Siamo abituati a vedere i pannelli fotovoltaici installati sui tetti di edifici e capannoni. Ma non tutti sanno che c’è la possibilità di posizionarli anche sui balconi e di contribuire in questo modo alla transizione energetica. In Germania – dove il governo ha fissato come obiettivo quello di raggiungere i 215 GW di capacità fotovoltaica installata entro il 2030 – il fotovoltaico da balcone sta vivendo una fase di grande espansione: solo nel primo trimestre del 2024 sono stati installati oltre 50 mila pannelli sui balconi dei tedeschi.
Questo modello di autoproduzione dell’energia elettrica sta cominciando a diffondersi anche in Italia. Nel 2020 infatti l’Arera (l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) ha modificato il TICA, ovvero il Testo Integrato Connessioni Attive, rendendo più semplice la connessione alla rete elettrica per gli impianti inferiori a 800 Watt.
“Per quanto riguarda il fotovoltaico da balcone bisogna tenere conto di una distinzione fondamentale. Da una parte, ci sono i sistemi Plug&Play, che arrivano fino a 350 W. Dall’altra, per gli impianti con potenza compresa tra 350 e 800 W si parla di mini-fotovoltaici“, spiega Arturo Matano, ricercatore della Divisione Solare Fotovoltaico (TERIN-SPV) di Enea. “Per entrambe le tipologie non è più necessario seguire il normale iter di connessione, ma basta inviare al distributore di rete la Comunicazione Unica, che in sostanza è un modulo predisposto da Arera”.
I pro e i contro del fotovoltaico da balcone
Il primo elemento del fotovoltaico da balcone che si può mettere in evidenza è dunque la maggiore accessibilità per i cittadini, che possono così produrre energia pulita in maniera indipendente. “Si tratta di kit molto facili da installare che si collegano all’impianto domestico e sono composti in genere da uno o più pannelli fotovoltaici, un microinverter, collegamenti e staffe di montaggio”, prosegue Matano. Per i sistemi Plug&Play basta una semplice spina elettrica con una presa di corrente dedicata.
Inoltre, come si diceva in precedenza, la procedura per l’installazione di pannelli fotovoltaici da balcone è molto più semplice e snella rispetto agli impianti su tetto. “A meno che non siano presenti vincoli paesaggistici o architettonici, non sono necessari permessi autorizzativi dal momento che l’installazione fotovoltaica è considerata un intervento di manutenzione ordinaria”, aggiunge Matano.
E se il balcone fa parte di un condominio? Il consiglio dell’esperto di Enea è quello in ogni caso di dare comunicazione dell’avvio dei lavori all’amministratore, “anche se la legge (articolo 1122 bis del codice civile, ndr) ha concesso la possibilità ai singoli condomini di installare pannelli fotovoltaici senza il preventivo consenso dell’assemblea“. Il tutto purché chiaramente non venga alterato il decoro architettonico del condominio stesso.
C’è però anche il rovescio della medaglia. Un pannello fotovoltaico montato su un balcone produce un quantitativo di energia elettrica inferiore rispetto a uno montato su un tetto. I numeri possono variare di molto, visto che ci sono diversi i fattori in gioco: la potenza del pannello, il luogo di installazione e le relative condizioni di esposizione.
“Prendiamo l’esempio di Roma: si calcola che in media nella Capitale un modulo fotovoltaico in condizioni ottimali (cioè con orientamento a sud e inclinato di 30-40 gradi) produce 1300 kWh all’anno per ogni kWp installato”, chiarisce Matano. “Se metto lo stesso modulo su un balcone, con un’inclinazione di 90 gradi, la produzione specifica si riduce di circa il 30%. In particolare, si possono ottenere circa 300- 400 kWh per i Plug&Play e 900-1000 kWh per i sistemi da 800 W”.
Costo e guadagno del fotovoltaico da balcone
Tutto ciò però non mette in discussione il fatto che anche il fotovoltaico da balcone permette agli utenti di risparmiare sulla bolletta della luce. “In generale, con questi sistemi installati sul balcone si autoproduce abbastanza energia per risparmiare in bolletta almeno il 20 -25% all’anno”.
Ma analizziamo meglio i vantaggi dal punto di vista economico, conti alla mano. I costi di un kit fotovoltaico da balcone sono variabili. “Per un sistema Plug&Play si spendono in media circa 700 euro. Per un mini-impianto fino a 800 W siamo intorno ai 1400 euro”, afferma Matano.
La buona notizia è che questi sistemi beneficiano di una detrazione fiscale al 50%. Per ottenerla occorre effettuare il pagamento in maniera tracciabile (per esempio tramite bonifico bancario, precisando la causale del pagamento) e inviare una comunicazione all’Enea entro 90 giorni dalla fine dei lavori.
Il tempo necessario per recuperare l’investimento dipende anch’esso dal luogo e dalle condizioni di esposizione. “Generalmente è di circa 4 anni beneficiando della detrazione al 50%, e di circa 7-8 anni senza. Infatti con un kit da 800W a Roma, del costo di 1440 euro che si riducono a 720 euro con le detrazioni, con una produzione fotovoltaica annua di circa 730 kWh e con un costo in bolletta del kWh pari a 0,25 €/kWh, si ha un risparmio all’anno di 180 euro”, spiega il ricercatore di Enea. “Solitamente i pannelli fotovoltaici vengono garantiti per 15-20 anni. Ciò vuol dire che in caso di detrazione, dopo aver recuperato l’investimento in 4 anni, si può arrivare ad avere un guadagno accumulato superiore ai 2000 euro per i successivi 10-15 anni“.
C’è infine un ulteriore aspetto da considerare: si può utilizzare l’energia prodotta anche di sera, quando la luce solare non è più disponibile? “Questi sistemi si avvantaggiano molto con l’abbinamento con sistemi di accumulo. Questo perché non solo permettono di recuperare eventuale energia immessa in rete che altrimenti andrebbe persa, ma permettono di alimentare in differita diversi apparecchi domestici”, risponde Matano.
In altre parole, abbinando il sistema con una batteria non c’è bisogno di attendere la luce solare per consumare l’energia prodotta, ma quest’ultima può essere utilizzata anche in un secondo momento per far partire una lavatrice, oppure per far funzionare un piano cottura a induzione, o ancora per rinfrescare gli ambienti con un climatizzatore. Insomma, scegliendo di montare un mini-impianto fotovoltaico sul proprio balcone si fa sorridere non solo l’ambiente, ma anche il portafoglio.