Più verde e meno nero. È così che uno degli uomini più ricchi di Indonesia, Garibaldi Thohir, amministratore delegato della Adaro Energy, immagina il futuro della sua azienda e la sua terra. Dopo anni di investimenti nei combustibili fossili, il fratello di Erick Thohir – ex presidente dell’Inter e oggi ministro degli Affari economici indonesiani (con il quale condivide un nome altisonante per scelta del padre: ispirato al condottiero italiano uno, e all’avventuriero vichingo Eric il Rosso il secondo) – ha recentemente dichiarato di voler “svoltare” puntando sulle rinnovabili. Un annuncio di un certo peso in un’Indonesia ancora fortemente dipendente dal carbone.
Garibaldi, il cui nome in passato finì anche nelle carte delle inchieste Panama Papers per alcune società basate nei paradisi fiscali delle Isole Vergini Britanniche, secondo Bloomberg punta nel giro di pochi anni a trasformare i profitti del carbone in investimenti per l’energia solare ed eolica.
Prima nel 2021 a causa della pandemia, poi nel 2022 per le ripercussioni dell’invasione russa in Ucraina, il prezzo del carbone è salito garantendo importanti profitti all’Adaro Energy, società fra i principali esportatori di carbone al mondo. Solo nel 2021 l’utile netto del gruppo è cresciuto di oltre il 500%. Una fortuna che oggi Thohir – che fa affari anche nel mondo degli hotel, la ristorazione, lo sport e dei veicoli – ha deciso di spostare sulle rinnovabili: nelle province di Kalimantan, Batam e Bintan ha avviato la costruzione di impianti fotovoltaici con una capacità di oltre 200 megawatt, parchi solari che sorgeranno in zone di miniere di carbone dismesse. Inoltre ha annunciato che costruirà centrali idroelettriche in alcuni parchi industriali sempre nel Kalimantan. “Vogliamo cessare la nostra dipendenza dal carbone e passare alle energie rinnovabili con l’obiettivo finale di avere una società chiamata Adaro Green Energy”, ha raccontato in alcune interviste riportate da Bloomberg.
Per compiere questa trasformazione – da inquadrare nella transizione ecologica che l’Indonesia del carbone e della deforestazione sta tentando, con l’obiettivo di raddoppiare la capacità nazionale di energia rinnovabile entro il 2025 – l’azienda intende utilizzare l’intero profitto degli ultimi due anni. L’investimento servirà per piani decennali tutti concentrati sull’energia pulita. Con la guerra in Ucraina che sta spingendo al rialzo i prezzi del carbone, Thohir si dice convinto che otterrà i fondi necessari per il passaggio verso le rinnovabili.
Il carbone però rimarrà un business della Adaro (Minerals), anche se in maniera minore. L’azienda punta anche a concentrarsi su nichel, metallo i cui prezzi sono schizzati al rialzo nelle prime settimane di conflitto e che è fondamentale per le batterie dei veicoli elettrici. Il presidente indonesiano Joko Widodo ha già sottolineato di voler sviluppare un’industria nazionale di batterie puntando sulla presenza di nichel e Thohir intende partecipare a questa rivoluzione, con l’Indonesia che si stima possa diventare leader mondiale del settore in 20 anni.
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Per un ramo dell’azienda, la Adaro Aluminium Indonesia, è già previsto almeno 1 miliardo di dollari di investimento per soddisfare la domanda di metallo per componenti di veicoli elettrici e il sogno di Garibaldi è quello “di vedere auto ecologiche nel mio Paese, costruite qui”. Infine, come annunciato in alcune interviste ai media indonesiani, l’imprenditore ha anche un altro desiderio: iniziare a ragionare sullo sviluppo dell’idrogeno e puntare sulla biomassa di legno e scarti di olio di palma, prodotto che negli ultimi decenni ha mostrato il preoccupante volto della deforestazione indonesiana.