Oltre il 70% dei cicloturisti raggiunge la destinazione del viaggio in treno, e più dell’80% ritiene fondamentale poter caricare le bici su treni e bus anche negli spostamenti durante la vacanza. Il dato emerge dalla seconda edizione dell’indagine nazionale ‘Che cicloturista sei? Luoghi, trasporti, sicurezza, abitudini, tendenze, bisogni e aspettative di chi viaggia in bicicletta’, condotta, tra giugno e settembre 2023, da Fiab-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta insieme all’Università degli Studi dell’Insubria, Active Italy e Ciab (Club Imprese Amiche della Bicicletta), su un campione di 2.500 cicloturisti che hanno risposto online alle domande della ricerca. I risultati sono stati presentati in anteprima a Ttg Travel Experience alla Fiera di Rimini, nell’ambito del convegno ‘La metamorfosi del cicloturismo: da semplice vacanza in bicicletta a occasione per riallacciare il rapporto con lo spazio naturale’.
La survey prende in considerazione le informazioni di quel 70% del campione che, durante i propri viaggi in bicicletta, passa almeno una notte fuori casa spesso (28% dei rispondenti-cicloturismo abituale) o raramente (42% del totale-cicloturismo occasionale). Il restante 30% del campione include chi effettua escursioni in giornata.
Dall’indagine emerge che le mete preferite si trovano in Italia. Le regioni più gettonate sono quelle del nord (Veneto, Emilia-Romagna, Lombardia, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, ma anche Toscana), ma non mancano i viaggi all’estero (per il 23%). I cicloturisti ‘abituali’, inoltre, pedalano anche in autunno e inverno (rispettivamente 51% e 19%): circa l’80% di loro preferisce luoghi extra-urbani (collina, campagna, lungo i fiumi), ma un buon 68% ricerca il piacere della vacanza su due ruote anche nelle città e nelle aree urbane. Per i cicloturisti di estrema importanza è la qualità dei percorsi ciclabili (95%) e la presenza di servizi tecnici lungo i percorsi (78%), elemento che fa la differenza al momento della scelta dell’itinerario.
In termini di scelte di alloggio e di servizi connessi alle strutture ricettive, i cicloturisti ‘occasionali’ risultano decisamente più esigenti degli ‘abituali’. Seppur siano fattore comune la scelta elettiva di B&B (per circa il 70% dei cicloturisti) e la presenza di ricoveri notturni sicuri per la bicicletta (più del 90%), in particolare per i cicloturisti ‘occasionali’ assumono crescente rilevanza la possibilità di avere pasti energetici e adatti a una vacanza attiva (77%), di poter lavare l’abbigliamento (59%), nonché l’opportunità di avere a disposizione mappe (68%), noleggiare le biciclette (41%) e poter fare escursioni guidate (43%).
In tema di organizzazione della vacanza, mentre il 92% dei cicloturisti ‘abituali’ si muove prevalentemente in autonomia, fra quelli ‘occasionali’ appare ancora significativo l’appoggio per il 28% ad associazioni ciclo-ambientaliste – come Fiab – e/o tour operator (9%). Dati questi confermati anche dall’esperienza dei tour operator della rete Active Italy e che suggeriscono un auspicabile incremento dello sforzo promozionale da parte delle agenzie nel creare itinerari con luoghi attraenti e a misura di bicicletta.
Dall’indagine emerge che circa il 31% dei cicloturisti si sposta con bicicletta elettrica. L’88% degli ‘abituali’ ha comunque fatto regolarmente vacanze in bicicletta anche prima di usare le e-bike, mentre ben il 22% di quelli ‘occasionali’ si è avvicinato all’esperienza del cicloturismo proprio grazie alle e-bike, che risultano quindi determinanti per una fetta del settore. Secondo gli intervistati l’e-bike consente di intraprendere itinerari con maggiori dislivelli (83%), scegliere percorsi più lunghi (81%), aumentare il numero di viaggi durante l’anno (72%) e garantire un coinvolgimento di un pubblico non più giovanissimo (48%).
Indagando sulla percezione che hanno i cicloturisti rispetto al tema della sicurezza stradale, il risultato è che sono quelli ‘occasionali’ che soffrono maggiormente della scarsa sicurezza stradale, percezione che influenza negativamente le intenzioni di fare cicloturismo (3,5 su una scala 1-5) a tal punto che sono questi i più propensi a rinunciare alla vacanza indirizzando altrove la loro scelta. “Ecco quindi – sottolinea Angelo Fedi, responsabile dell’Area Cicloturismo di Fiab- che diventa fondamentale per le amministrazioni pubbliche di tutti i livelli, a partire dal governo centrale, mantenere e aumentare gli investimenti economici destinati alle ciclovie, in primis quelli previsti dal Pnrr, per sostenere la crescita del comparto economico legato al cicloturismo”.