Marco Bocciolone, milanese, 62 anni, ingegnere meccanico con una lunga carriera accademica e una passione per l’innovazione, da aprile è il presidente di PoliHub, l’acceleratore del Politecnico di Milano (PoliMi). Un incubatore da cui germogliano startup che impattano sul mercato e rivoluzionano interi settori. Primo fra tutti quello del cleantech, ossia l’uso di tecnologie pulite, tra cui le pratiche per il riciclo di rifiuti, l’uso di fonti rinnovabili, la razionalizzazione dei trasporti e delle fonti d’illuminazione, la riduzione del packaging. In senso più ampio, delle scelte che mirano a ridurre l’uso delle risorse naturali e tagliare o eliminare emissioni e rifiuti.

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“Le startup hanno bisogno di relazionarsi efficacemente con il mondo corporate”, spiega Bocciole. Sottolineando il ruolo chiave di PoliHub: collegare startup e imprese. L’acceleratore è infatti un vivaio d’innovazione con una missione: far crescere startup con tecnologie in grado di affrontare la transizione ecologica ed energetica.

Quali sono i punti chiave di PoliHub?

“Siamo l’Innovation Park & Startup Accelerator del Politecnico di Milano. In questo ecosistema, nel suo capitale umano, negli studenti, i ricercatori, i docenti, in tutti gli innovatori che credono di creare startup capaci di risolvere le grandi sfide, risiede la forza di PoliHub. Lavoriamo con i migliori innovation maker italiani e internazionali per accelerare il processo di trasferimento tecnologico dal laboratorio al mercato con la creazione di startup deep tech. Un luogo in cui il talento trova le competenze e le risorse per diventare impresa e contribuire al futuro dell’economia, la società e il Pianeta”.

 

Come abilitatore d’innovazione, dove punta la vostra startup?

“L’obiettivo è la qualità del deal flow delle startup, coinvolgendo investitori nazionali e internazionali. Importante sarà l’ingaggio degli studenti, spronandoli ad avere il coraggio di credere nelle proprie idee e trasformarle in realtà imprenditoriali. Lo faremo guardando al mercato e rispondendo ai bisogni di innovazione delle aziende con programmi Open Innovation e partner con la nostra stessa visione. Come con Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi, con cui condividiamo l’obiettivo di promuovere un sistema economico orientato alla sostenibilità. Oppure, in iniziative quali Encubator, dedicato alle startup Climate Tech, di cui Camera è promotore e organizzatore insieme a Politecnico e Switch2Product”.

 

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Cosa c’è in cantiere?

“I progetti saranno guidati dalla visione di un ecosistema che genera valore per la società e l’economia verso un modello di progresso sempre più sostenibile. Un ecosistema  in cui PoliHub possa essere un riferimento per costruire ponti con i centri di innovazione più avanzati. La nuova sede di Bovisa sarà un polo di aggregazione in cui startup e aziende possano incontrarsi e costruire un futuro migliore sia sociale che economico e ambientale. Per tutti”.

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BeadRoots

Fondata a Lecce nel 2023 da Angela Bonato (CEO), Valerio De Luca (CFO) e Paolo Pezzolla (Head of research), BeadRoots aiuta gli agricoltori durante i periodi di siccità con un’innovativa soluzione di ritenzione idrica delle radici che utilizza polimeri naturali superassorbenti e che contribuisce ad aumentare la resa e a migliorare la qualità. L’idea è nata quando Angela, tornata in Italia dopo aver finito il dottorato in biotecnologie al Politecnico di Zurigo, ha visto come la siccità fosse un grave problema per gli agricoltori della sua zona. Così ha sviluppato un idrogel totalmente naturale, che funziona come una spugna e permette alle piante di sopravvivere alla siccità, le nutre aumentandone la produttività e migliora il suolo mentre si degrada. Nel 2023 Angela insieme a Paolo, agronomo laureato a Wageningen, e a Valerio, con un PhD e un MBA, fondano BeadRoots con la missione di aiutare gli agricoltori ad aumentare la resa delle colture in maniera totalmente naturale ed ecologica, in un momento di forti cambiamenti climatici e di aumento dei costi produttivi. Ultimate le sperimentazioni in corso con aziende agricole e centri di ricerca, il prodotto sarà sul mercato nel 2025. Il team ha vinto il primo premio del programma EIT Food TeamUp, la startup ha inoltre vinto il bando EIT Food TestFarms, che permette di finanziare attività di sperimentazione con gli agricoltori.


BioFashionTech

BioFashiontech è una soluzione trasformativa dell’inefficiente gestione dei rifiuti tessili, con un approccio innovativo di tipo green-tech, capace di ridurre la dipendenza da pigmenti e biomateriali prodotti chimicamente. Fondata a Rotterdam nel 2024 da Fabiola Polli (CEO), Sukhada Joshi (Business development) e Gonzalo Moya (Financial), la startup offre una biotecnologia che separa, decompone e trasforma i rifiuti tessili industriali e post consumo di fibre miste e colorate, in biomolecole e fibre plastiche riciclate, che possono essere riutilizzate in un ciclo continuo per creare nuovi materiali a base biologica, o energia per supportare questi processi.

BioFashionTech. Fabiola Polli, Ceo della startup fondata a Rotterdam con Sukhada Joshi (Business development) e Gonzalo Moya (Financial)
BioFashionTech. Fabiola Polli, Ceo della startup fondata a Rotterdam con Sukhada Joshi (Business development) e Gonzalo Moya (Financial) 

La startup ha già sviluppato un progetto pilota su piccola scala, che ha dimostrato a livello industriale il funzionamento della tecnologia e del processo. Nel progetto, le materie prime create sono state utilizzate da altre due aziende per creare rispettivamente PLA ed energia, come syngas e metano. Questo ha posto le basi per il passaggio successivo, che sarà la costruzione dell’unità di riciclaggio FA.MA., e che offrirà una soluzione su larga scala per la gestione dei rifiuti tessili a supporto della bioeconomia. BioFashionTech è stata semifinalista nel programma ClimateLaunchpad (parte delle offerte di imprenditorialità di EIT Climate-KIC), nel Green Alley Award nel Sisal GoBeyond.

LEAF Energy. Il team dello spin-off milanese: Luca Magagnin, Maurizio Sansotera, Piergiorgio Marziani Emanuele, Edoardo Franceschini, Eugenio Gibertini
LEAF Energy. Il team dello spin-off milanese: Luca Magagnin, Maurizio Sansotera, Piergiorgio Marziani Emanuele, Edoardo Franceschini, Eugenio Gibertini 

LEAF Energy

LEAF Energy, spin-off del Politecnico di Milano, raddoppia la densità di energia nelle batterie con tecnologia ricaricabile e sicura a base di litio metallico. Fondata a Milano nel 2023 da Piergiorgio Marziani (CEO), Maurizio Sansotera (Presidente), Eugenio Gibertini (CTO), Luca Magagnin (Consulente Scientifico), Emanuele Edoardo Franceschini (CFO), la tecnologia di LIFT Energy si concentra sulle batterie al litio-metallico, comunemente non ricaricabili, realizzando un rivestimento brevettato sul litio metallico per una batteria al litio ricaricabile, stabile, efficiente e sicura. Questo significa batterie migliori di quelle ricaricabili oggi in commercio: le batterie al litio-metallico sono infatti basate su un anodo in litio che ha una capacità di accumulo di ordine superiore rispetto alla grafite, anodo delle tradizionali batterie agli ioni di litio. Si può, quindi, a parità di peso, avere una doppia capacità o, dimezzando il peso, avere la stessa capacità delle attuali batterie.

LIFT Energy è stata vincitrice del premio Switch to Product (2020), finalista di StartCup Lombardia (2021), finalista IPA Award (2021), vincitrice Premio Fondazione Italia-USA (2024). Inoltre a fine anno ha firmato un primo contratto di investimento da 500 mila euro.

Preinvel

La soluzione di Preinvel affronta i problemi legati alla filtrazione delle emissioni inquinanti industriali eliminando i costi di manutenzione, riducendo il consumo di elettricità dell’80% e raggiungendo un’efficienza significativamente superiore rispetto alle tecnologie attuali. Fondata nel 2022 a Grottaglie da Angelo di Noi (CEO), Francesco Ribezzo (COO) e Rocco Rizzo (Work Director) Preinvel ha progettato un filtro fluidodinamico per risolvere l’inquinamento industriale, nella lotta alla riduzione delle micropolveri. Il filtro non usa né filtri meccanici né elettrici ma esclusivamente l’aria per purificare l’aria, azzerando non solo i costi di manutenzione ma riducendo i consumi di funzionamento e catturando microparticolato inferiore ad 1 micron. Preinvel è stata vincitrice del premio StartCup Puglia 2023, finalista del PNI 2023, vincitrice del Premio Speciale Nobento e iVision. Inoltre si è aggiudicata un finanziamento da 250 mila euro da TECNONIDI Regione Puglia.

 

RarEarth. Davide Luzzi, Enrico Pizzi e Gianluca Torta team della startup che ha aperto la strada al concetto di miniera locale, creando una fonte alternativa di energia
RarEarth. Davide Luzzi, Enrico Pizzi e Gianluca Torta team della startup che ha aperto la strada al concetto di miniera locale, creando una fonte alternativa di energia 

RarEarth

RarEarth, startup che rivoluziona l’indipendenza dell’Europa e la salute del Pianeta con un processo di riciclaggio innovativo ed economico delle terre rare nei veicoli elettrici a due ruote. Fondata a Milano nel marzo 2023 da Enrico Pizzi e Gianluca Torta, questa realtà ha concepito una tecnologia capace di riciclare terre rare da motori elettrici di veicoli a due ruote come biciclette, monopattini e scooter elettrici, estraendo in modo efficiente e veloce i magneti con una conseguente riduzione dell’impatto ambientale di circa 20 mila tonnellate di CO2  entro il 2025. Non solo, entro il 2025, RarEarth punta ad inaugurare il primo impianto europeo in Italia, aprendo la strada al concetto di miniera locale e creando di fatto una nuova fonte di terre rare, alternativa alle miniere, europea e sostenibile ma soprattutto a basso prezzo.

The Green Wave – RaRearth: “Recuperiamo le terre rare nel nostro smartphone (e non solo)”

La startup, attraverso iniziative promosse dall’Ue, sta lavorando con partner italiani ed europei per la creazione di una filiera in grado di coprire il ciclo di vita dei magneti composti da terre rare, dalla produzione al uso- raccoglimento- riciclo e ri-produzione. RarEarth ha vinto il PNI 2023, e la menzione speciale La Repubblica/Green&Blue del Gruppo GEDI, come miglior progetto di impresa ad impatto sul cambiamento climatico.

IAMGREEN. Antonio Cobliaco e Islam Mohamed, rispettivamente CEO e CSO della startup torinese che ha progettato un eco compattatore  per la plastica
IAMGREEN. Antonio Cobliaco e Islam Mohamed, rispettivamente CEO e CSO della startup torinese che ha progettato un eco compattatore  

per la plastica 

IAMGREEN

IAMGREEN è una startup cleantech che intende rivoluzionare il settore del riciclo di materiali plastici, con innovative macchine in grado di completare l’intero flusso sul luogo di smaltimento. Fondata a Torino nel 2023 da Antonio Cobliaco (CEO) e Islam Mohamed (CSO), IAMGREEN ha progettato un eco-compattatore che trasforma gli imballaggi di plastica in r-PET direttamente sul posto. Questo innovativo sistema non solo promette di abbattere drasticamente i costi di produzione del materiale, ma ridefinisce anche l’efficienza e la sostenibilità nel ciclo di vita della plastica. IAMGREEN è formata da un team di ingegneri uniti da un unico grande obiettivo: rivoluzionare il settore del riciclo. La startup ha vinto un premio di 15 mila euro da parte di Musa nell’ambito del PNI 2023.

SIEve. Yuri Serra, CEO di SIEve, con Jessica Serra  (a sinistra) e Beatrice Trovò (a destra). Il team mostra il filtro per il trattamento delle acque reflue
SIEve. Yuri Serra, CEO di SIEve, con Jessica Serra  (a sinistra) e Beatrice Trovò (a destra). Il team mostra il filtro per il trattamento delle acque reflue 

SIEve

SIEve ha sviluppato un filtro all-in-one rigenerabile per il trattamento avanzato delle acque reflue. Il filtro è progettato con una prospettiva interamente circolare con l’obiettivo di garantire sostenibilità economica e ambientale. La materia prima utilizzata è una scoria pericolosa “Red Mud” generata dall’estrazione dell’ossido di alluminio, che ad oggi è inutilizzata e stoccata in enormi discariche a cielo aperto. Il filtro acquisterà un nuovo valore a fine vita come filler inerte per il mercato dell’edilizia. Fondata a Bergamo nel 2022 da Yuri Serra (CEO) e Jessica Serra (COO), SIEve sfrutta l’economia circolare del “Red Mud”, che consentirà di accorpare diversi trattamenti terziari. La startup ha vinto il premio StartCup Bergamo 2022, StartCup Lombardia 2022 categoria CleanTech & Energy, inoltre ha ricevuto un investimento da Tech4Planet, polo di trasferimento tecnologico per la sostenibilità ambientale di CDP Venture Capital, di 250 mila euro.

Sizable Energy. L’impianto di Reggio Calabria. La  startup milanese è stata fondata da Manuele Aufiero (CEO), Carlo Fiorina e Stefano Bernardi
Sizable Energy. L’impianto di Reggio Calabria. La  startup milanese è stata fondata da Manuele Aufiero (CEO), Carlo Fiorina e Stefano Bernardi 

Sizable Energy

Fondata a Milano nel 2022 da Manuele Aufiero (CEO), Carlo Fiorina e Stefano Bernardi (Co-founding investor), Sizable Energy ha sviluppato e brevettato una nuova tecnologia che permette di stoccare a lunga durata grandi quantità di energia prodotta da fonti rinnovabili. La soluzione, tanto semplice quanto rivoluzionaria, si ispira al sistema di accumulo più efficiente mai sviluppato, il pompaggio idroelettrico, risolvendone i principali fattori limitanti trasferendolo in mare. Rispetto alle dighe montane in cemento armato, non è limitata dalla disponibilità di siti idonei e dal loro impatto ambientale. La tecnologia, modulare e scalabile, sfrutta il potenziale gravitazionale di una soluzione più densa dell’acqua marina, simile alla salamoia, e può essere sviluppata al largo in siti con una profondità compresa tra 500 metri e 1500 metri. Diversamente dalle batterie, non necessita di materie prime scarse e costose provenienti da paesi geopoliticamente a rischio. Al contrario, utilizza solo acqua e sale, insieme a componentistica ampiamente disponibile e già in uso in altri settori. Nel 2023 Sizable ha vinto il premio Pryinnova innovation program awards, a inizio 2023 ha chiuso un round pre-seed con il quale ha realizzato il primo prototipo completo presso il laboratorio Noel dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria.

Bavertis. Luca Magagnin, Maurizio Sansotera, Piergiorgio Marziani, Emanuele Edoardo Franceschini, Eugenio Gibertini
Bavertis. Luca Magagnin, Maurizio Sansotera, Piergiorgio Marziani, Emanuele Edoardo Franceschini, Eugenio Gibertini 

Bavertis

Bavertis risolve il problema della durata limitata delle batterie dei veicoli elettrici fornendo una soluzione che combina soft e hardware, per estendere il ciclo di vita delle batterie dei veicoli elettrici fino all’80% e facilitando notevolmente il loro riutilizzo in altre configurazioni. Fondata in Germania a Monaco di Baviera nel 2022 da Niclas Lehnert (CEO), Manuel Kuder (CSO), Michael Hohenegger (CIO) e Lukas Obkircher (CTO), la startup è mossa dalla visione di creare un futuro più sicuro, più sostenibile e circolare per le batterie nella mobilità. La startup Bavertis ha ricevuto 1.100 mila euro di finanziamento equity free, e vinto i premi VDE Award, Green Tech Ventures Award, Monaco Innovation Ecosystem Award.