“Mare sole e sabbia”. Che cosa chiedere di più?. La Grecia, come tutti sanno destinazione da vacanza estiva mediterranea per eccellenza, cerca di smarcarsi da questa sua immagine. Cercando di sfruttare a proprio vantaggio quelli che – in generale – sarebbero due handicap. I cambiamenti climatici e la guerra Russia-Ucraina, con le sue conseguenze, in particolare sul fronte dei costi dell’energia.
Il target numero di una vera e propria campagna messa in moto in autunno da Atene sono i pensionati, in particolare quelli del Nord Europa, da calamitare con la prospettiva dell’inverno (sempre più) mite. Una campagna che per ora sembra soprattutto una dichiarazione di intenti. Basta fare un passo nelle più rinomate mete costiere per accorgersene. A Rodi, nel sud-est dell’Egeo, dove il termometro in questi giorni supera ancora i 20 gradi, basta percorrere la strada che si sgrana lungo la costa, e incrocia molti dei complessi alberghieri più rinomati: i vari Sun Beach Resort, Electra Palace, Blue Horizon sono tutti chiusi per l’inverno. Più a sud, sulla costa est, a Lindos l’unico ristorante aperto a inizio dicembre, il Dolphins, sta per chiudere i battenti fino ad aprile, nonostante una relativamente nutrita schiera di vacanzieri olandesi e tedeschi dediti ad assaporare gli ultimi bagni. Da Mykonos a Corfù fino a Santorini, la maggior parte delle isole greche vive di turismo soltanto da aprile a fine ottobre: provare per credere, a inventare un itinerario off season, magari perché desiderosi di scoprirne i paesaggi lontani dalla folla, e a cercare dei traghetti… D’inverno, dunque, saracinesche chiuse e ricoperte di bianco di Spagna.
Ma alla ricerca di nuovi sbocchi per un settore che in condizioni di non crisi-internazionali o pandemie rappresenta il 25 per cento del Pil locale, le autorità greche cercano di puntare sull’arrivo dei vacanzieri nella stagione debole. “Dallo status di destinazione soltanto estiva – tipo mare-sole-sabbia – la Grecia vuole diventare una meta per tutto l’anno”, assicura il ministro greco del Turismo, Vassilis Kikilias a France Presse – “Nei mesi invernali, anziché venire qui, i nordeuropei dirigono piuttosto verso il sud-est dell’Europa, a Maiorcam, Marbella, a Gran Canaria o in Portogallo”, aggiunge il ministro dal suo ufficio ateniese. “Noi ora idciamo: guardate anche verso la costa Est del Mediterraneo”, che quest’anno ha viaggiato di persona nelle capitali europee, da Parigi a Berlino, per promuovere il litorale e le isole della Grecia come destinazione invernale.
Dopo due anni penalizzati dal fattore covid, la stagione 2022 dovrebbe permettere alla Grecia di riavvicinarsi al record del 2019, quando il Paese accolse 33 milioni di ospiti internazionali. A fine settembre, aveva toccato quota 23,7 milioni, con saldi poisitivi rispetto all’annata record per francesi, tedeschi e britannici. Numeri molto buoni, nonostante le nubi portate sull’economia europea dalla guerra e dalle sue conseguenze sui costi dell’energia. Ma proprio su quest’ultimo aspetto della crisi Atene ha provato a puntare, per trasformarla come “un’opportunità”, ha spiegato Kikilas, che incita in particolare i pensionati mittel e nordeuropei affinché vengano a “passare l’inveno al caldo”, riducendo i numeri delle loro bollette di gas ed elettricità.
A settembre, lo stesso quotidiano tedesco Bild riassumeva. “In Grecia nessun tedesco si andrà a congelare”. “In un bell’ambiente, potete vivere qui un mese o due spendendo meno che se foste a casa vostra”, conferma il ministro del turismo. Il governo di Atene ha investito 20 milioni in una campagna pubblicitaria mirata in particolare alla terza età, dove lo slogan gioca sulla possibilità di ritrovare simultaneamente i venti gradi, e … i vent’anni.
Con tutto questo, e nonostante il quotidiano economico tedesco Handelsblatt abbia scritto che la Grecia potrebbe diventare “la Florida d’Europa”, i grandi operatori turistici locali non hanno ancora fatto il passo successivo. Il gigante TUI, che pure aveva anticipato l’inizoo della sua offerta verso le coste elleniche a primavera, in seguito “alla forte domanda”, non “organizza viaggi in Grecia tra dicembre e febbraio”, secondo Evangelos Georgiou, uno dei responsabili della comunicazione dell’azienda. Il vettore charter tedesco Condor, a sua volta, ha proposto voli verso Kalamata solo fino a fine novembre. Quelli verso Héraklion (Creta) e Rodi non riprenderanno – spiega la portavoce della compagnia Johanna Tillmann – che a inizio aprile.