“Chiediamo con forza alla politica di considerare la crisi climatica come un problema prioritario da affrontare”. Gli scienziati del clima fanno sentire la loro voce in un momento cruciale per il Paese, con richieste precise in vista delle elezioni. Offrono la loro collaborazione per elaborare “soluzioni e azioni concrete che siano scientificamente fondate, praticabili ed efficaci”.
Con un’iniziativa nata nell’ambito della Sisc, Società italiane per le scienze del clima e subito fatta propria da Green&Blue, il content hub Gedi dedicato all’ambiente e alla transizione ecologica, la comunità scientifica chiede “elaborazioni di programmi politici approfonditi su questi temi e una pronta azione del prossimo governo per la lotta alla crisi climatica e ai suoi impatti”.
I primi firmatari della lettera appello sono il direttore dell’Istituto di scienze polari Carlo Barbante, il vice presidente vicepresidente del Working Group III dell’Ipcc Carlo Carraro, il presidente della Fondazione centro euro-Mediterraneo sui cambiamenti climatici Antonio Navarra, lo scienziato del clima Antonello Pasini, il presidente della Società italiana per il clima Riccardo Valentini. Sotto i loro nomi, quelli di autori del sesto rapporto di valutazione AR6 dell’Ipcc, la più esaustiva e aggiornata rassegna della conoscenza scientifica sui cambiamenti climatici per i governi, la comunità scientifica internazionale e l’opinione pubblica mondiale.
Il testo integrale, che potrà essere condiviso e firmato dal sito di Green&Blue, parte dalla considerazione che “la scienza del clima ci mostra da tempo che l’Italia, inserita nel contesto di un hot spot climatico come il Mediterraneo, risente più di altre zone del mondo dei recenti cambiamenti climatici di origine antropica e dei loro effetti, non solo sul territorio e gli ecosistemi, ma anche sull’uomo e sulla società, relativamente al suo benessere, alla sua sicurezza, alla sua salute e alle sue attività produttive”. Per questo gli scienziati si appellano “con forza ai partiti politici” perché considerino “la lotta alla crisi climatica come la base necessaria” se vogliono davvero “proporre una loro visione futura della società con delle possibilità di successo”.