Oltre 2,67 milioni di tifosi provenienti da 190 nazioni hanno assistito alle partite disputate dalle 24 squadre nazionali in dieci stadi diversi, migliaia le troupe televisive arrivate da tutto il mondo che hanno mandato in onda dirette seguite da 5,4 miliardi di telespettatori. Bastano solo questi pochi numeri per capire quanto apparisse complicato alla vigilia raggiungere l’obiettivo che si era posta la Uefa per gli Europei di calcio 2024 in Germania: rendere sostenibile un grande evento sportivo, abbassando le emissioni e aumentando l’inclusione sociale. Per la verità, ce n’era anche un altro di obiettivo, i cui effetti si vedranno a lungo termine: lasciare un’eredità ambientale al Paese che ha ospitato gli Euopei, dopo che i riflettori si sono spenti, alle nuove generazioni delle piccole e grandi realtà calcistiche locali. Una sfida. Un programma su cui la Uefa ha investito complessivamente 29,6 milioni di euro. I risultati? Anche qui i numeri contano.

120 sono state le azioni di sostenibilità messe in campo studiate da 15 manager che hanno lavorato solo sul fronte ambientale, dell’inclusività e della sicurezza insieme a 500 volontari. L’idea di fondo era anche di creare un modello che si possa replicare per i prossimi grandi eventi sportivi internazionali. Mostrare che è possibile abbassare l’impatto che queste manifestazioni hanno sull’ambiente.

Leggendo il Rapporto Ambientale, sociale e di governance di Uefa 2024 presentato oggi a Francoforte, il calcio si conferma una potente cassa di risonanza per diffondere messaggi positivi e anche per mettere in atto buone pratiche dal un punto di vista ambientale e non solo. Insomma, i calciatori ma con loro tutto il mondo del calcio, possono dare il buon esempio.

“Ma la nostra ambizione andava ben oltre i numeri – ha spiegato Michele Uva, responsabile UEFA per la sostenibilità sociale e ambientale – Il cuore pulsante di questo torneo è stata la spinta verso la sostenibilità, l’inclusione e l’integrità, profondamente intrecciate nel suo nucleo. Guidato da tre principi: ambizione, azione e responsabilità, Euro 2024 ha dimostrato come il calcio possa dare l’esempio”.

La strategia e i risultati fuori e dentro gli stadi

Uno dei successi chiave agli Europei è stata la riduzione dell’impronta di carbonio del torneo. Nel suo complesso, le misure adottate in tutti i settori (dai trasporti delle squadre e dei tifosi al consumo d’acqua e di cibo fuori e dentro gli stadi, dalla riduzione degli scarti alimentari e dei rifiuti alla messa al bando della plastica) hanno infatti portato a una riduzione totale del 21% delle emissioni rispetto alle previsioni iniziali. Non era semplice.

Ad incidere maggiormente in maniera positiva sono state le scelte prese dagli organizzatori sui trasporti che era anche la voce più complicata. Aver raggruppato nella fase a gironi tutte le partite in hub regionali ha avuto l’effetto di ridurre al minimo i viaggi in aereo. Il 75% dei trasferimenti interni delle varie Nazionali sono infatti avvenuti su bus e treni. Impegnativo anche il lavoro portato avanti con i tifosi incentivando l’uso del mezzo pubblico (i bus erano gratis per chi aveva il biglietto del treno e della partita) delle bici e del car-sharing collettivo: solo il 5% è arrivato con l’auto privata. L’81 per cento degli spettatori invece hanno utilizzato i mezzi di trasporto pubblico.

A loro volta gli stadi alimentati da fonti rinnovabili sono stati sono gestiti rispettando i principi dell’economia circolare. Risultato? Una riduzione del 36% dei rifiuti rispetto a Euro 2016, zero in discarica.

L’eredità ambientale

Per compensare le emissioni carboniche legate agli Europei la Uefa ha poi istituito un Fondo per il clima da 7 milioni di euro per sostenere 272 progetti green con 190 club amatoriali e 21 associazioni calcistiche regionali in tutta la Germania, lasciando un’eredità ambientale nel Paese che ha organizzato il torneo.

Soddisfatto Aleksander ?eferin, presidente della Uefa per aver centrato i 95 degli obiettivi che si erano proposti alla vigilia: “È stato più di un semplice evento sportivo. È stato un movimento globale, con stadi pieni in tutta la Germania e miliardi di spettatori. Il nostro scopo è andato oltre, ponendo la sostenibilità, l’inclusione e l’integrità al centro di questo torneo”.

Rispetto dei diritti e sicurezza

Sul fronte sociale la ristrutturazione degli stadi ha migliorato i servizi per le persone con disabilità permettendo ad oltre 10.000 tifosi con problemi di deambulazione di poter seguire le partite dal vivo mentre sul fronte della sicurezza 46 sono state le azioni mirate per proteggere tifosi, giocatori e staff. Ma questa volta sono stati messi sul campo anche osservatori che sia durante le partite che dopo hanno affrontato le questione della discriminazione sul campo, mentre il programma sugli abusi online è intervenuto sul 91% dei post giudicati dannosi.

Verso gli Europei 2029

Nancy Faeser, ministro federale tedesco degli Interni e della Comunità, ha dichiarato: “Ospitare Uefa 2024 è stata un’occasione molto speciale per il nostro Paese. Quelle quattro settimane ci hanno avvicinato come società nel cuore dell’Europa. Insieme siamo stati in grado di raggiungere il nostro obiettivo di ospitare un torneo sostenibile stabilendo gli standard per i futuri grandi eventi sportivi in ??Germania in termini sociali, ambientali ed economici”. Cosa accadrà ora per il futuro? Bernard Neuendorf, presidente della DFB non ha dubbi: “Continueremo spingendo il tema della sostenibilità. Sarà naturalmente parte integrante del nostro tentativo di ospitare il Campionato Europeo Femminile Uefa del 2029”.