È tutta una questione di incastri nelle mani dei leader di partito. C’è infatti ancora qualche tassello da sistemare per capire chi passerà e chi no alle elezioni Europee 2024. In tutti gli schieramenti. Bisogna aspettare che i candidati in più circoscrizioni vengano proclamati ufficialmente, per sapere il nome dell’europarlamentare a cui lasceranno il posto. Ma a parte qualche incognita, si comincia a delineare chi, tra i 76 eurodeputati italiani sarà il gruppo “portavoce” delle istanze ambientaliste in Europa. E chi, nonostante l’impegno e una carriera sul fronte green, non ha staccato il biglietto per Bruxelles e Strasburgo. Tra questi anche nomi noti dell’ambientalismo italiano. Nomine a parte, quello che si annuncia è un quinquennio complicato soprattutto per quanto riguarda l’agricoltura, la modalità di produzione di cibo e la transizione energetica.  

In bilico nomi noti dell’ambientalismo    

Innanzitutto partiamo dalla “pattuglia” eletta con Alleanza Verdi e Sinistra, che ha ottenuto il 6,7% dei consensi e porta al Parlamento europeo 6 rappresentanti. Non ne aveva nessuno nel 2019, ma allora il gruppo Greens era composto interamente da fuoriusciti dal Movimento 5 Stelle. Per i big della lista è la loro prima volta a Bruxelles o Strasburgo. Così per Ilaria Salis (eletta in nord ovest e isole), per Mimmo Lucano (l’ex sindaco di Riace è stato eletto in tutte le circoscrizioni) e per Ignazio Marino. In bilico l’elezione di Benedetta Scuderi, Cristina Guarda e Francesco Borrelli tre candidati che arrivano dal mondo green. La loro nomina (come quella di Leoluca Orlando) dipende dalla circoscrizione che sceglieranno Salis e Lucano. Uno di loro dovrà restare in Italia. Eppure Benedetta Scuderi è stata la Portavoce dei Giovani Verdi Europei e co-fondatrice dei Giovani Verdi Italiani. Così come Cristina Guarda, la più votata della lista in Veneto, consigliera regionale per Europa verde è un’imprenditrice agricola. “Ho posto la Terra al centro della mia vita e del mio impegno politico” è stato il suo slogan in campagna elettorale, mentre Francesco Borrelli, deputato, è il vice presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti. Vive sotto scorta.

Una manifestazione dei giovani attivisti del clima
Una manifestazione dei giovani attivisti del clima 


Ma anche tra i non eletti in AVS ci sono nomi noti che escono dal Parlemento Ue, come Rosa D’Amato dopo due mandati trascorsi nel gruppo parlamentare dei Verdi Europei. Non rieletto anche Massimiliano Smeriglio ex Pd, uno dei fondatori di Sinistra Ecologia e Libertà e vicepresidente della regione Lazio. Smeriglio è stato superato dal professore della Philadelphia University, Ignazio Marino. Restano fuori anche i due attivisti di Fridays for Future: Giovanni Mori, ingegnere energetico, e Luca Boccoli, fondatore dei Giovani Europeisti Verdi. Boccoli nel 2020 era stato inserito tra i 10 attivisti under 25 che rappresentano la next generation impegnata a cambiare l’Italia.  

 

Un'immagine dell'alluvione che ha travolto le coltivazioni in Belgio e Germania 
Un’immagine dell’alluvione che ha travolto le coltivazioni in Belgio e Germania  


Gli esperti di mobilità italiani     

Oltre la pattuglia di Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, quali sono negli altri schieramenti i nomi che potrebbero portare avanti i temi del futuro Green Deal Europeo? Sui temi della Mobilità bisogna guardare nelle fila del Pd (Gruppo dei Socialisti) soprattutto a due ex sindaci, Antonio Decaro primo cittadino di Bari e per anni presidente dell’Anci e Matteo Ricci ex sindaco di Pesaro. Entrambi hanno puntato nella loro carica di primo cittadino anche sui temi ambientali. Decaro ha iniziato come assessore alla mobilità e al traffico ed eletto deputato nel 2013 ha contribuito a scrivere la legge nazionale sulla mobilità ciclistica. Lo scorso anno si è schiarato a favore del limite dei 30 chilometri orari a fianco del collega di Bologna, Matteo Lepore mentre Ricci nella sua campagna elettorale ha parlato di sostenibilità, ecologia e pace. Sugli stessi temi a Bruxelles anche Mario Furore del Movimento 5 Stelle al secondo mandato al Parlamento europeo dove spera di restare a lavorare nella Commissione per i trasporti e turismo e forse Pierfrancesco Maran che a Milano sua città Natale siede a Palazzo Marino fin da quando nella giunta guidata da Pisapia da assessore alla Mobilità ha introdotto l’Area C, lo sviluppo del bike e car sharing, il raddoppio delle isole pedonali e della raccolta differenziata.Oggi è il responsabile del Piano Quartieri e nonostante sia il secondo dem più votato di Milano, la sua nomina non è ancora certa. In bilico anche l’elezione dell’ingegnera climatica Annalisa Corrado anche se ha raccolto 48 mila preferenze. Voluta fortemente in lista da Elly Schlein, un paracadute per lei ci sarebbe: il suo collega Alessandro Zan potrebbe scegliere la circoscrizione nord ovest, lasciando il seggio nord est a Corrado. 

G&B Festival 2024, l’importanza della mobilità sostenibile per città più green

Le sfide dell’Agricoltura


Numerose sfide riguarderanno l’agricoltura, la normativa sugli allevamenti intensivi, la gestione della siccità, la sicurezza alimentare e l’uso dei pesticidi. Pronti a dare battaglia tra le file del Pd tra riconferme e new entry. Restano al Parlamento europeo Brando Benifei e Giuseppina Picerno, entrambi del Pd e membri della Commissione Agricoltura. Con loro anche l’umbra Camilla Laureti subentrata al Parlamento europeo dopo la scomparsa di Davide Sassoli. Ma c’è anche Alessandra Moretti sempre del Pd che in campagna elettorale ha messo al centro il cambiamento climatico e la giustizia sociale.

La protesta degli agricoltori
La protesta degli agricoltori 

Lavoreranno su questi temi con la Verde Cristina Guarda e i Pentastellati Giuseppe Antoci ex presidente del Parco dei Nebrodi e la reggiana Sabrina Pignedoli, al suo secondo mandato impegnata soprattutto sullo sviluppo delle zone montane e il turismo sostenibile. Grande esclusa nonostante abbia preso 16mila preferenze Eleonora Evi deputata Pd conosciuta per il suo impegno “femminista e pacifista”. Resterà a lavorare nel Parlamento italiano. 

 

E quelle sull’Energia  

Il tema dell’energia e dei trasporti sono stati sempre centrali per la Ue, ma oggi la sfida della transizione energetica risulta cruciale per raggiungere l’obiettivo dell’azzeramento di emissioni di carbonio entro il 2050. Punto principale per affrontare il cambiamento climatico, visto che la produzione e il consumo di energia sono responsabili dell’80% delle emissioni totale di CO2 in Europa. Ecco chi tra i più votati può portare le istanze italiane su questi temi. Anche se va detto che tra le file del Centrodestra di cui fanno parte il Partito Popolare Europeo (Forza Italia) i sovranisti del gruppo Identità e Democrazia (Lega) ed i Conservatori riformisti (a cui aderisce Fratelli d’Italia) premono perché ci sia più flessibilità sulla transizione energetica, poca attenzione al rischio a favore degli investimenti. Entrano per la seconda volta all’europarlamento Carlo Fidenza (Fratelli d’Italia) fino adesso membro della Commissione Trasporti e Turismo e il campano Fulvio Martusciello (Forza Italia) dove era membro della Commissione per l’industria la ricerca e l’energia. Sugli stessi temi Denis Nesci conciliatore unico per i servizi energetici Adr (Acea, A2A, Enel, Eni) e Nicola Procaccini che ha firmato l’appello degli scienziati del clima alla vigilia delle elezioni. Tutti di Fratelli d’Italia. Per trovare esperti di energie rinnovabili bsiogna vedere tra i candidati eletti nel Movimento 5 Stelle: Matteo Porcu e Dario Tamburrano, quest’ultimo si è occupato del Piano di Transizione ecologica della Regione Lazio e quello d’azione per l’energia sostenibile e il clima di Roma Capitale.