Un viaggio sicuro per il 2022? Una sigla specializzata, la statunitense Berkshire Hayhaway Travel Protection, provider assicurativo dedicato al mondo dei viaggi, pubblica il suo State of Travel Insurance report all’inizio di ogni anno da quando è stata fondata, nel 2014. A cosa serve? A capire dov’è che, considerando il più ampio numero di parametri, potremo viaggiare correndo meno rischi possibili (tenendo in considerazione, ovviamente, anche le problematiche dell’ultimo biennio legate alla pandemia). “Nel corso degli anni abbiamo visto le più diverse minacce di viaggio, dal terrorismo a Zika fino alla pandemia, riflesse nelle nostre classifiche” spiega infatti la compagnia assicurativa.
Le due top ten tengono dunque in considerazione elementi come rischi legati al terrorismo, a fenomeni meteorologici estremi, misure sanitarie in atto e con cui potremmo dover confrontarci in caso di infortuni o problemi di salute, la sicurezza delle persone, le violenze di genere e lo stato delle minoranze. Il 2022 è un anno particolarmente turbolento: c’è ovviamente ancora una pandemia in corso, anche se molti paesi stanno rilassando pesantemente le misure di mitigazione e i requisiti per l’accesso, tentando di rianimare il turismo, e le preoccupazioni per il clima si fanno sempre più pressanti.
In testa alla classifica dei paesi più sicuri c’è l’Islanda (lo scorso anno al quinto posto), davanti alla Nuova Zelanda (chiusa da due anni per isolarsi da Sars-CoV-2 ma che entro giugno-luglio dovrebbe riaprire ai visitatori da molti paesi, inclusi quelli europei) e infine il Canada. Fra le altre destinazioni che stanno mollando sulle misure legate al coronavirus ci sono la Svezia (al quarto posto), l’Irlanda (all’ottavo) e il Regno Unito (al decimo). La classifica si completa col quinto posto del Giappone, che pure ha seguito una politica rigidamente ermetica verso l’estero e che potrebbe riaprire, almeno in parte per esempio ai soli tour organizzati, da aprile-maggio. Ci sono poi l’Australia al sesto posto, la Svizzera al settimo e la Germania al nono.
Bhtp stila queste classifiche basandosi su dati e informazioni che raccoglie da terze parti, combinandoli con le risposte alle indagini e ai sondaggi che sottopone a migliaia di viaggiatori che hanno visitato le destinazioni. Quest’anno, fra l’altro, per il 56% la situazione epidemiologica è ovviamente la prima preoccupazione seguita, al 51%, dalle sempre presenti minacce del terrorismo internazionale. Si va insomma dal Global Peace Index al GeoSure Global passando per le classificazioni di rischio fornite dal dipartimento di Stato americano fino alle statistiche sul Covid-19 individuabili sulla piattaforma Our World in Data, iniziativa dell’università di Oxford. Per quanto riguarda le città – al primo posto svetta la canadese Montreal – aggiunge informazioni prelevate da Expedia, da American Express Travel, dal prestigioso Safe Cities Index dell’Economist e dall’indice di criminalità di Numbeo, una piattaforma in crowdsourcing.
Dietro a Montreal c’è Amsterdam e al terzo posto Tokyo. Seguono Singapore, Sydney e Londra. Chiudono la classifica Barcellona, Hong Kong, Berlino e Roma alla decima piazza. Le classifiche sono anche proposte a seconda dei parametri e sono consultabili qui: per esempio in termini di sicurezza assoluta il trio di testa è Canada, Cina e Svezia, per i crimini violenti Giappone, Regno Unito e Nuova Zelanda, per il terrorismo Costa Rica, Giappone e Islanda e per le persone LGBTQ+ Islanda, Svezia e Grecia.