L’echeveria appartiene alla famiglia delle crassulacee, il cui nome è un tributo all’illustratore botanico messicano Atanasio Echeverria y Godoy. La pianta è originaria del Centro America – Messico – ma si trova in natura anche negli stati occidentali dell’America, dove cresce in ambienti con notevoli escursioni termiche giorno-notte. L’echeveria si contraddistingue per la sua rosetta di foglie dalla forma ovale allungata, che possono essere verdi o di una tonalità grigia che si avvicina all’azzurro. La fioritura è caratterizzata dallo stelo allungato e dai fiori a campanula, di tonalità rosso-rosa e sfumature gialle sui bordi, e si estende tra primavera-estate.

L’esposizione ideale dell’echeveria

L’echeveria è una pianta che preferisce gli ambienti molto luminosi e ventilati, ma senza correnti d’aria. Le temperature minime non devono essere inferiori ai 7 gradi, mentre quelle ideali per la stagione vegetativa sono attorno ai 20 gradi. Possono tollerare anche l’esposizione al sole, ma non nelle ore più calde della giornata.

Il terreno per una coltivazione ottimale dell’echeveria

Il terreno ideale per coltivare l’echeveria è quello specifico per le cactacee, che possiamo rendere ancor più drenante aggiungendo della sabbia a granulometria grossa. Sul fondo del vaso, possiamo aggiungere dei cocci per migliorare ulteriormente il drenaggio dell’acqua. Scegliamo un vaso ampio, ma dalla profondità non eccessiva, poiché la pianta sviluppa orizzontalmente le radici. Per il rinvaso, attendiamo sempre la primavera: in questa occasione, verifichiamo sempre che le radici non presentino segni neri o grigi, ma siano sempre di un bel colore bianco. Se notiamo delle colorazioni scure, dobbiamo asportare le parti radicali danneggiate, applicare un antifungino ed attendere due settimane prima di innaffiare.

Concimazione, potatura e innaffiatura

Per l’innaffiatura dell’echeveria dobbiamo adottare alcuni accorgimenti che tengano conto delle sue particolarità. La pianta infatti sviluppa una rosetta di foglie molto compatta e, come tante altre succulente, non tollera che al suo interno possa ristagnare dell’acqua. Qualora l’echeveria avesse “ingombrato” tutto lo spazio disponibile nel vaso, dovremmo ricorrere all’immersione del vaso in un contenitore con l’acqua. Ricordiamoci di attendere sempre che il terreno sia completamente asciutto tra un’innaffiatura e l’altra e, soprattutto, che nel sottovaso non ci sia mai un ristagno di acqua. Nei mesi tra l’autunno e l’inverno l’annaffiatura dev’essere sporadica. La concimazione dell’echeveria è necessaria solo tra primavera ed estate, aggiungendo del fertilizzante liquido all’acqua di irrigazione, una volta al mese. Infine, l’echeveria non richiede alcuna potatura specifica, ma solo l’asportazione delle foglie secche o danneggiate.

La fioritura e la pulizia delle foglie dell’echeveria

Se prestiamo attenzione al fatto che l’echeveria sia esposta in un ambiente luminoso, riceva una quantità sufficiente di acqua e sia concimata in modo adeguato, la pianta ci regalerà delle belle fioriture a cavallo della primavera e l’estate. La superficie delle foglie di numerose specie di echeveria presenta naturalmente una sorta di polvere, che non dev’essere rimossa. Qualora le foglie si impolverassero, per la loro pulizia non dovremmo usare l’acqua, bensì un pennello con le setole morbide.

Malattie e parassiti

L’echeveria non è una pianta colpita in modo particolare dalle malattie o dai parassiti. Come tante altre piante succulente, risente piuttosto delle conseguenze degli errori colturali: vediamo quali sono i principali sintomi del malessere di questa pianta. Se l’echeveria presenta dei segni di marcescenza sul fusto, significa che abbiamo esagerato con l’acqua: in tanti casi, in questa situazione è molto difficile salvare la pianta. Possiamo comunque tentare di levarla dal vaso e lasciare che possa asciugare all’aria, eliminando le radici e i fusti compromessi, usando poi un fungicida e rinvasando la pianta, senza innaffiarla per almeno quindici giorni. Se la pianta ha un aspetto patito o perde le foglie, significa che è stata esposta a temperature esageratamente basse o alle correnti di aria. Se l’echeveria ha un aspetto sgonfiato e scolorito, significa che non l’abbiamo annaffiata abbastanza per un periodo troppo prolungato. Se il lato inferiore delle foglie avesse macchie marroni, invece, potrebbe trattarsi di cocciniglia. Per eliminarla, usiamo un batuffolo di ovatta imbevuto di alcool.