Con l’arrivo della bella stagione esplode la voglia di stare all’aria aperta. Anche per i motociclisti scatta il momento magico del divertimento in libertà, delle gite in cui godere il piacere della guida su due ruote. Ma nel 2023 più che mai in passato il tema della sostenibilità riguarda anche il mondo delle moto. In Germania, dove il 1 gennaio di quest’anno è stato registrato il numero record di motociclette immatricolate, 4,91 milioni, sempre più motociclisti si chiedono come poter fare coesistere la propria passione con il rispetto per l’ambiente. Come ridurre l’impatto sull’habitat naturale.
Ecco allora che fioccano i consigli degli esperti, che tra i primi punti su questo tema mettono quello del rumore. Anche perché in molte vallate alpine i residenti sono sempre più infastiditi da quello delle moto: alcune strade montane bavaresi e tirolesi proprio per questo motivo vengono chiuse al traffico motociclistico per tutta la bella stagione ,per non disturbare gli abitanti, i turisti, e non spaventare il bestiame al pascolo e gli animali selvatici.
Matthias Haasper dell’Istituto tedesco per la sicurezza delle due ruote (Ifz) spiega che per una guida più silenziosa i motociclisti devono accelerare di meno e cambiare marcia il più presto possibile. E che, soprattutto, devono guidare con lungimiranza: meno la moto viene frenata inutilmente, meno spesso il motore ulula di nuovo quando si accelera. Rainer Gurke, istruttore di guida motociclistica sicura dell’Auto Club Europa (ACE) aggiunge che per ridurre la rumorosità i centauri devono affrontare le curve con calma per poi poter accelerare di nuovo senza dovere per forza cambiare marcia.
Ma il punto chiave del rapporto tra moto e rumore è quello della scelta del motoveicolo giusto al momento dell’acquisto: è indispensabile confrontare le emissioni sonore delle proposte dei vari produttori e, se si compra una motocicletta usata, verificare se è stata sottoposta a modifiche, tenendo comunque presente che i sistemi di scarico diventano più rumorosi con l’invecchiamento del mezzo.
Le riflessioni pro-ambiente portano ovviamente al punto dei consumi: premesso che in condizioni di guida simili le moto consumano meno delle auto, se si guida con prudenza si risparmia anche carburante, il che significa rispetto per le situazioni in cui ci si muove in quanto riduce le emissioni di gas di scarico. “Più si guida in modo irregolare, più la moto consuma”, sottolinea Rainer Gurke, aggiungendo che per risparmiare carburante bisogna controllare regolarmente la pressione degli pneumatici, se è troppo bassa si consuma di più, se è troppo elevata la guida diventa pericolosa. Controllare spesso il mezzo e rispettare le indicazioni dei produttori è quindi essenziale.
Per risparmiare carburante è consigliabile anche lasciare a casa le borse se non c’è dentro nulla da trasportare, visto che la loro resistenza all’aria consuma energia. C’è anche chi ha calcolato quanta: “a seconda di come guido, le borse possono far aumentare il mio consumo di carburante di mezzo litro”, dice Markus Lenzen dell’Associazione tedesca dei motociclisti (BVDM).
Tutti gli esperti sono d’accordo su un punto: una motocicletta ben tenuta è più efficiente dal punto di vista dei consumi. Quindi: farla controllare regolarmente in officina, avendo ben presente che una moto “vecchia” di solito emette più sostanze inquinanti e consuma più carburante. E le riflessioni su sostenibilità e motociclismo non possono non arrivare alle moto elettriche. A differenza che per i motocicli destinati all’uso urbano, per le moto da turismo per ora la l’offerta è ancora molto limitata, e con prezzi proibitivi che scoraggiano i più. Per giunta senza sovvenzioni statali, come invece accade per le auto elettriche.
Fact checking
Le auto elettriche non inquinano come quelle a benzina
di Carlo Canepa (Pagella Politica)
Ma secondo Gurke il futuro sarà diverso: “tutte le grandi marche motociclistiche si stanno impegnando in questa direzione”. I potenziali utenti sono però molto scettici: chi ama fare lunghi giri in moto teme che l’autonomia delle batterie possa essere insufficiente. E su molti percorsi amati dai motociclisti ancora non ci sono stazioni di ricarica. Per Lenzen si tratterà solo di abituarsi, ma spera che i progressi possano condurre a processi di ricarica più veloci e a soluzioni già adottate per le biciclette e alcuni motocicli, in cui la batteria possa essere staccata dalla moto e portata, per esempio, in ufficio per ricaricarla durante le ore di lavoro.