quotidiane di amministrazioni, imprese e cittadini che concorrono a una gestione virtuosa accertata e condivisa. Con Spighe Verdi si certificano quei comuni rurali che sanno porre al centro sfide importanti: dalla gestione ambientale al turismo, dall’agricoltura, cui sono fortemente vocati, alla cultura e all’enogastronomia, dalla mobilità sostenibile alla protezione e valorizzazione del paesaggio.

Montecastrilli (TR)

Montecastrilli (TR)

 

La Fee è da oltre trent’anni accanto ai comuni che intendono iniziare questo percorso, da sempre attraverso il Programma Bandiera Blu, e da otto anni attraverso Spighe Verdi. Ottenere la certificazione Spighe Verdi vuol dire aver compreso che non si può prescindere da virtuose e nuove politiche territoriali e che anzi, solo attraverso di esse, è raggiungibile un nuovo sistema economico, culturale e sociale realmente sostenibile e vincente”.

Il background delle Bandiere Blu

Spighe Verdi si basa come detto sull’esperienza trentennale di Fee, presente in 81 paesi, nella gestione del programma internazionale Bandiera Blu, un eco-label volontario assegnato alle località turistiche balneari che ogni anno disegna la mappa dei migliori lidi d’Europa. L’agricoltura ha un ruolo prioritario nel programma, perché – spiegano dalla sede italiana della ong – è qui che deve avvenire la vera rivoluzione culturale. Da questa necessità nasce la collaborazione con Confagricoltura e gli altri partner istituzionali: “Riconoscere alle aree rurali, con le loro imprese, il ruolo centrale nella gestione dei territori e per la conservazione della natura e del paesaggio è doveroso e giusto – aggiunge Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura – con Spighe Verdi viene messo in evidenza il valore del lavoro degli agricoltori, sempre più sostenibile dal punto di vista ambientale, grazie anche all’innovazione e alle tecnologie in campo. Il programma, di cui Confagricoltura è dal suo esordio parte attiva e integrante, ha avuto il merito di sensibilizzare l’opinione pubblica sul concetto stesso di sostenibilità, che implica un impegno costante su vari fronti da parte delle amministrazioni, delle attività produttive e della cittadinanza. Un’agricoltura dinamica, moderna, al passo con i tempi, fa crescere i territori anche dal punto di vista turistico, culturale ed enogastronomico. E i comuni virtuosi delle Spighe Verdi 2023 ne sono un ottimo esempio”.