Un impressionante picco di polveri sottili registrato nelle prime ore del 2021 dalle stazioni di monitoraggio di Napoli. È sulla base di questi dati che l’Arpac, agenzia ambientale della Campania, lancia l’allarme in vista del Capodanno, quando allo scadere del 31 dicembre c’è chi vorrà salutare il nuovo anno con i fuochi d’artificio.

“Non ci sono soltanto gli infortunati che affollano i pronto soccorso e gli animali domestici spaventati, tra le vittime dei botti di Capodanno c’è anche l’ambiente, perché petardi e fuochi d’artificio fanno decisamente male all’ambiente”.

Nel Capodanno 2005 uno studio della Confederation of european waste-to-energy plants (Cewep) ha calcolato che i fuochi d’artificio esplosi nella sola città di Napoli hanno rilasciato una quantità di diossina pari a quella prodotta in un anno da 120 inceneritori di rifiuti. In Lombardia, spiega il sito della Regione, nelle ore immediatamente successive all’utilizzo di fuochi d’artificio si registra un peggioramento dei valori della qualità dell’aria, anche con elevati picchi in atmosfera, in particolare di polveri sottili (PM10).

L’effetto inquinante dei botti trova conferma anche in uno studio olandese (2019) che registra una impennata della media giornaliera di PM10 di 277 μg a metro cubo nel Paese durante le prime ore di Capodanno, contro la media giornaliera di 29 μg a metro cubo, con una concentrazione nelle aree più popolate dei Paesi Bassi che tocca i 600 μg.

Ma esistono fuochi green? Lo esclude una ricerca pubblicata su Environmental Science&Technology (2021) stimando che la versione più innovativa in chiave ambientalista dei botti pur emettendo dal 15% al 65% in meno di particolato rispetto ai fuochi d’artificio tradizionali, peggiorano lo stesso la qualità dell’aria.

 

L’Arpac dunque si associa agli appelli di autorità e medici perché si evitino i fuochi d’artificio e per convincere i cittadini pubblica i valori di concentrazioni di polveri sottili rilevati nella notte di Capodanno dalla stazione di monitoraggio situata presso il Museo archeologico nazionale di Napoli. Il grafico presenta un impressionante picco registrato nelle prime ore del 2021, in coincidenza con l’esplosione dei botti di fine anno.

“Evitare l’utilizzo di articoli pirotecnici di ogni tipo, a partire ovviamente da quelli illegali – spiega il direttore generale dell’Arpac Stefano Sorvino – non soltanto rende le festività natalizie e il Capodanno più sicuri, ma contribuisce anche a evitare un fenomeno di inquinamento atmosferico che può protrarsi per diversi giorni se le condizioni meteorologiche risultano sfavorevoli al ricambio e al rimescolamento dell’aria”.

 

L’Agenzia ambientale invita poi a comportamenti rispettosi dell’ambiente durante le festività, sottolineando che è importante limitare, quando possibile, l’utilizzo degli automezzi privati e razionalizzare l’uso dei riscaldamenti domestici, pur necessari nella stagione fredda. Il direttore tecnico Arpac Claudio Marro evidenzia che “Arpac è impegnata in un’operazione complessiva di aggiornamento della rete regionale di monitoraggio della qualità dell’aria, pur già attualmente adeguata alle prescrizioni normative vigenti.

In particolare, a inizio 2022, quando si prevede la conclusione di questo intervento, ulteriori 20 stazioni di monitoraggio saranno in grado di misurare le concentrazioni medie orarie di Pm10 e Pm2.5, oltre a misurare le medie giornaliere già disponibili, portando a più del 75% dell’intera rete il complesso dei punti di monitoraggio con misurazioni orarie di polveri sottili”.