Che si scelga di trascorrerla al mare o in montagna, visitando una città d’arte o rilassandosi in Spa, la giornata di Ferragosto è per definizione dedicata al riposo e al recupero delle energie fisiche e mentali. Se le spiagge vi sembrano troppo affollate e non vi va di accalcarvi in mezzo a centinaia di persone nei luoghi più inflazionati, ecco un ventaglio di proposte per trascorrere la festa più amata dell’estate lontano dal caos, tra bellezza e natura.
Imparare a vivere il presente e ritrovare l’armonia: il Bad Moos – Dolomites Spa Resort di Sesto (BZ), nella splendida Val Fiscalina, è il luogo ideale per ricaricare le pile al cospetto delle Tre Cime e delle Dolomiti di Sesto, patrimonio dell’umanità Unesco. Il Percorso Benessere “Qui e ora” si sviluppa in tre tappe. La prima consiste in una camminata nel bosco, immergendosi nella natura, anche a piedi nudi, così da percepire il contatto diretto con la terra, abbandonandosi ai suoni e contemplando colori e forme. La seconda tappa consiste nel mettere in equilibrio i sassi, uno sopra l’altro. Può sembrare un’attività banale, ma si tratta di un esercizio di concentrazione che aiuta a ritrovare l’equilibrio. Il terzo step si sperimenta all’interno, nel calore della sauna, dove il corpo si rilassa, le emozioni fluiscono liberamente e lo spirito si distende al ritmo della danza. Ripercorrendo le esperienze vissute durante la giornata, si scopre l’importanza di guardare le cose da una nuova prospettiva, imparando a vivere il presente, qui e ora.
Come ogni estate, Villa Arconati spalanca le porte ai visitatori a Ferragosto. La Fondazione Augusto Rancilio propone tanti modi per godere dello splendore della “piccola Versailles lombarda”, a pochi passi da Milano, dove il tempo sembra essersi fermato ai fasti del Settecento. Dalle 11 alle 19 il pubblico ha la possibilità di vivere una giornata come gli antichi padroni di casa, scegliendo se passeggiare nel meraviglioso giardino monumentale, lasciarsi affascinare dalle storie narrate nel Palazzo, scorrere “sul filo del tempo” con la mostra di arte contemporanea di Angela Lyn oppure degustare uno speciale “lunch di Ferragosto” nell’esclusiva Sala Rossa. Villa Arconati conserva uno dei pochissimi giardini all’italiana e alla francese di tutta la Lombardia: 12 ettari in cui natura e scultura si fondono in armonia. Tra i tesori da ammirare: 7 teatri, 40 statue classiche e fontane, giochi d’acqua completamente restaurati, un labirinto e tanto altro ancora. La Villa – uno degli esempi più alti e meglio conservati di barocchetto lombardo – è un palazzo disposto su due piani con 4 ali, 10.000 mq di superficie e 70 sale solo nella parte dedicata alla nobiltà. Ben 365 le finestre, secondo una leggenda locale come i giorni dell’anno.
3) Alla scoperta degli Etruschi a Volterra
Nell’anno di Volterra 22, prima Città toscana della Cultura, dopo un lungo periodo di restauro riapre il Museo Etrusco Guarnacci, che conserva ed espone una delle più grandi collezioni di opere etrusche al mondo. Sono state riallestite le sale dedicate ai capolavori: l’Ombra della Sera, l’urna degli Sposi, il cratere di Montebradoni, le ceramiche a figure rosse, i bronzi e la sala delle oreficerie, e aprirà un nuovo spazio mai utilizzato prima: l’altana del Palazzo Desideri Tangassi, vero e proprio belvedere sulla città. Tra le novità, anche un suggestivo pavimento in vetro che permetterà di camminare sopra lo scavo archeologico che si trova nel museo. Nonostante i suoi tremila anni di storia, Volterra non si crogiola nel passato, ma riesce a rendere vivo e pulsante il proprio fermento culturale, puntando molto sul capitale umano. Imperdibili le visite guidate all’ex Ospedale Psichiatrico (su prenotazione scrivendo a info@volterratur.it / 0588 87257 oppure onlusigp@gmail.com / 379 1868622) e il programma del Comune di Castelfranco “Puccinelli 2022”, con l’esposizione delle riproduzioni di opere in una mostra diffusa nel centro storico, tra i vicoli coperti da voltoni a cavalcavia (detti “chiassi”), nell’antico borgo medievale di Castelfranco.
4) Fano Marinara, il porto dei pescatori è un museo a cielo aperto
Fano, nelle Marche, città marinara da generazioni, propone un interessante tour alla scoperta delle meraviglie del mare e del mondo della pesca tradizionale. Perfetto per conoscere da vicino l’attività dei pescatori locali, ancora oggi rappresentativa di una tradizione millenaria e di un insieme di valori economici e culturali che si sono mantenuti nel tempo, il tour è promosso dal Comune di Fano su impulso del Piano strategico per il Turismo, e prevede visite guidate con un percorso in otto tappe segnalate da totem informativi. Accompagnati dalle storie e dai sorrisi dei pescatori attraverso la cultura del mare Adriatico, si viaggia nel cuore della Fano Marinara, esplorandone l’essenza nel segno della pesca. I totem, fissati nei punti di interesse, riportano una descrizione del contesto e la possibilità per il visitatore di codificare un Qrcode che rimanda al sito del turismo del Comune di Fano (Visit Fano), raccontando in modo approfondito attraverso video, immagini e interviste esclusive tutto ciò che riguarda ogni tappa. Tra barche e attrezzi, aneddoti sulla vita dei pescatori e dei marinai, sul pesce e i frutti di mare dell’Adriatico, e una visita al mercato ittico per vedere il luogo dove il pescato arriva e viene conservato e venduto, il porto di Fano, luogo simbolo della storia della città, diventa un museo diffuso a cielo aperto.
5) In Valle d’Itria, fra trulli e ulivi secolari
In una masseria pugliese con trulli perfettamente conservati ci si rilassa anche solo osservando la bellezza della natura e del suo antico equilibrio con l’uomo. Nell’agriturismo Casedde vecchie, a 10 minuti da Martina Franca (Ta), è possibile immergersi nelle tradizioni di questa meravigliosa parte della Puglia, la Valle d’Itria, punteggiata di ulivi e trulli, unica al mondo con i suoi muretti a secco, i borghi mozzafiato dipinti di bianco, gli alberi di fichi e mandorle e una gastronomia capace di fondere gusto e leggerezza come nessun’altra. La masseria è portata avanti da una famiglia che accudisce con amore i propri animali e serve agli ospiti prodotti fatti in casa di primissima qualità. I visitatori possono provare l’emozione di dormire in un trullo, struttura che garantisce una temperatura interna ottimale in ogni stagione senza bisogno di condizionatore, e ogni mattina gustare biscotti e dolci preparati dalle mani esperte di Livia e Giuliana, sorelle che hanno l’ospitalità nel sangue. La sera le Casedde vecchie mettono a disposizione la propria cucina con una serie di antipasti deliziosi, frutto dell’orto di famiglia e della lavorazione del latte delle mucche e delle pecore di casa, tra formaggi tipici che vanno dal caciocavallo alla ricotta forte. La carne alla brace, cotta sul momento in un forno in muratura, è un’eccellenza locale. Cibo ottimo, accoglienza discreta e professionale, atmosfera bucolica e indimenticabile. Uno scampolo di paradiso tra il Gargano e il Salento, la Valle d’Itria, da scoprire calandosi nella realtà locale, parlando con la gente del posto, alla scoperta di una popolazione che ha saputo accogliere le novità imposte dal turismo senza snaturare la ricchezza della propria terra.