RIMINI. Le aziende italiane sono sulla buona strada per la transizione ecologica, ma con alcune criticità. È il bilancio, in sintesi, degli Stati Generali della Green Economy 2022 che si sono appena conclusi a Rimini, all’interno di Ecomondo-Key Energy. Ad aprire la seconda giornata del convegno il saluto di Silvia Zamboni, vice presidente dell’Emilia Romagna. Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, ha ribadito che l’Italia non sta facendo abbastanza per il taglio delle emissioni, ed è in ritardo sulla decarbonizzazione: “ci sono flessioni nei consumi di energia – ha detto Ronchi – ma non siamo sulla traiettoria per la decarbonizzazione.”
“Non c’è decarbonizzazione senza risparmio ed efficentamento dell’uso di energia. Va definito lo scenario e farlo con una legge sul clima che fissi target vincolanti, non sono obiettivi facili, ma sono indispensabili”. Ronchi ha anche rilanciato l’idea di dichiarare “uno stato di emergenza climatica, che consenta di accelerare i tempi di realizzazione delle opere necessarie”. Agostino Re Rebaudengo, presidente di Elettricità Futura, ha chiesto un “aggiornamento del Pniec e la possibilità di relizzare 85 giga di impianti, di cui il 75% fotovoltaici, il 30% eolico e il restante idroelettrico e biomasse, per le quali devono essere indicate le aree idonee”.
Tra le aziende che hanno investito in innovazione, il presidente di Erg, Edoardo Garrone, ha portato l’esperienza nata nel 2005, che ha portato Erg ad abbandonare totalmente il settore del fossile e passare soltanto a solare ed eolico.
Paolo Di Cesare co-founder di Nativa e Chiara Montanini, project manager di Fondazione per lo sviluppo sostenibile hanno presentato il progetto Co2alizione, l’iniziativa a cui hanno aderito oltre sessanta aziende italiane per aumentare il livello di impegno verso la neutralità climatica attraverso l’adozione di una pratica di governance innovativa che vede lo statuto societario come strumento della formalizzazione dell’impegno.
Le aziende aderenti si impegnano a evolvere progressivamente il proprio modello di business e il modello operativo verso un’economia a zero emissioni di gas climalteranti, obiettivo che viene integrato all’interno dello statuto societario in modo che diventi una vera e propria finalità dell’impresa – oltre a quella di generare utili – protetta nel tempo – anche in caso di aumenti di capitale e cambi di management, di passaggi qxqgenerazionali o di quotazione in borsa. Chiara Montanini, a proposito di Co2alizione, ha ribadito che l’iniziativa si inserisce nelle attività di Fondazione per lo sviluppo nel sostegno alle aziende per accompagnarle nella transizione ecologica.
Nella seconda parte dell’incontro, dopo l’intervento introduttivo di Andrea Barbabella (Coordinatore di Italy for Climate), cinque aziende hanno raccontato il loro percorso per raggiungere l’obiettivo di zero emissioni:
• Il coraggio di cambiare: la rivoluzione del farmaco secondo Chiesi, con Maria Paola Chiesi, Direttore Shared Value & Sustainability di Chiesi Farmaceutici
• Non esistono settori impossibili: Arvedi leader dell’acciaio circolare e decarbonizzato, con Alessandra Barocci, Responsabile sostenibilità di Arvedi
• Chiudere il cerchio: Caviro integra produzione alimentare, economia circolare e rinnovabili, con Fabio Baldazzi, Direttore generale di Caviro Extra
• Autonomia solare: il piano di FS per l’impresa più energivora del Paese, con Lorenzo Radice, Responsabile Sostenibilità del Gruppo Ferrovie dello Stato
• Innovare, innovare, innovare: la scommessa delle batterie a CO2 della startup italiana con Claudio Spadacini, CEO & Founder di Energy Dome