Vediamo prima di tutto a che punto siamo noi, noi famiglia, noi condominio, noi isolato, noi ufficio. Cosa abbiamo escogitato per ridurre i consumi e il nostro impatto sull’ambiente? oggi la crisi economica ed energetica, acuitasi negli ultimi mesi a causa della situazione geopolitica che ben conosciamo, ci impone un cambiamento radicale nel nostro modo di consumare, produrre e distribuire energia.
La produzione si deve orientare verso la cosiddetta transizione, optando per le fonti rinnovabili, fotovoltaico in primis. La distribuzione deve adottare criteri di efficienza, scegliendo caso per caso (verrebbe da dire: casa per casa) la soluzione più adatta, commisurata alla tipologia dell’utenza. Tutto questo, ancora una volta, per ottimizzare le spesse e ridurre l’impatto ambientale.
Dopo il “produttore” e il “distributore” (spesso e volentieri un unico soggetto) c’è una terza figura altrettanto importante: il consumatore, cioè noi. Siamo tornati di proposito al punto di partenza, dato che solo con la sinergia tra consumatori e produttori si possono abbassare i costi, mirare all’indipendenza energetica e ridurre la “Carbon Footprint”. In poche parole, scegliere l’energia adatta a noi.
Energia e sinergia. Energia e incontro tra chi la “lavora” e chi la usa. Il cerchio si chiude così. Si chiude con E.ON, uno dei principali operatori energetici europei. In Italia, in linea con il posizionamento strategico del Gruppo, E.ON si concentra sulla proposta di prodotti e servizi energetici competitivi per un utilizzo più smart ed efficiente delle risorse e per mettere ogni persona nelle reali condizioni di contribuire alla svolta “green” per la salvaguardia dell’ambiente.
Tutti noi possiamo contribuire a ridurre la nostra impronta, il nostro impatto ambientale. Come? Innanzi tutto verificando quanta CO2 liberiamo ogni anno nell’atmosfera. Si può fare con il GreenTest che troviamo nel sito di E.ON. Bastano due minuti per scoprire che anche vivendo in un appartamento di 50 mq, senza strafare con gli elettrodomestici (limitandosi al frigo, la lavatrice, il pc, la tv e la lavastoviglie), in 365 giorni liberiamo nell’aria una tonnellata di CO2; 1.000 Kg di anidride carbonica. Un albero, in un anno, assorbe 10 Kg di CO2; ne consegue che per mitigare i “fumi” dell’appartamento di cui sopra dovremo reclutarne cento.
Per cambiare le cose è necessario darsi da fare singolarmente e nel contempo unire gli sforzi per dar vita a una “green community”. La Green Community di E.ON è la più grande d’Italia e punta a coinvolgere dipendenti, partner, clienti e consumatori in un percorso di cambiamento positivo con al centro il contributo condiviso dei singoli. E.ON invita tutti a farne parte; il primo step per “entrare” è il Green Test di cui sopra. Dopo la consapevolezza, l’azione: rivedere le proprie abitudini e mettendo in atto semplici accorgimenti per risparmiare e “valorizzare” l’energia.
Possono così nascere le “comunità energetiche”, ovvero interi centri abitati indipendenti dalla fornitura energetica nazionale perché capaci di prodursela da sé tramite le fonti rinnovabili o sfruttando l’accumulo di quella in eccesso. Queste comunità, in molti Paesi, sono già una realtà in veloce espansione.
Ci sono poi i progetti E.ON dedicati all’ “education” ambientale: “Odiamo gli sprechi”, in collaborazione con le scuole (coinvolti finora 25 mila studenti e oltre 300 istituti), Energy4Blue per dare una risposta concreta all’emergenza dei mari, Boschi E.ON per promuovere la piantagione di alberi in Italia.
Cambiare prospettiva; cambiare stile di vita e di consumo. Per sfilare in passerella? No, per camminare oggi – e domani – sul nostro amato Pianeta.