Anche in Sicilia la vacanza si sempre più slow. Merito dei numerosi cammini che accompagnano il visitatore alla scoperta di un territorio in parte ancora poco conosciuto, da ammirare a passo lento, senza alcuna fretta. Gran parte di questi cammini sono raccolti nel progetto delle Vie Francigene di Sicilia, articolato in quattro percorsi di diversa lunghezza e difficoltà.
C’è la Magna Via Francigena che in nove giorni porta da Palermo fino alle valle sicane e ad Agrigento. La Via Francigena Normanna collega Palermo a Messina attraversando parchi e e riserve naturali, mentre la Via Mazarense va dal capoluogo della regione ad Agrigento passando da Marsala e Mazara del Vallo. Infine c’è la Via Fabaria: 300 Km e qualche variante per andare dalle rive del Mediterraneo alle pendici dell’Enna. Un cammino affascinante, che è possibile spezzare in brevi tratti e che tocca luoghi insoliti e spesso trascurati dai turisti.
Come la Piana di Gela. Basta lasciarsi alle spalle gli impianti del petrolchimico e le invadenti servitù militari per trovare un ecosistema che lentamente si sta rigenerando, grazie anche a progetti come Geloi Wetland, impegnato a riforestare con macchia mediterranea e una Food Forest uno dei territori più fragili ma anche più belli della Sicilia. Qui, da maggio fino a settembre, i tralicci dell’alta tensione si popolano di decine di famiglie di cicogne provenienti dall’Africa ( con qualche rischio di folgorazione dato che per ora non sono state installate le semplici piattaforme in legno che proteggerebbero i simpatici volatili). Si tratta della colonia più grande d’Italia – con qualche primo stanziale – che emoziona camminatori e turisti motorizzati, che qui possono incontrare anche 100 dei 220 esemplari di Pernice di mare esistenti nel nostro paese. Il cammino, che utilizza antiche trazzere utilizzate per il passaggio dei greggi, supera la Piana e si arrampica sulle dolci colline fino ad arrivare all’antico borgo di Niscemi, prima città araba, poi normanna e infine ricostruita in stile barocco dopo il terremoto del 1693, come testimoniano i palazzi e le chiese che si incontrano nel bel centro storico.
La Via Fabaria prosegue quindi per Caltagirone, città nota per il suo cuore barocco e l’imponente scalinata seicentesca abbellita, nello scorso secolo, da centinaia di piastrelle in ceramica decorata. Segno di un’antica tradizione raccontata dal locale Museo della Ceramica e dai numerosi laboratori artigianali ancora attivi. Una sosta in uno dei numerosi locali con i tavolini sulla piazza del Municipio permette di ammirare con calma di diversi palazzi barocchi che la abbelliscono. Nei pressi del palazzo comunale alcune vetrine offrono la rara opportunità di vedere in tempo reale il lavoro di restauratori impegnati nel recupero dello splendido fercolo (una specie di portantina utilizzata per portare una statua in processione) di San Giacomo, realizzato nel 1583. E se scoprirete Caltagirone avvolta dalla nebbia non stupitevi, è colpa di quel terreno argilloso che l’ha resa famosa per le ceramiche ma che trattiene l’acqua e l’umidità creando, a volte, questo fenomeno naturale. Il cammino prosegue quindi verso Grammichele, curioso centro abitato a pianta esagonale ai piedi dei monti Iblei.
Un piccolo ma interessante museo nel Palazzo Comunale racconta al visitatore la (ri)nascita di questa cittadina, voluta da un illuminato principe all’indomani del terremoto che alla fine del Seicento aveva distrutto il borgo di Occhiolà, obbligando i suoi abitanti superstiti a cercare un nuovo luogo dove abitare. Poco lontano si visitano il Parco Archeologico con i resti dell’antica Occhiolà e l’affrescato santuario di origine quattrocentesca della Madonna del Piano, che ha saputo resistere anche al terremoto. In uno dei tanti parchi archeologici dell’isola termina il nostro racconto dedicato al turismo lento e al fascino di una Sicilia che ha molto da offrire al visitatore, oltre al mare e alle sue località più conosciute e apprezzate. Per affrontare i diversi cammini vale la pena farsi aiutare dalle numerose organizzazioni locali che danno assistenza e consigli ai camminatori e consultare le diverse guide per chi si muove a piedi o in bicicletta pubblicate da Terre di Mezzo.