L’ottimismo è tornato a essere il tratto dominante nel mercato turistico dopo la lunga crisi pandemica. Un’analisi del World Economic Forum mette insieme alcuni dei dati di settore diffusi di recente, per segnalare che siamo finalmente alla svolta, con benefici anche per il comparto aereo.
Spinta dalla ripresa economica
I viaggi dei turisti internazionali sono più che raddoppiati rispetto ai due anni precedenti (nel 2021 il progresso sul 2020 era stato nell’ordine di un ben più modesto 11%), segnala Statista, grazie anche alla ripresa economica che ha caratterizzato lo scorso anno. Una tendenza al rialzo che verrà confermata anche nel 2023, seppure su ritmi inferiori. Gli analisti segnalano che l’anno in corso potrebbe registrare tra l’80 e il 95% dei livelli pre-pandemia. I timori di recessione per buona parte dei Paesi occidentali oggi sono più attenuati di qualche mese fa e per il resto un ruolo importante lo giocheranno le dinamiche geopolitiche.
Fa ben sperare la fine della politica cinese zero Covid, con la riapertura di buona parte delle attività commerciali. Prima dell’epidemia di coronavirus, il settore del turismo globale aveva visto una crescita quasi ininterrotta per decenni. Dal 1980, il numero di arrivi internazionali è salito alle stelle, passando da 277 milioni a quasi 1,5 miliardi nel 2019, per poi scendere in area 500 milioni nel primo anno pandemico e poco sopra il miliardo nel 2022.
Previsto un boom per l’estate
La stagione estiva potrebbe essere quella del recupero definitivo da parte del settore aeronautico. Una grande compagnia come Delta Airlines ha dichiarato che tre-quarti dei suoi biglietti sono già stati prenotati sebbene siano state tutt’altro che superate le tante incognite che gravano sullo scenario macroeconomico.