Tre giornate per celebrare l’impresa della sostenibilità: da lunedì 3 a mercoledì 5 giugno Green&Blue porta a Milano storie di aziende, amministrazioni locali, scienziati per i quali la riduzione delle emissioni e l’uso di energia pulita sono già il presente, anzi una carta vincente per competere nel futuro. Decine di incontri che si terranno agli Ibm Studios di Milano per verificare come la transizione ecologica sia ormai nelle agende di tutte le imprese, piccole e grandi, sia per motivi etici che per ragioni di mercato.Fondamentale il ruolo dei cittadini, con le loro buone pratiche quotidiane, quello dei governi con nuove norme green e i finanziamenti per attuarle, ma senza cambiare il modo di produrre beni e servizi l’economia non può diventare più sostenibile. Una trasformazione che va accelerata, ma che come dimostreranno le giornate milanesi di Green&Blue, è già in atto.


Il primo focus, lunedì, sarà però dedicato alle città, straordinari laboratori in cui sperimentare le nuove soluzioni: dalla mobilità green, alla raccolta dei rifiuti, alle misure di adattamento contro l’innalzamento delle temperature. Progetti che vedono coinvolti, oltre alle aziende, università, enti di ricerca e amministratori locali. Ed ecco allora che sul palco degli Ibm Studios (oltre ad assessori all’Ambiente e alla Mobilità) si alterneranno i sindaci di Bologna, Lecce, Olbia, Legnano, Arezzo, Viterbo, per raccontare le loro esperienze, all’interno del Green City Network promosso dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile guidata da Edo Ronchi. Il punto di partenza della discussione saranno i dati sullo “stato della transizione ecologica delle città” elaborati dal Censis: un modo per capire anche com’è cambiata la situazione rispetto a due anni fa, quando fu redatta la prima edizione del rapporto. A seguire, il capitolo mobilità sostenibile, dove si discuterà, con le aziende leader del settore, di auto elettriche ma non solo. L’organizzazione europea Transport & Environment presenterà infatti il suo ultimo rapporto.


Sarà invece l’energia il tema centrale della seconda giornata, quella di martedì, con una sessione aperta dalla saggista Gaia Vince, che dopo il best seller “Il secolo nomade”, sta per pubblicare un nuovo libro dedicato proprio a combustibili fossili, fonti rinnovabili, nucleare. Sul futuro energetico del nostro Paese si confronteranno alcuni dei maggiori player nazionali, da Enel, a Edison, passando per Snam.


Tra le “nuove professioni” green, fondamentale in questa fase per le aziende sta diventando il sustainability manager, il manager della sostenibilità: ora in Italia esiste anche un loro network, Sustainability Makers, che porterà sul palco alcuni professionisti perché raccontino il loro lavoro per rendere più sostenibili le rispettive imprese di appartenenza. Al termine, appuntamento con Oscar Farinetti, fondatore di Eataly, che forte della sue esperienza spiegherà come il rispetto per la biodiversità e per il territorio, siano un “dovere” ma anche qualcosa di “bello” (From duty to beauty, il titolo del suo intervento), una risorsa da preservare pur capitalizzandola.


Il festival chiuderà lunedì 5 giugno con l’economia circolare e le sfide che vanno affrontate per renderla una realtà anche in Italia. Un Paese che è in ritardo rispetto agli obiettivi europei, fissati per il 2030 e 2035, sul riciclaggio dei rifiuti e sul loro corretto smaltimento, come si evince dal rapporto Green Book 2024 realizzato e presentato dalla Fondazione Uilitatis e da Utilitalia, la federazione di chi gestisce i rifiuti urbani. Recuperare correttamente gli scarti e trasformarli in materie prime-seconde è un passo imprescindibile per una economia davvero circolare. Soprattutto in alcuni ambiti, come quello della transizione digitale, che richiederanno grandi disponibilità di materiali di cui l’Europa e l’Italia non dispongo in natura, ma che potrebbero essere recuperati dai rifiuti elettronici.


Si confronteranno su come stanno mettendo in pratica la circolarità all’interno dei loto cicli produttivi grandi brand italiani e internazionali (McDonald’s, L’Oréal, Gruppo Cap, Caffè Borbone), mentre sulle sfide legate a raccolta differenziata e al recupero dei rifiuti farà il punto il Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclaggio e il recupero degli imballaggi in plastica (Corepla).Oltre ai big, ci sarà molto spazio per le start up, grazie a un accordo con il PoliHub del Politecnico di Milano, che ha selezionato per Green&Blu i migliori esempi di giovani imprese italiane che propongono soluzioni innovative alla crisi climatica.