I carburanti alternativi costituiscono uno degli ambiti sui quali maggiormente si sta concentrando la ricerca del settore aeronautico, sulla spinta sia di ragioni strutturali come la transizione energetica, sia congiunturali, come i prezzi elevati del petrolio. A questo proposito va segnalato il successo del viaggio effettuato dall’A380 alimentato al 100% da Saf (Sustainable Aviation Fuel). In particolare, una miscela composta da rifiuti solidi urbani, gas di scarico, legno, ma soprattutto olio da cucina e vegetale. Dunque un prodotto naturale (c’è assoluta assenza di zolfo), che nel corso di quest’anno sarà utilizzato per alimentare – almeno in parte – 720 velivoli della più grande compagnia aeronautica d’Europa. Il carburante è stato fornito da TotalEnergies, società con sede in Normandia. 

Target al 2030

L’Airbus è partito dallo scalo di Tolosa in direzione di Nizza e ha viaggiato nei cieli francesi per circa tre ore e mezza, utilizzando esclusivamente il motore Rolls-Royce Trent 900. La compagnia spera di ottenere la certificazione per volare esclusivamente con Saf entro la fine del decennio. Attualmente, gli aeromobili Airbus possono essere alimentati fino al 50% da questi carburanti, miscelati con cherosene tradizionale. “Queste iniziative si inquadrano nell’obiettivo di arrivare a emissioni zero entro il 2050”, ha spiegato in una nota la società.

Emissioni giù di tre-quarti

Airbus ha rilevato che, percorrendo la strada dei carburanti alternativi, è possibile ridurre di circa il 75% le emissioni di CO2 rispetto agli aerei tradizionali. Con vantaggi non solo in termini di impatto ambientale, ma anche per superare i rischi derivanti dall’utilizzo dei normali carburanti durante i voli in zone del mondo con alte temperature.

Secondo l’Ait (Agenzia internazionale per l’energia), a fine 2020 i carburanti alternativi incidevano per meno dello 0,1% sul totale. Per raggiungere gli obiettivi internazionali di decarbonizzazione, entro il 2030 dovranno arrivare al 16%.