Oltre 955.000 famiglie italiane hanno già utilizzato i buoni vacanza per trascorrere un periodo di relax presso una struttura ricettiva. Il numero cresce con un ritmo sostenuto (erano 770 mila a metà marzo) e a giorni si raggiungerà quota un milione. Lo comunica Federalberghi.
“Pur trattandosi di uno strumento di supporto ai cittadini, può determinare ricadute positive anche per le imprese, contribuendo al sostegno della domanda in una fase che è ancora molto complicata”, commenta Bernabò Bocca, presidente Federalberghi.
Le famiglie che hanno richiesto e ottenuto il buono sono 1.885.802, per un controvalore complessivo di euro 829.431.050 e un importo medio di circa 440 euro. Sono quindi ancora in circolazione circa 900mila buoni, che dovranno essere spesi entro il 31 dicembre prossimo. Bocca “invita i possessori dei buoni a non dimenticarli nel cassetto e a utilizzarli per prenotare la propria vacanza”. Rammenta inoltre che “i buoni possono essere spesi presso strutture di tutte le tipologie e dimensioni”
Federalberghi ricorda che l’importo è modulato secondo la numerosità del nucleo familiare: 500 euro per nucleo composto da tre o più persone; 300 euro da due persone; 150 euro da una persona. Può essere speso presso le strutture ricettive italiane sino al 31 dicembre 2021. Per poter utilizzare l’agevolazione è necessario verificare preventivamente se la struttura ricettiva aderisce all’iniziativa e accetta il bonus. E’ fruibile nella misura dell’80%, sotto forma di sconto immediato, per il pagamento dei servizi prestati dall’albergatore. Il restante 20% potrà essere scaricato come detrazione di imposta, in sede di dichiarazione dei redditi, da parte del componente del nucleo familiare a cui viene fatturato il soggiorno (con fattura elettronica o documento commerciale). Lo sconto applicato come “Bonus vacanze” viene rimborsato all’albergatore sotto forma di credito d’imposta utilizzabile in compensazione o cedibile a terzi (anche a istituti di credito).
Grazie all’intesa stipulata da Federalberghi con Poste Italiane, le strutture ricettive associate possono cedere agevolmente i buoni vacanza a Poste, ottenendo in cambio il 99% del valore degli stessi.