Con l’inizio di quella che per definizione è la stagione della rinascita e della riscoperta della gioia di vivere e scoprire tutto quanto esiste o avviene all’aperto, tornano le Giornate di Primavera Fai. La trentunesima edizione di quello che a buon diritto può essere considerato il più importante evento di piazza decicato al patrimonio culturale e paesaggistico italiano avrà luogo come sempre a ridosso dell’equinozio, sabato 25 e domenica 26 marzo. Ben 750 i luoghi – perlopiù poco noti, in molti casi inaccessibili nella rimanente parte dell’anno – che chiunque potrà scoprire in ogni angolo del Belpaese, grazie anche all’opera di 7.500 volontari e di 15mila “apprendisti ciceroni”: quest’ultimo progetto – un’idea che porta la firma del Fondo per l’ambiente – porta gli studenti – previa formazione ad opera dei rispettivi insegnanti – ad approfondire la conoscenza o in qualche caso a scoprire il patrimonio italiano nell’inedita veste di guida.

Un’iniziativa che, dalla sua nascita, ha portato in giro per le meraviglie del nostro paese quasi dodici milioni di italiani, in quasi quindicimila luoghi di 6.400 località. Dalla prima edizione, con 50 luoghi aperti in 30 città e 30mila visitatori, una continua ascesa fino al record di partecipanti, immancabilmente nel 2019, con 770mila adesioni. Un primato che – sull’ondata del ritrovato – ma in realtà mai dimenticato – amore per il viaggio di scoperta che il periodo Covid aveva giocoforza costretto ad accantonare, con le stesse Giornate “cancellate” o adattate alle necessità del distanziamento – potrebbe essere battuto in questo 2023.

I numeri ci sono tutti. Si potranno raggiungere 400 città di tutte le regioni italiane, spaziare tra 170 luoghi di culto, 180 tra palazzi e ville, 40 castelli e 50, tra 22 aree archeologiche, 10 tra campanili e torri, 50 musei, 10 mostre, 10 biblioteche, 8 teatri. Ancora, 20 siti di archeologia industriale, 3 centrali idroelettriche, 3 osservatori astronomici, 2 mulini, 2 orti botanci, 4 negozi storici e un albero monumentale. Ma non basta, ci sono edifici militari, aree naturalistiche, giardini, laboratori artigiani per un ventaglio di offerte quantomai trasversale, capace di affascinare o di sorprendere. Insomma ce n’è per tutti i gusti, per ogni area di interesse o di formazione culturale (elenco dei luoghi aperti e modalità di partecipazione sul sito delle Giornate Fai)

Giornate Fai di Primavera 2023. La fotoguida alle perle da scoprire

«Si tratta di un appuntamento importante dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico della nostra Nazione. Le Giornate FAI sono un’iniziativa che unisce l’Italia, un percorso di conoscenza e presa di coscienza indispensabile. Per salvare il nostro patrimonio bisogna amarlo e, prima ancora, conoscerlo – ha detto il Ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’evento che si è svolta oggi al Ministero della cultura – Grazie all’opera di migliaia di volontari, luoghi spesso inaccessibili saranno aperti e visitabili, è un’opportunità preziosa per ritrovare il carattere originale della nostra identità nazionale e per dare modo di sprigionare un’incontenibile voglia d’Italia che viene dall’estero. Stiamo lavorando a decine di interventi di valorizzazione con il PNRR e altri stanziamenti sbloccando risorse ferme e inutilizzate».

Le Giornate FAI di Primavera sono ormai il simbolo di una vocazione collettiva che anima l’Italia: quella per la cura e la valorizzazione del proprio patrimonio culturale. Questa manifestazione, ormai nota e consolidata, capace di coinvolgere ogni anno centinaia di migliaia di cittadini alla scoperta dei loro territori, si deve all’impegno e alla creatività di migliaia di volontari del FAI, affiancati da altrettanti studenti delle scuole italiane – gli Apprendisti Ciceroni – formati per l’occasione, ma si fonda anche sulla partecipazione di centinaia di istituzioni, associazioni, enti pubblici e privati, che in numero sempre maggiore, di anno in anno, vi collaborano, mettendo a disposizione luoghi, risorse e competenze, perché riconoscono in essa un’occasione unica e imperdibile di promozione e di rilancio, e una buona azione per “il Paese più bello del mondo”, che va a beneficio di tutti. Grazie alle Giornate del FAI luoghi sconosciuti e abbandonati sono tornati all’attenzione del pubblico, e ciò ha cambiato talvolta il loro destino, e luoghi chiusi al pubblico, tradizionalmente non considerati beni culturali, hanno scoperto invece di avere un valore culturale da promuovere e soprattutto condividere. Questa partecipazione larga e trasversale, guidata da un sentimento civile di orgoglio, appartenenza e responsabilità, fa il successo delle Giornate FAI di Primavera.

Tra le proposte più interessanti, aì Roma, Villa Bonaparte, sede dell’Ambasciata di Francia presso la Santa Sede dal 1950, costruita due secoli prima, ma rivisitata in stile Impero da Paolina Borghese Bonaparte,  che ne fu proprietaria dal 1816. Proprio  attraverso il  suo giardino, nel 1870 le truppe del Regno d’Italia aprirono la “Breccia di Porta Pia”; sarà eccezionalmente visitabile anche Palazzo Piacentini-Vaccaro, inaugurato nel 1932 come Ministero delle Corporazioni e dall’anno scorso sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy: monumentale edificio razionalista, conserva le grandi vetrate disegnate da Mario Sironi.

A Milano, Palazzo Marino, capolavoro dell’architetto manierista Galeazzo Alessi, che lo costruì tra 1557 e 1563, Ricco di sale decorate con stucchi e affreschi, sede del Comune di Milano dal 1861. Porte aperte anche alla storica sede RAI di corso Sempione, realizzata nel 1939, dove si visiteranno spazi operativi e studi di registrazione. A Vicenza aprirà il neo-palladiano Palazzo Loschi Zileri Dal Verme, dove al piano nobile si percorreranno le stanze affrescate e impreziosite da arredi neoclassici e numerose opere d’arte. A Bolzano si potranno vedere due centri di ricerca internazionali, NOI Techpark ed EURAC Research, nati dalla riqualificazione di due grandi complessi degli anni Venti e Trenta, che da “ferita” culturale, tanto da rischiare l’abbattimento, sono diventati poli di eccellenza.  A Genova, visite a Palazzo Doria Spinola, sede della Prefettura, dal 2006 patrimonio dell’Unesco come parte del sistema dei Rolli, i palazzi nobiliari della repubblica marinara genovese costruiti tra il Cinquecento e il Seicento, che per tradizione ospitavano, a turno, gli ospiti in visita di stato. Costruito intorno al cortile rinascimentale a doppio loggiato, svela innumerevoli sale affrescate.

Bologna svela un percorso tra i luoghi del sapere, dall’Accademia delle Scienze, in attività dal 1890, che ebbe tra i suoi soci Galvani, Marconi, Einstein e Marie Curie e conserva affreschi di Pellegrino Tibaldi, alle aule storiche della Biblioteca Universitaria, aperta al pubblico nel 1756 e ancora dotata di tutti gli arredi originali, alla quattro-cinquecentesca Palazzina della Viola, oggi sede di uffici dell’Università, con affreschi di Prospero Fontana e Amico Aspertini. Sempre in Emilia Romagna, ad Argenta (FE), visite all’Impianto idrovoro di Saiarino, in stile eclettico, inaugurato da Vittorio Emanuele III nel 1925 e cuore del grande sistema di bonifica del fiume Reno. Apertura straordinaria, a Siena, nel centenario della sua fondazione, dell’Accademia Chigiana, ospitata in uno dei palazzi più antichi della città, dove saranno visitabili la sala da concerti, le sale ottocentesche, con una collezione artistica di grande importanza e spazi mai aperti in precedenza, come la biblioteca e la cappella di San Galgano. A Ocre (AQ), si potrà scoprire lo scenografico Convento di Sant’Angelo, in posizione spettacolare su uno sperone roccioso che si affaccia sulla valle dell’Aterno.

In piazza del Plebiscito, a Napoli, aprirà Palazzo Salerno, sede del Comando Forze operative del Sud. Costruito nel 1775, cela arredi e ben due giardini che offrono una vista spettacolare sul golfo, come quella che si gode dalla Vigna di San Martino, al Vomero, coltivata sin dal Medioevo. In Puglia, si potranno scoprire percorsi legati ai paesaggi rurali storici e alla secolare vocazione agricola della regione: dalle 625 Fosse Granarie di Cerignola (FG), l’ultimo esempio in Capitanata di una modalità di conservazione del grano attestata dal 1225, a una serie di itinerari in provincia di Lecce incentrati sulla coltura degli ulivi, dai frantoi ipogei di origine medievale a due progetti legati al dramma della xylella. Infine, in Sardegna, a Tempio Pausania (SS), si visiterà l’ex Carcere La Rotunda, che fu attivo dal 1847 al 2012, caratterizzato dalla struttura circolare che permetteva un rigido controllo dei detenuti.

«In questi 31 anni di esistenza – ha affermato il Presidente del FAI, Marco Magnifico – le Giornate FAI hanno scritto una sorta di Enciclopedia spontanea che a tutti gli effetti si è aggiunta a quella ufficiale per narrare lo smisurato Patrimonio storico, artistico e paesaggistico italiano».

Sabato 25 e domenica 26 marzo 2023 si rinnova l’appuntamento con le “Giornate FAI di Primavera”, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. Anche in questa 31ª edizione, la manifestazione di punta del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS offrirà l’opportunità di scoprire e riscoprire, insieme ai volontari della Fondazione, tesori di storia, arte e natura in tutta Italia con visite a contributo libero in oltre 750 luoghi di 400 città, la maggior parte dei quali solitamente inaccessibili o poco conosciuti .