Turismo rigenerativo, benessere e relax in salsa estrema. Esperienze “mistiche” da vivere con l’aiuto del fungo magico, quello che contiene la psilocibina, sostanza psicoattiva proibita negli Stati Uniti e in buona parte dell’Europa. Ma legale in Giamaica, dove, anzi, il governo locale sta incentivando i potenziali investitori con l’obiettivo di creare una vera e propria industria della psichedelia, che secondo stime di mercato potrebbe valere otlre otto miliardi di dollari nel non lontano 2028.
Tra i campi scandagliati a Kingston, il turismo ha un ruolo chiave. Come accaduto nel non lontano Messico, dove in vista del ritorno dei viaggiatori internazionali si è puntato molto sulla nicchia della riscoperta di riti mesoamericani imperniati (anche) sull’uso del peyote, la Giamaica oggi offre quattro resort il cui focus non è la vita da spiaggia – magari in combinazione con attività sportive a tema e/o movida notturna, ma l’avvicinamento alla psilocibina. Tre di essi sono di recente apertura, conseguenza della graduale apertura del governo, che non solo ammette da sempre l’uso delle sostanze, ma ora incoraggia gli investimenti privati nel nascente settore.
I vertici di Giamaica Promotions Corporation, un’agenzia statale che promuove le opportunità di busuness, vede la psichedelia come un’importante chiave nell’espansione dell’industria turistica locale. “L’opportunità è lì (nel turismo, n. d. r.) – racconta all’agenzia di stampa Reuters Gabriel Heron, vice presidente del settore marketing – “Il modo in cui posizioneremo questa particolare esperienza sarà molto probabilmente allineato con l’industria della salute e del benessere”.
In uno di questi “resort-ritiro”, MycoMeditations, situata a Treasure Beach, nella costa sud del Paese, gli ospiti pagano oltre 22mila euro per una esperienza che comprende tre sessioni di dosaggio. “Quando ne sono uscito, ho percepito per la prima volta che cosa sia l’amore – racconta un 41enne che vive nella Carolina del Sud e lavora nell’industria del software ed ha al suo attivo due sessioni da una settimana nel resort. “Quello che ho imparato in così poco tempo avrebbe richiesto anni di psicoterapia”, racconta a Reuters, descrivendo un’esperienza “euforica, beata, fiduciosa”, dove i colori sembravano più vibranti e il suo corpo capace di vivere ed esprimere emozioni profonde.
L’uso della psilobicina nel tratttamento di disturbi mentali come ansia o depressione è tuttora oggetto di studio clinico. Effetti collaterali includono attachi di panico, paura, nausea, nonché conseguenti reazioni tipo “flashback”, secondo le autorità sanitarie statunitensi e canadesi.
Nelle sessioni di MycoMeditation, gli ospiti vengono fatti accomodare su sdraio o tappeti da yoga e ascoltano musica. I gruppi sono al massimo di 12 persone, perlopiù nordamericani, e alla fine delle sessioni descrivono collettivamente le loro esperienze, assistiti da un terapeuta. Quasi la metà dei visitatori racconta di aver avuto un'”esperienza mistica”, e notano una riduzione nel livello di stress, secondo Justin Townsend, l’amministratore delegato dell’azienda, che coltiva i suoi funghi.
Lo staff di MycoMeditations decide sui dosaggi attraverso un team di cui fa parte staff che racchiude psicoterapeuti con laurea e “licenza” statuinitense, sulla base delle condizioni mentali dei clienti. Lo staff – spiega Townsend – è preparato a rilevare i sintomi di un “viaggio” non riuscito e a guidare i clienti di conseguenza.
Matthew Johnson, professore di psichiatria alla Johns Hopkins University School of Medicine di Baltimora, ha detto in una recente intervista di essere convinto che la psilocibina possa agevolare il flusso dei pensieri e delle emozioni, in modo tale da aiutare le persone a uscire da quelle forme di stato mentale negativo collegate a problemi come depressione o dipendenza. In Giamaica, la ricettività a livello governativo sulle tematiche delle sostanze psicoattive è relativamente recente e contrasta con il sentimento comune del Paese, che, a dispetto dell’immagine rasta diffusa all’estero, è di marca cristiana e conservatrice. Nel 2021, un importante panel di alti funzionari e uomini d’affari locali ha guidato, a Montego Bay, una conferenza-congresso chiamata “Psychedelics Summit”, allo scopo di discutere e in qualche modo intercettare le opportunità offerte da questo particolare mercato. All’evento hanno partecipato l’allora ministro dell’Agricoltura, Floyd Green, e la cantante e imprenditrice Cedelia Marley, figlia del grande Bob.
Non si conoscono i dati esatti del fatturato attuale del turismo della psilocibina in Giamaica. A livello globale, e non solo di mercato dei viaggi, secondo un’analisi pubblicata a luglio da uno studio indiano specializzato in ricerche di mercato, Insight Ace Analytics, il mercato globale della psicoterapia crescerà dai 3,6 miliardi di dollari del 2021 agli 8,3 nei prossimi sei anni.
Sul fronte dei benefici reali, e della possibilità di assicurare la sicurezza di chi consuma il fungo psicoattivo, il ministro giamaicano della Salute Chris Tufton è a dir poco tranchant. “Difficile dare risposta a simili domande, se non dicendo che al momento l’industria non è regolamentata e non è in programma che lo sia”. Oltre che in Giamaica, ritiri psichedelici sono nati in Costa Rica, ma anche in Olanda e Spagna. I trattamenti in corso di sperimentazione clinica nel mondo riguardano disturbi come la depresssione, l’anoressia e il disturbo ossessivo-compulsivo. Tra questi, quello messo a punto dall’azienda inglese Compass Pathways, ha ricevuto, nel 2018, la designazione di “Breakthrough Therapy” dalla Food and Drug Administration, l’agenzia del farmaco degli Stati Uniti: uno status riconosciuto a metodi di cura o a farmaci che dimostrano una significativa superiorità rispetto alle metodiche rivali o precedenti, e per questo vengono incanalate in un percorso prioritario in vista della possibile messa in commercio. Compass ha dichiarato di recente che la terapia dimostra di poter aiutare i pazienti affetti da depressione che non rispondono alle altre cure. Winston De La Haye, psichiatra che già Chief Medical Officer (funzionario medico senior) a livello di sanità pubblica giamaicana e oggi presidente della Caribbean Psychedelics Association avverte che la psilocibina non è per tutti e andrebbe evitata da chi soffre di schizofrenia o disturbo bipolare. Ma ha a sua volta il suo trattamento personale a base del ricavato dal fungo magico e pensa possa aiutare chi soffre di deperessione, e per chi necessita di cure e di assistenza in fin di vita. “Abbiamo indicazioni chiare e crescenti evidenze sull’uso del microdosaggio, e i benefici si notano su creatività e focus”.