Siccità: +387%. Cambiamento climatico: +153%. Scivolamento del terreno: +121%. Sono questi i termini di ambito ambientale che hanno avuto il maggior incremento di ricerche nell’ultimo anno su Google. Numeri diffusi in occasione del mese della Terra e che si accompagnano a domande frequenti e di tendenza che rivolgiamo al motore di ricerca come “Che cos’è il cambiamento climatico?”, “Che cos’è il riscaldamento globale?” e “Cosa possiamo fare per il cambiamento climatico?”.
Da tempo Big G offre soluzioni basate su tecnologie innovative, tra cui l’Intelligenza artificiale, capaci di offrire ai governi, alle aziende e ai cittadini informazioni utili per adottare cambiamenti strutturali o nelle abitudini quotidiane – basti pensare ai tanti tool per la mobilità sostenibile su Google Maps – finalizzati alla lotta al cambiamento climatico. Oggi all’Enrvironmental Insight Explorer – il programma-quadro dell’azienda per questi progetti – si aggiunge uno strumento che promette di tornare molto utile ad esempio ai sindaci italiani: si chiama Tree Canopy.
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Un passo indietro. L’Environmental Insights Explorer rimane appunto la cornice generale: si tratta di una piattaforma online gratuita pensata per gli amministratori locali e usata in molte città del mondo, incluse diverse italiane. Serve a misurare, pianificare e tentare di compiere delle scelte e implementare delle politiche utili a ridurre le emissioni di carbonio e l’inquinamento complessivo nelle città. Mountain View l’ha sviluppata in collaborazione con l’alleanza internazionale Global Covenant of Mayors for Climate & Energy. Si basa sui dati cartografici globali completi di Google per stimare le emissioni di carbonio degli edifici e dei trasporti e il potenziale di energia rinnovabile.
Tree Canopy è dunque un nuovo pezzo di questo schema: sfrutta le immagini aeree e l’intelligenza artificiale per identificare le isole di calore, aiutando i primi cittadini, gli assessori, le commissioni locali e chiunque abbia competenze in termini amministrativi e tecnici a pianificare la copertura arborea per contrastarle. Negli Stati Uniti Tree Canopy è già stato utilizzato con successo in progetti dedicati appunto a individuare aree vulnerabili in cui piantare alberi e migliorare il volume arboreo dei parchi, oltre che a redistribuire le fermate dei mezzi pubblici e altri servizi in aree alberate. Tutto con l’obiettivo di mitigare i rischi dei colpi di calore per la popolazione e far “respirare” meglio le città, assediate dagli “hot spot” di calore causati da traffico e urbanizzazione – dunque inquinamento – assenza di aree verdi, scarsa ventilazione e aumenti repentini delle temperature.
Tree Canopy sarà disponibile per altre 350 città in tutto il mondo tra cui le città italiane di Milano, Roma, Bologna, Ancona, Assisi e Vicenza. L’obiettivo a lungo termine, come per tutti gli altri progetti dell’EIE, è quello di combattere la cattiva qualità dell’aria delle zone a più elevato tasso di cementificazione. Come dimostrano diversi rapporti, infatti, l’allarme sul calore estremo è destinato nei prossimi anni a interessare un numero sempre crescente di persone nel mondo, specie in aree geografiche finora poco esposte al problema.
Non solo amministrazioni. C’è una novità anche per gli utenti comuni fanno ogni giorno le loro ricerche su Google: per aiutarle a trovare informazioni autorevoli, utili e tempestive, Bog G ha infatti attivato anche nuovi avvisi sulla Ricerca Google per contribuire a una corretta informazione e avvisare gli utenti in caso di arrivo di ondate di caldo eccessivo. “Insieme, questi sforzi aiuteranno le persone e le comunità di tutto il mondo ad adattarsi all’aumento delle temperature – spiega una nota – continueremo a trovare nuovi modi in cui la nostra tecnologia e i nostri strumenti possono portare informazioni pertinenti e tempestive sulle condizioni meteorologiche estreme a miliardi di persone e aiutare le città e le organizzazioni a costruire infrastrutture in grado di mitigare gli effetti del cambiamento climatico per tutti”.