I funghi sono davvero capaci di “controllare” i loro ospiti rendendoli degli zombie? In altre parole, il presupposto su cui si basa la serie tv di grande successo The Last of Us, ispirata dal videogioco omonimo, ha qualche base scientifica? Si è presa la briga di verificarlo Tina Hesman Saey per Science News, forte del suo PhD in genetica molecolare e delle spiegazioni che le hanno fornito esperti micologi, climatologi e microbiologi. La conclusione è che sebbene i funghi non potrebbero trasformarci in zombie, alcune delle affermazioni fatte nella serie tv si fondano su letteratura scientifica e potrebbero addirittura fare un favore alla ricerca.
In una delle prime scene della serie, due scienziati discutono dei microbi che potrebbero causare pandemie. Uno dei due però obietta che a togliergli il sonno sono i funghi, piuttosto che i virus o i batteri, perché, dice, i funghi controllano i loro ospiti invece di ucciderli. Inoltre, aggiunge che a tenerci al riparo dai funghi è la nostra temperatura corporea, ma qualcosa potrebbe cambiare con l’aumento delle temperature. Lo scienziato della serie spiega infatti che con il riscaldamento globale un fungo che si impossessa degli insetti potrebbe mutare un gene che gli consentirebbe di insinuarsi nel cervello umano e prendere il controllo della nostra mente, così da “indurre i suoi burattini umani a diffonderlo con ogni mezzo necessario”. Un’apocalisse, osserva il personaggio di The Last of Us, perché “non ci sono metodi di prevenzione, trattamenti o cure, né un modo per produrli”.
Questa la fantasia. A spiegare se la correlazione cambio climatico/pericolosità dei funghi ha un fondamento scientifico è Arturo Casadevall, microbiologo della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health, specializzato in infezioni fungine. E purtroppo quanto affermato nella serie, cioè che i funghi potrebbero mutare, grazie al riscaldamento delle temperature, per infettare gli umani è plausibile. Anzi è successo: in uno studio, proprio di Casadevall e colleghi, è stato dimostrato che il cambiamento climatico potrebbe aver permesso a un fungo mortale chiamato Candida auris di acclimatarsi alle temperature del corpo umano.
“Alcuni sostengono che il Pianeta non si sia riscaldato abbastanza da rendere i funghi un problema. – dice Casadevall – Ma bisogna pensare a tutte le giornate molto calde che si verificano con il cambiamento climatico. Ogni giorno molto caldo è un evento di selezione, in cui molti funghi moriranno. Ma alcuni di questi funghi avranno mutazioni che li aiuteranno a gestire il calore e sopravviveranno. La loro progenie potrebbe essere in grado di sopravvivere a future ondate di calore ancora più calde, fino a quando la temperatura corporea umana non sarà più una sfida”.
Non è invece plausibile, né ipotizzabile scientificamente, che un fungo possa infettare gli umani e renderli degli zombie, si legge nel pezzo di Tina Hesman Saey, perché la nostra chimica cerebrale ci protegge. A confermarlo sono Charissa de Bekker e Jui-Yu Chou, due ricercatori che studiano i funghi Ophiocordyceps, il modello su cui si basa la serie TV. Nella realtà questi funghi infettano le formiche, inondando gli insetti con un cocktail di sostanze chimiche che le indirizzano ad arrampicarsi sulle piante: quando le formiche mordono una foglia o un ramoscello, le sostanze chimiche mantengono i loro muscoli mascellari bloccati in quella posizione in modo che i funghi Ophiocordyceps unilateralis consumino i loro corpi. Alla fine, dalla testa della formica fuoriesce un gambo fungino, che rilascia spore che piovono e infettano altre formiche sottostanti.
Riguardo alla serie tv De Bekker osserva: “The Last of Us si attiene alla storia dell’ospite che è vivo mentre i suoi comportamenti cambiano, poiché i funghi aiutano persino a preservare la formica, mantenendola in vita anche mentre si nutrono di lei. Ma alla fine la formica muore”. Niente zombie, dunque, e, in ogni caso, “specie affini di Ophiocordyceps infettano varie specie di formiche e altri insetti. Ma ogni specie fungina è molto specifica per l’ospite che infetta, perché i funghi hanno dovuto individualizzare le sostanze chimiche che usano per controllare le particolari specie che infettano. La capacità di manipolare il comportamento ha il costo di non poter infettare più specie”, conclude la micologa. Insomma, una cosa sono gli insetti, un’altra i mammiferi…
“Un fungo specializzato nell’infettare le formiche probabilmente non può superare il sistema immunitario degli esseri umani – afferma Jui-Yu Chou, micologo della National Changhua University of Education di Taiwan – Pensate a una chiave che si inserisce in una serratura specifica. È solo questa combinazione unica che fa scattare l’apertura della serratura”. E Charissa de Bekker aggiunge: “Anche se i funghi si sono evoluti per resistere alla temperatura del corpo umano e agli attacchi del sistema immunitario, probabilmente non potrebbero prendere il controllo della nostra mente. La manipolazione genetica è un gioco completamente diverso. Per arrivare a questo punto servono un sacco di strumenti aggiuntivi: ci sono voluti milioni di anni di coevoluzione perché i funghi riuscissero a pilotare le formiche“.
Insomma, la serie tv sopravvaluta i funghi e sottovaluta gli esseri umani: “L’affermazione dello scienziato di The Last of Us secondo cui non potremmo prevenire, trattare o curare queste infezioni fungine è una forzatura – dice a Science News Asiya Gusa, ricercatrice della Duke University School of Medicine, specializzata in funghi – I farmaci antimicotici esistono e curano molte infezioni fungine, anche se alcune possono persistere. Alcune che si diffondono al cervello possono essere particolarmente difficili da debellare. Alcuni funghi stanno anche evolvendo la resistenza ai farmaci, ma sono in preparazione alcuni vaccini contro i funghi, anche se potrebbero non essere pronti per anni”.
Pur con le sue inesattezze, la serie tv ha per gli esperti un merito e la dottoressa Gusa lo dice in modo esplicito: “Spero che The Last of Us attiri l’attenzione sulle malattie fungine reali – afferma – quando ho visto la scena in cui parlano i due scienziati ho praticamente urlato contro il televisore: le loro ipotesi sono alla base della mia ricerca sulla minaccia dell’adattamento termico dei funghi”.