In diretta dal Salone del Libro di Torino per l’ottava edizione del Festival dello Sviluppo Sostenibile (7-23 maggio) Enrico Giovannini, direttore scientifico ASviS; Cathy La Torre, avvocata patrocinante in cassazione, giurisdizioni superiori e Mamadou Kouassi, mediatore culturale, vero protagonista di “Io Capitano” intervengono a un incontro dal titolo: ‘Si fa presto a dire sostenibilità. Chi influenza gli influencer?’.

Come si informano le persone sui temi dello sviluppo sostenibile e come si distingue tra fake news e corretta informazione? A partire dal ruolo degli influencer e dei media, e tenendo come punto di riferimento l’Agenda 2030, questo appuntamento intende favorire una riflessione sugli strumenti necessari per informarsi correttamente sui temi di rilevanza politica, sociale e ambientale del nostro tempo, favorendo una piena partecipazione democratica. In particolare, il confronto analizza come gli influencer reperiscono le informazioni e possono responsabilizzare la loro comunicazione e in che modo i follower possono distinguere fonti autorevoli, districandosi tra gli innumerevoli contenuti quotidiani.

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Inoltre, viene approfondito l’impatto della comunicazione su consumi e produzione, per favorire una corretta informazione dei consumatori e valorizzare la comunicazione commerciale come elemento di responsabilità d’impresa. Greenwashing e social washing, con le loro mirabolanti promesse, rendono vulnerabile il consumatore meno attento; al contrario, molte aziende, di fronte alla sfida di comunicare la sostenibilità scelgono il silenzio: il cosiddetto “greenhushing”.

Il festival dello Sviluppo Sostenibile, sottolinea Asvis, è “un’occasione per diffondere la cultura della sostenibilità e realizzare un cambiamento culturale e politico che consenta all’Italia di attuare l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e centrare i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs). In sette anni sono stati realizzati circa 5.500 eventi tra convegni, seminari, workshop, mostre, spettacoli, eventi sportivi, presentazioni di libri, documentari e molto altro ancora”. Il Festival è stato riconosciuto dalle Nazioni unite come un’iniziativa innovativa e unica a livello internazionale, classificandosi per due volte come finalista agli SDGs Action Awards.