Tra leggende e ambiziosi progetti, l’isola d’Elba sta preparando la stagione turistica 2021 puntando a diventare protagonista delle celebrazioni del bicentenario della morte di Napoleone Bonaparte, avvenuta il 5 maggio 1821. L’idea è quella di creare un palinsesto ricco di eventi per celebrare il suo ospite più illustre a cui dedicare anche una settimana Napoleonica che diventi un evento annuale ricorrente, capace di offrire a chi lo desidera una vacanza esperienziale ricca di storia e cultura. “Siamo già in contatto con importanti associazioni internazionali come La Federazione Europea delle Città Napoleoniche e Route Napoleon con le quali stiamo organizzando questo importante anniversario e abbiamo coinvolto tutti i comuni dell’isola e realtà di livello nazionale per creare a partire dal mese di maggio e durante tutta la stagione estiva 2021 un’agenda di eventi veramente speciali e valorizzare il grande patrimonio dell’Elba, spesso ancora poco conosciuto” dichiara Niccolò Censi, Coordinatore Gestione Associata Turismo dell’Isola d’Elba.
Napoleone arrivò in esilio all’Elba il 3 Maggio del 1814 in veste di Sovrano dell’isola, dopo essere stato costretto ad abdicare dal trono di Francia a seguito della sconfitta subita nella Battaglia di Lipsia. Il periodo di esilio sull’isola durò solamente 9 mesi (ripartì infatti il 26 Febbraio 1815), ma durante la sua permanenza Napoleone lasciò importanti segni del suo breve passaggio. Per gli appassionati di storia abbiamo così tracciato le tappe di un curioso viaggio nei luoghi napoleonici dell’isola, da effettuare appena si potrà. Prima tappa Portoferraio, dove ancora oggi è possibile vedere la zona esatta in cui il primo imperatore francese posò i piedi sull’isola. Dopo una prima notte sull’isola, l’imperatore in esilio individuò l’attuale complesso della Palazzina dei Mulini ( oggi trasformata in museo) come prima residenza. Parte del sistema difensivo delle fortezze medicee, la villa è collocata tra il Forte Falcone e il Forte della Stella ed è così chiamata per l’antica presenza nel luogo di alcuni mulini a vento. Qui, Napoleone pare trascorresse molte delle sue notti nel giardino, passeggiando e meditando una nuova rivincita. Successivamente Napoleone fece riadattare la non lontana Villa San Martino, nell’entroterra dell’isola, come residenza estiva. La dimora avrebbe dovuto accogliere la moglie Maria Luisa, che però non lo raggiunse mai sull’isola, mentre per qualche giorno arrivò Maria Walewska, la sua affascinante amante polacca.
Il primo settembre 1814 la Walewska, accompagnata da sua sorella e dal fratello, giunse infatti sulle coste elbane con il figlio avuto dall’imperatore, il piccolo Alessandro, e soggiornò all’Eremo della Madonna del Monte,a 627 metri d’altezza alle falde del Monte Giove presso Marciana, dove Napoleone amava passare ore di riposo e ispirazione. L’eremo è oggi raggiungibile dal paese di Marciana con una passeggiata di un’ora circa lungo un suggestivo sentiero attraverso il bosco. Sull’isola sbarcò anche, viaggiando con documenti falsi, Maria Letizia Ramolino la madre di Napoleone Bonaparte, nobildonna italiana della Corsica, nota come Madame Mère. Trovò alloggio vicino alla Palazzina dei Mulini, nella casa Vantini in via Ferrandini, dove ancora oggi una lapide ricorda l’importante ospite che restò sull’isola circa cinque settimane dopo la partenza del figlio, per poi raggiungerlo in Francia per incontrarlo dopo la disfatta di Waterloo. Pochi sanno che oltre a queste abitazioni Bonaparte fece allestire delle stanze anche tra le mura di Forte San Giacomo a Porto Azzurro, mentre a Rio, accanto a quella che oggi è la sede del Museo del Parco Minerario, sorge un’antica villa che fu palazzo governativo e dove Napoleone era solito alloggiare.
L’imperatore amava i buoni vini e a questa sua passione viene fatto risalire l’ambizioso progetto della realizzazione di un’azienda vitivinicola e riserva di caccia intorno a Villa San Martino, dove fece impiantare diversi vitigni, immaginando anche due etichette: il rosso Côte de Rio, ispirato al colore rosso delle montagne ricche di minerali, e il bianco Monte Giove, che richiamava il granito dell’omonima cima, calcolando con precisione quanti barili avrebbe ottenuto. Una vera e propria passione tanto che a Bonaparte viene storicamente attribuito il merito di aver istituito la prima DOC elbana, riconoscendo il valore del vino Aleatico. La tesi è supportata dal ritrovamento del Privilegio dell’Imperatore, un documento che può essere considerato una sorta di DOC ante-litteram.
Poi c’è il Teatro dei Vigilanti nato a Portoferraio per volere di Napoleone dalla trasformazione, non approvata con il sindaco Traditi, dell’antica chiesa seicentesca sconsacrata del Carmine. La sua realizzazione non fu semplice per Napoleone che, non ricevendo né il pagamento delle tasse nonostante l’istituzione del principato né il vitalizio promesso dalla Francia, per poter reperire i fondi necessari alla sua realizzazione mise in vendita i 65 palchi ai maggiorenti della città, scatenando la corsa all’acquisto da parte di tutti coloro che volevano dimostrare la propria importanza sociale. Il teatro, ancora oggi attivo, ospitò il ballo di Carnevale organizzato dalla sorella Paolina il giorno precedente la fuga di Napoleone, un po’ per mascherare l’imminente precipitare degli eventi, un po’ per permettere al fratello un ultimo saluto alla società di Portoferraio. La tappa finale del nostro tour nei luoghi napoleonici è la spiaggia di Punta Polveraia, da dove si può scorgere lo scoglio noto come “Sedia di Napoleone” dove, narra la leggenda, l’imperatore era solito riposare perdendo lo sguardo verso la sua amata Corsica.