A volte ritornano, è proprio il caso di dirlo. In realtà quando se lo è trovato davanti Maxim Adams, studente presso la University of Sydney, non ha pensato esattamente questo. Anzi, pare abbai detto “no, non è possibile”. Quello scarafaggio che si è ritrovato sotto gli occhi in quel paradiso in mezzo al mar della Tasmania non si vedeva in giro da decenni, al punto che lo si credeva probabilmente estinto. Invece è tornato dal passato.
Lo scarafaggio in questione si chiama Panesthia lata, è lungo dai 20 ai 40 mm circa, mangia-legna (tronchi sopratutto) grazie a un microbiota specializzato nella digestione di cellulosa, concima e area il terreno, ha colori che virano dal rosso al nero e vive nel gruppo di isole di Lord Howe, tra Australia e Nuova Zelanda. Era praticamente scomparso dopo l’arrivo dei ratti da quelle parti nel 1918.
Se ne era continuato a parlare con la rivelazione di popolazioni simili ma geneticamente distinte negli isolotti dell’arcipelago, e anche su Twitter qualche anno fa la società australiana di entomologia ne parlava come di una specie in via di estinzione. Nella migliore delle ipotesi lo scarafaggio mangia-legna dell’isola di Lord Howe sfuggiva da tempo.
Oggi è arrivata la conferma che Panesthia lata è riuscito a sopravvivere ai ratti. Adams lo ha scovato nascosto sotto un banano, nella zona di North Bay. “L’isola di Lord Howe è davvero un posto spettacolare, è più antica delle Galápagos e ospita 1600 specie di invertebrati autoctoni, metà dei quali non si trova in nessun altra parte al mondo. Questi scarafaggi sono quasi la nostra versione dei fringuelli di Darwin, separati su piccole isole nel corso di migliaia o milioni di anni, sviluppando la propria genetica unica”, ha commentato Atticus Fleming parte del consiglio che si occupa dell’amministrazione dell’isola. Gli scienziati ora cercheranno di caratterizzare l’ecologia e la genetica dello scarafaggio e di capire se sia possibile ripristinare la popolazione sull’isola maggiore dell’arcipelago.